Incontinenza fecale, un disturbo che può compromettere la quotidianità

Piuttosto di frequente si fa riferimento all’incontinenza fecale per sottolineare il rilascio involontario di feci. Tante volte, però, non si ricomprende anche le emissioni di gas intestinale che rappresentano senz’altro il segnale principale. Tra l’altro, si tratta anche del sintomo maggiormente imbarazzante e umiliante a livello di rapporti con le altre persone. Non c’è, però, esclusivamente la flatulenza. Infatti, in diverse occasioni, questa condizione può comportare la diffusione di importanti quantitativi di feci.

Chiaramente la consistenza di queste ultime è strettamente correlata con le cause che hanno provocato l’incontinenza. Spesso, tale disturbo si può avvertire all’interno di episodi diarreici. Quando si verifica in tale occasioni, incontinenza fecale non si deve considerare come un segnale rischioso, così come un sintomo legato a malattie molto gravi.

Quando l’incontinenza fecale è spia di patologie più gravi

Nel momento in cui il paziente deve fare i conti con uno o due episodi di incontinenza fecale, il problema non è particolarmente grave. In ogni caso è sempre meglio consultare immediatamente il proprio medico curante. Nel caso in cui l’incontinenza fecale cominci a insorgere più volte nel corso di diversi giorni, allora è bene cominciare a indagare sulle cause che l’hanno provocata. Chiaramente in questi casi i sintomi sono rappresentati da un continuo stimolo alla defecazione, che spesso è legato all’incapacità di gestire lo sfintere anale. Tra gli ulteriori segnali troviamo gonfiore a livello addominale e incapacità di ritardare lo stimolo alla defecazione.

La differenza tra incontinenza fecale e pseudo-incontinenza

Diversi sintomi, spesso, possono almeno all’inizio portare a pensare che si tratti di incontinenza fecale, quando in realtà le cose stanno ben diversamente. Ad esempio, delle secrezioni anali mucose e dalla colorazione tipicamente giallastra possono riguardare delle patologie anali diverse. Così come l’avvertire una certa umidità anale. Si potrebbe trattare, in questi casi, di infezioni del prolasso rettale, ma anche di emorroidi oppure di fistola anale. In altri casi, molto più facilmente, tutto deriva da una scarsa e rara igiene intima personale.

Quali sono le principali complicazioni

Gran parte dei pazienti che soffrono di questo disturbo, la complicanza più importante è quella sotto il profilo psicologico. Infatti, il disagio che ne deriva è davvero notevole e porta ad un grande imbarazzo. Non riuscendo in alcun modo a gestirla, l’incontinenza può insorgere in tantissime situazioni della vita di tutti i giorni. Sia lo stress che l’ansia che sono collegate a tale problema, rappresentano essenzialmente le principali conseguenze dal punto di vista psicologico. Il motivo di tali disturbi psicologici è senz’altro quello di non essere più in grado di gestire come si desidera la propria funzionalità intestinale. Un buon numero di pazienti, tra l’altro, hanno la tendenza ad isolarsi, cercando di non rapportarsi più con le persone. Non ci sono, però, solamente conseguenze dal punto di vista psicologico. Tante volte ci sono anche delle complicazioni fisiche. Ad esempio, prurito anale o genitale continui, così come la possibile formazione di ulcere anali (anche se sono piuttosto rare). Si possono verificare anche piaghe da decubito, così come lo sbiancamento della pelle della zona anale, così come la macerazione della cute sempre in tale aerea. Inoltre, c’è un pericolo più alto di infezioni che possono colpire il tratto urinario.

Il trattamento farmacologico

La terapia a base di farmaci per la cura dell’incontinenza fecale è diversa caso per caso. Tutto varia in base al singolo caso e alle caratteristiche del paziente. Infatti, tale disturbo può essere legato ad un gran numero di disturbi, tra cui stipsi cronica oppure diarrea croniche. Quando questo problema deriva da stipsi cronica oppure da fecaloma, allora la terapia farmacologica prevede l’assunzione di lassativi.

Il farmaco maggiormente diffuso, da questo punto di vista, è sicuramente il lattulosio. Si tratta di un principio attivo osmotico particolarmente delicato, che permette di rendere più morbide le feci. Al tempo stesso, consente di stimolare la peristalsi intestinale.

Quando l’incontinenza fecale deriva da diarrea cronica, allora la terapia si basa su farmaci antidiarroici. Il principio attivo Loperamide è quello più indicato per dare conforto contro i sintomi tipici della diarrea. Vengono spesso usati anche farmaci colinergici, oppioidi e carbone attivo.

Bibliografia e credit

  • Humanitas.
  • Manuale SIGENP di gastroenterologia ed epatologia pediatrica. Carlo Catassi; Ed. Il Pensiero Scientifico; 2017
  • Emergenze in gastroenterologia. F. Coraggio, M. G. Balzanelli; CIC Edizioni Internazionali; 2016
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