Beta 2 microglobulina: esame e interpretazione dei valori

La beta 2 microglobulina si caratterizza per essere una proteina plasmatica che appartiene al gruppo delle betaglobuline che si trova in notevoli quantità superficialmente nelle cellule che fanno parte del sistema immunitario. Questa proteina subisce un filtraggio da parte del glomerulo renale e poi finisce all’interno dei tubuli renali ed ecco spiegato il motivo per cui è così importante per valutare la funzionalità epatica.

Un incremento dei valori di tale proteina si ha in presenza di un’insufficienza renale, così come in altre patologie sistemiche autoimmuni, come ad esempio nelle epatiti virali. Inoltre viene spesso impiegata anche come marcatore tumorale, anche se il suo incremento non deve essere per forza associata alla presenza di una neoplasia. Il precursore Abeta2m si caratterizza per essere legato alle amiloidosi correlate alle articolazioni così come alle sinovie.

L’esame della beta 2 microglobulina viene impiegato come vero e proprio marcatore tumorale per diverse tipologie di tumori che vanno a colpire le cellule all’interno del sangue.

Non si tratta di un esame diagnostico per determinate malattie, ma si collega sempre e comunque alla diffusione e all’estensione del tumore ed è in grado di garantire tutta una serie di dati clinici piuttosto importanti in merito allo stato di salute del paziente. Questo esame, che può avvenire sia su sangue che su urina, si può prescrivere anche come test di approfondimento in merito alla fase in cui si trova un mieloma multiplo.

Al tempo stesso, può tornare decisamente utile anche per comprendere meglio la prognosi di tumori come il linfoma oppure il mieloma. In qualche occasione, inoltre, il medico può decidere di prescrivere tale test per capire quale sia l’efficacia della cura che è stata intrapresa per debellare il tumore. Capita in casi particolarmente rari che questo esame venga eseguito dopo una richiesta da parte del CSF per capire se ci possano essere degli effetti del tumore sul sistema nervoso centrale.

Di solito l’esame di tale proteina avviene tramite un prelievo di sangue dalla vena del braccio. In alcuni casi può essere richiesta anche la raccolta di un campione di urine entro le 24 ore successive. Capita pochissime volte che un campione di liquido cerebrospinale possa essere raccolto a partire dalla zona inferiore della schiena, sfruttando il sistema della puntura lombare, detta anche puntura spinale.

Quando si deve eseguire il test

L’esame si può prescrivere come un test iniziale di un paziente in cui è stato individuato da poco un mieloma multiplo. In questo modo, si può andare a capire la fase in cui si trova tale tumore e può essere utile eseguire il test a cadenze ben determinate, in maniera tale da comprendere come si stia evolvendo la patologia e quali siano i risultati effettivi del trattamento sul paziente.

Valori

Nel caso in cui dall’esame (sia sulle urine che sul sangue) vengano riscontrate delle concentrazioni incrementate di B2M, allora è il segnale che il paziente ha qualcosa che non funziona. Nel caso in cui un paziente soffra di linfoma o di mieloma multiplo, dei valori eccessivamente alti di B2M possono significare una prognosi particolarmente negativa nel caso in cui la quantità rilevata sia notevolmente alta. Per quanto riguarda la verifica continua della terapia, nel momento in cui i valori si riducono progressivamente con il passare del tempo, allora ciò significa che il trattamento sta effettivamente portando dei risultati e il paziente sta rispondendo positivamente. Quando i valori, al contrario, restano gli stessi oppure incrementano, allora il trattamento evidentemente non sta funzionando. Nelle persone che soffrono di HIV o AIDS, un incremento di tali valori può voler significare che la malattia è andata a intaccare anche il sistema nervoso centrale. Invece, quando i valori di tale proteina sono piuttosto bassi, non ci dovrebbero essere particolari problemi.

Malattie

Beta 2 microglobulina e malattie

Ci sono diverse patologie che sono in grado di incrementare i valori di tale proteina all’interno dell’organismo, come ad esempio delle forme molto gravi di infezioni, delle infezioni virali come il citomegalovirus, ma anche delle malattie che vanno a colpire il sistema immunitario, come ad esempio le patologie autoimmuni e le condizioni infiammatorie. All’interno delle urine si trova una ridotta concentrazione di b2m per via del fatto che il filtraggio operato dai reni va a liberare il sangue da tale proteina per poi riassorbirla. Nel caso in cui ci sia un malfunzionamento dei tubuli renali, allora questa proteina non viene riassorbita correttamente o in minori quantità rispetto alla normalità e la concentrazione all’interno delle urine si alza notevolmente. Sono diversi i farmaci che sono in grado di alterare i valori di tale proteina, aumentandoli: tra gli altri, ad esempio, troviamo litio, cisplatino, carboplatino, antibiotici aminoglicosidici e ciclosporine.

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