Ansia e adolescenza: perché succede e come comportarsi per aiutare i ragazzi

Durante l’adolescenza, tanti ragazzi soffrono di disturbi di ansia e accusano stati di tensione e depressione: come aiutare chi è in queste condizioni?

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Adolescente sotto pressione (Canva – Inran.it)

L’adolescenza, lo sappiamo tutti, è un periodo molto delicato della vita. Si tratta, infatti, di un passaggio importantissimo per la formazione di una persona, la quale passa dall’età infantile a quella adulta. Succedono tantissime trasformazioni, esterne ed interne, in questa fase dell’esistenza, e possono insorgere diversi disturbi.

Tra i disturbi che insorgono maggiormente troviamo stati di ansia e di tensione, rabbia, frustrazione, sintomi iniziali di depressione, ritiro sociale, difficoltà nella gestione delle relazioni e molto altro ancora. Specialmente le persone più fragili psicologicamente, durante questa fase rischiano diverse disavventure e diversi problemi di salute. Come intervenire?

Come aiutare i ragazzi in difficoltà e con disturbi di ansia durante l’adolescenza

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Giovane si confida con una psicologa (Canva – Inran.it)

Spesso, gli adolescenti o si circondano di tantissimi amici e conoscenti, riuscendo a ottenere una vita sociale stimolante, oppure si isolano del resto dei coetanei. Questa situazione può comportare diverse problematiche, che devono essere interpretare in maniera corretta per aiutare chi ne è vittima. La asocialità non si cerca, ma è una conseguenza.

Essere asociali, ritirarsi in casa, chiudersi in cameretta, non saper gestire relazioni sociali, è una condizione da monitorare con attenzione e da non sottovalutare mai. In questo contesto, l’ansia è un sintomo frequente, e si fa largo sempre di più tra i giovani. La testata Focus parla di “Generazione Covid”, poiché i picchi di ansia si sono registrati proprio a seguito della diffusione della pandemia.

Secondo le stime, prima della crisi pandemica, a soffrire di particolari condizioni psicologiche era il 14% dei ragazzi adolescenti. Il dato è in continua crescita, a sottolineare il veloce deterioramento mentale. Tra i fattori che contribuiscono all’insorgere di stati di ansia ci sono le pressioni sullo studio, l’impossibilità di raggiungere certi canoni estetici, le aspettative dei genitori, i problemi del mondo che rendono il futuro incerto, l’abuso di smartphone e dei social, l’invidia dei coetanei più fortunati.

La realtà spaventa e crea disagi, specialmente durante l’adolescenza

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Ragazza tesa con smartphone in mano (Canva – Inran.it)

Oggi sono tantissimi i giovani spaventati dalla realtà, e così non vogliono esporsi, preferendo rifugiarsi nella realtà virtuale, restando chiusi in casa. I dati parlano chiaro: il 20% degli adolescenti soffre di stati d’ansia, quindi una percentuale cresciuta dal 2020, anno dello scoppio del Covid. E in Italia come siamo messi? Anche in Italia il quadro è molto simile al resto del mondo.

Il 40% dei ragazzi intervistati ammette di trascorrere diversi periodi di ansia, disturbi che incidono poi sulla vita quotidiana. L’ansia si palesa sotto varie forme, avendo però un impatto sempre negativo sulla psiche. Esiste la fobia sociale, l’ansia della separazione, l’ansia dei luoghi affollati, c’è l’invidia sociale, la paura di ammalarsi e la paura di fallire.

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Come intervenire? Secondo alcuni studi, bisogna staccare la spina da PC e smartphone, e magari dedicarsi alla lettura di libri o alla visione di film stimolanti. Inoltre, occorre dialogare in famiglia, parlare di tutto, occorre trascorrere del tempo nella natura, che offre benefici mentali, e dedicarsi agli hobby. Bisogna avere relazioni genuine con amici e parenti. Se il disagio è grave, bisogna rivolgersi a uno psicoterapeuta.

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