Colbiocin, cosa è e per cosa si utilizza

Colbiocin è un farmaco utilizzato per il trattamento delle infezioni oculari esterne, provocate dalla presenza di germi Gram positivi, Gram negativi e Clamidie. La sua composizione è il frutto dell’associazione di tre antibiotici. Vediamo insieme quali sono le caratteristiche di questo farmaco, quando si può utilizzare, e cosa bisogna sapere prima della sua fruizione.

Per cosa si usa

Colbiocin può essere utilizzato per il trattamento delle infezioni oculari esterne come le congiuntiviti catarrali e purulente, il tracoma, le blefariti, le blefarocongiuntiviti, le cheratiti batteriche, le ulcere corneali settiche, le dacriocistiti.

Colbiocin in gravidanza e in allattamento

Come tutti i farmaci, anche Colbiocin dovrebbe essere evitato durante la gravidanza e durante l’allattamento al seno. Tuttavia, si può comunque condividere con il proprio medico la convenienza alla sua fruizione, cercando di comprendere se possa essere o meno il caso di sfruttarne i potenziali vantaggi, a fronte di potenziali rischi.

Somministrazione

Disponibile in collirio, polvere e solvente per soluzione, il dosaggio consigliato è di una o due gocce 2-4 volte al giorno. Il prodotto è inoltre disponibile anche come unguento oftalmico: in questo caso sono consigliate 3-4 applicazioni giornaliere. Naturalmente, è opportuno seguire il dosaggio condiviso con il proprio medico di riferimento, che potrebbe anche lievemente differire rispetto a quanto sopra determinato.

La sua fruizione è comunque molto semplice. Sarà sufficiente rimuovere la capsula in alluminio tirando il dischetto centrale verso l’alto e verso l’esterno e in basso, andando a seguire le intaccature che troverete. Togliete quindi il tappo del flacone e inserite il tappo contenitore: a questo punto dovrete premere il bottone colorato del tappo contenitore e agitare il flacone per poter favorire lo scioglimento della polvere. Togliete infine il tappo contenitore e applicate il contagocce.

Avvertenze

Stando a quanto ricorda la casa farmaceutica di produzione, non sarebbero mai stati segnalati dei casi di sovradosaggio con l’utilizzo del Colbiocin. Tuttavia, nel caso in cui si sia erroneamente assunta una dose di tale prodotto superiore a quanto indicato, il consiglio è quello di contattare immediatamente il medico, poichè concentrazioni troppo elevate di cloramfenicolo possono provocare reazioni tossiche.

Per quanto concerne invece le reazioni nei modi d’uso del prodotto, il foglietto informativo ricorda come occasionalmente il Colbiocin possa dar luogo a irritazioni di natura passeggera. A volte sono segnalate reazioni di sensibilizzazione come il bruciore, l’edema angioneurotico, l’orticaria, la dermatite vescicolare e maculopapulare. Nelle ipotesi in cui si sperimentino questi o altri effetti indesiderati, è naturalmente opportuno sospendere immediatamente il trattamento e ricorrere a una terapia adeguata suggerita dal proprio medico.

Tra le ulteriori avvertenze sull’uso del Colbiocin, ricordiamo infine che l’utilizzo prolungato di antibiotici di natura topica può condurre alla crescita di microrganismi non sensibili agli stessi e che nel caso in cui non si verificasse, in un intervallo di tempo “ragionevole”, un evidente miglioramento clinico con l’utilizzo del prodotto, o si verificassero delle manifestazioni di sensibilizzazione ai componenti farmacologici, è bene sospendere il trattamento e intraprendere una terapia adeguata.

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