Intestino pigro: cause e come si cura

Si tratta di una problematica che può essere legata a differenti cause, come ad esempio un’età avanzata oppure la gravidanza, ma può anche essere associata a tutta una serie di patologie che colpiscono il colon, uno stress troppo elevato o anche uno stile di vita del tutto errato.

Sintomi

Tutti quei soggetti che devono fare i conti con l’intestino pigro, nella maggior parte dei casi accusano del gonfiore nel tratto addominale, insieme a crampi e altri fastidiosi dolori. Le feci rimangono nel tratto intestinale ed è questo il motivo per cui il paziente avverte una sensazione di fastidio anche dopo l’evacuazione.

Intestino pigro
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L’intestino pigro può facilmente portare all’insorgenza di altri sintomi, come ad esempio l’alito cattivo appena svegliati al mattino, emorroidi per colpa dell’intensità degli sforzi che vengono fatti nel corso dell’evacuazione, mal di testa, cellulite per colpa di un minor quantitativo di sangue che arriva agli arti inferiori.

Per colpa dell’intestino pigro il paziente potrebbe soffrire anche di cistiti, per via di alcuni enterobatteri che potrebbero essere localizzati nell’intestino, ma anche di diverticolite, una patologia che colpisce il colon e che insorge nel momento in cui le feci, eccessivamente dure, si fermano nell’intestino, provocando un senso intenso di irritazione, consentendo ai batteri di potersi moltiplicare.

Tra gli altri problemi legati all’intestino pigro troviamo il fecaloma, ovvero un continuo ristagno di feci all’interno del retto, che normalmente va a colpire le persone di una certa età.

Diagnosi

Nel caso in cui questi sintomi insorgano senza preavviso e siano associati a dei dolori particolarmente intensi, la prima cosa da fare è quella di chiamare immediatamente il proprio medico. Quest’ultimo potrà consigliare tutta una serie di esami diagnostici, anche per capire se non siano presenti altre patologie in corso. Quindi, spesso viene prescritto un esame del sangue per verificare il calcio, ma anche una radiografia dell’addome o una colonscopia. In tanti casi viene prescritto anche un esame per verificare lo stato della peristalsi, ma viene considerato una sorta di “ultima spiaggia”, nel caso in cui tutti i precedenti esami abbiano dato risultati negativi.

Alimentazione

La dieta e l’alimentazione sono fondamentali per controllare nel migliore dei modi il proprio organismo e risolvere il problema dell’intestino pigro. Un’attività preventiva efficace, infatti, può essere messa in atto solo conoscendo i cibi da evitare e quelli che, al contrario, si possono consumare.

Sintomi intestino pigro
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Tra i cibi più indicati per tutti quei soggetti che soffrono di intestino pigro troviamo quelli che hanno una notevole concentrazione di fibre.

Nello specifico, è bene consumare frutta (come ad esempio le prugne, che vanno a dare adeguati stimoli all’attività dell’intestino) e la verdura.

È importante mangiare anche molti legumi, come ad esempio i fagioli oppure la soia, così come i cereali integrali. Per quanto riguarda i condimenti grassi è consigliato usare solamente l’olio extravergine d’oliva.

Cercare di tenere fede ad una dieta vuol dire anche consumare i cibi in modo lento ed evitare pasti e spuntini a qualsiasi orario. Si tratta di piccoli accorgimenti che permettono di migliorare la regolarità dell’intestino, cercando di bere anche quantomeno due litri d’acqua ogni giorno. Un’alimentazione corretta prevede di evitare gli alcolici, ma anche i cibi fritti e le spezie, nonché il cioccolato.

Rimedi naturali

La liquirizia può rappresentare un valido aiuto per regolarizzare l’intestino, visto che ha una notevole proprietà antinfiammatoria e lassativa, migliorando il transito intestinale.

La radice della liquirizia si caratterizza per una notevole concentrazione di fibre che fanno bene all’intestino. Il rabarbaro, con le sue proprietà lassative e depurative, ma anche il tarassaco, con l’attività di stimolazione della bile, permettono di migliorare la regolarità dell’intestino, garantendo sempre delle proprietà lassative e diuretiche.

Spesso vengono utilizzati degli estratti secchi di rabarbaro e tarassaco per contrastare anche la stitichezza.

Le tisane a base di malva possono contrastare efficacemente diversi fastidi che colpiscono l’intestino, grazie all’effetto emolliente e lassativo.

Dal punto di vista fitoterapico, il succo di aloe vera ha notevoli proprietà positive per l’intestino pigro, così come il glucomannano, che riesce ad incrementare il volume delle feci, migliorando l’evacuazione.

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