Dolore al petto: quando allarmarsi realmente, tutte le possibili cause

Non sempre il dolore al petto denota un attacco di cuore, ma potrebbe segnalare la presenza di altre patologie. Tutti i casi in cui occorre allarmarsi realmente.

dolore al petto
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Il dolore al petto potrebbe essere causato da molteplici fattori. Non sempre denota un attacco di cuore, ma potrebbe rivelare la presenza di altre patologie. Il consiglio dei medici è quello di non allarmarsi troppo di fronte a questo sintomo, nonostante solo una diagnosi di un esperto possa decretarne la reale causa. Esistono tuttavia molti motivi per cui il petto può fare male. Vediamone alcuni e quando allarmarsi.

Dolore al petto: quando è pericoloso e come riconoscere altre patologie

Il più delle volte, un forte dolore al petto potrebbe segnalare un disturbo al cuore. Non è sicuramente qualcosa da ignorare, tuttavia, dietro a questo fastidio potrebbero nascondersi varie cause. Ad esempio: patologie all’esofago, polmoni, spasmi muscolari, nervosi o alle costole.

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Non tutti questi fenomeni sono da considerarsi pericolosi come un infarto che, spesso, può manifestarsi in maniera silenziosa. E’ importante dunque saper distinguere tutti i sintomi specifici di un attacco di cuore, tra questi:

  • dolore al petto;
  • sensazione di debolezza, testa leggera o svenimento;
  • dolore alla mascella, collo o schiena;
  • disagio avvertito sulle spalle o sulle braccia;
  • fiato corto.

Se, all’improvviso, si avverte un dolore fortissimo e penetrante al petto è bene rimanere vigili, ma la prima cosa da fare, secondo i medici, è quella di prendere un bel respiro. Respirare profondamente è la chiave rivelatrice di un infarto oppure di qualche altra patologia legata ai disagi che, a volte, si avvertono al petto.

Secondo gli esperti, a meno che non ci siano condizioni particolari, non è così frequente incorrere in un attacco di cuore. La maggior parte dei fastidi al petto si deve a spasmi muscolari o fitte intercostali.

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Prima regolare: verificare che non sia niente di serio

Generalmente, se il dolore al petto dura più di 5 minuti diventa preoccupante e richiede l’intervento di personale medico sanitario. Un dolore duraturo, nella parte superiore dello stomaco, all’interno o intorno alla gabbia toracica, alla mascella, alle braccia, alla schiena o al collo può segnalare un attacco di cuore o un infarto del miocardio.

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Per questo motivo è bene chiamare il pronto intervento per salvare il muscolo cardiaco e ripristinare il flusso sanguigno. Come riconoscere se il dolore al petto è qualcosa di cui preoccuparsi? Solitamente, se il fastidio dura più di 5 minuti ed è implacabile, ovvero in nessuna posizione si trova ristoro, né sollievo, potrebbe trattarsi di un disturbo al cuore.

Ma come sottolineato da molti medici, a volte gli attacchi al cuore non mostrano alcun sintomo o si manifestano con una lieve sintomatologia. Quindi verificare in primis se si tratta di un attacco al cuore, ma in caso di qualsivoglia impossibilità nel farlo contattare il proprio medico di fiducia.

Se non è un attacco al cuore, cosa altro può essere? Tutte le possibili cause

Uno studio promosso dalla Cleveland Clinic conferma che soltanto il 6% dei pazienti che si recano al pronto soccorso con un dolore al petto abbiano realmente un infarto in corso. Quindi quali sono le possibili cause, non altrettanto gravi, connesse a questo fastidio?

  • Un momentaneo fastidio al petto: un rapido e improvviso fastidio al petto che non dura nel tempo e non provoca un disagio allarmante potrebbe derivare da molteplici cause. Tra queste: costole rotte o contuse, un muscolo tirato nella tua parete toracica, infiammazione nella cartilagine costale, fibromialgia, herpes zoster.
  • Infiammazione ai polmoni: se il dolore persiste ad ogni espirazione e inspirazione e soprattutto dopo ogni colpo di tosse, potrebbe trattarsi di un’infiammazione ai polmoni. La sensazione è come quella di essere trafitti, proprio al petto, e nessuna posizione allevia il fastidio. In alternativa, potrebbe segnalare anche un attacco d’asma.

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  • Stiramento o distorsione del muscolo superiore del tronco: un’altra possibilità è che il muscolo superiore del tronco, vicino alla gabbia toracica e coinvolto nella respirazione, risulti stirato. In questo caso, specialmente nei movimenti di torsione, si potrebbe avvertire un fastidio al petto.
  • Bruciore di stomaco: il sintomo più comune del bruciore di stomaco o del reflusso è quello di un dolore al petto che difficilmente passa o tende a migliorare nel tempo. La sensazione di bruciore e quindi di dolore nel petto, accompagnata da percezione acida in gola, potrebbe segnalare un disturbo gastrointestinale.
  • Attacchi di panico o di ansia: molti sintomi dell’attacco di cuore sono simili a quelli di un attacco di panico o di ansia. Quest’ultimo causa un senso di oppressione al petto, sudorazione e mancanza di respiro. Distinguerlo da un attacco di cuore tuttavia è piuttosto semplice: se il fastidio non è eccessivo e rimane localizzato nel petto, può trattarsi un attacco di panico. Mentre se si avverte un dolore lancinante, prolungato (come il peso di un elefante che ci opprime) e che si irradia dal petto in tutto il corpo, potrebbe trattarsi di un infarto.

In ogni circostanza sopraelencata, è bene comunque rivolgersi in maniera preventiva ad un medico per avere una diagnosi accurata e rimediare il prima possibile al dolore avvertito.

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