Lombosciatalgia: cause, sintomi e possibili rimedi

La lombosciatalgia può insorgere a causa di una compressione o anche di un’infiammazione del nervo sciatico (anche detto nervo ischiatico). Questo importante tratto del sistema nervoso umano nasce tra le aree sacrali e lombari della colonna vertebrale, poi passa attraverso il gluteo e si sviluppa lungo tutta la gamba, giungendo fino al piede.

Questo spiega il perché dell’irradiazione del dolore da lombosciatalgia sia nella parte inferiore della schiena che per tutto un arto inferiore ed anche nel piede.

Esami obiettivi ed anamnesi saranno il migliore inizio di una diagnosi corretta. I trattamenti, invece, saranno in dipendenza della gravità dei sintomi ed anche dalle origini della lombosciatalgia, dalle cause che l’hanno scatenata.

Cos’è la lombosciatalgia?

La lombosciatalgia è un disturbo che, a causa di compressioni o di infiammazioni del nervo sciatico, determina una situazione dolorosa che, a partire dalla parte inferiore della schiena, si irradia, passando per uno dei due glutei, per uno dei due arti inferiori arrivando fino al relativo piede. Essa è conosciuta anche con i nomi di sciatalgia lombare o, più semplicemente, di sciatica.

Il termine “lombosciatalgia” è un richiamo preciso alle caratteristiche del disturbo che ne determinano la condizione. “Algia”, dal Greco “algos”, significa dolore, “sciat” si riferisce al nervo sciatico, e “lombo” fa riferimento alla zona da cui si dipartono il nervo ed il dolore, la zona lombare.

Le cause della lombosciatalgia

La lombosciatalgia insorge quando si sia verificata una anomala compressione o un’infiammazione dei nervi lombosacrali, quelli che costituiscono il nervo sciatico.

Possono determinare questi fenomeni le seguenti cause:

  1. Un’ernia del disco spinale;
  2. Delle discopatie degenerative della zona lombosacrale;
  3. Una stenosi spinale del tratto lombosacrale;
  4. Una spondilolistesi;
  5. Una sindrome del piriforme;
  6. Un tumore spinale.

Epidemiologia e fattori di rischioLombosciatalgia: epidemiologia e fattori di rischio

I ricercatori sostengono che i fattori di rischio per una lombosciatalgia possono essere:

  1. La vecchiaia;
  2. L’obesità;
  3. La sedentarietà;
  4. Il diabete;
  5. L’artrite;
  6. Qualsiasi patologia del rachide;
  7. Traumi ai glutei o alle cosce.

Sintomatologia, complicazioni e segni

Il dolore che è caratteristico di una lombosciatalgia, già presente fin dall’inizio del disturbo, può avere delle caratteristiche anche molto diverse da caso a caso, secondo la causa che ha scatenato l’infiammazione o la compressione del nervo sciatico. Alcuni pazienti riferiscono di dolori brucianti, altri di dolori acuti e penetranti, altri ancora, invece, di dolori lievi ma che, in alcune condizioni, possono produrre una scossa simile ad un elettroshock.

In una moltitudine di pazienti il dolore sembra acuirsi dopo uno sforzo, un colpo di tosse, uno starnuto o dopo un tempo abbondante trascorso stando seduti.

Tipicamente la lombosciatalgia è un’affezione monolaterale, cioè tende ad interessare solo un lato del corpo del paziente. In molti pazienti, la sensazione dolorosa tende a peggiorare dopo sforzi, colpi di tosse, starnuti o lunghi periodi di tempo trascorsi in posizione seduta.

Ulteriore sintomatologia della lombosciatalgiaLombosciatalgia: ulteriore sintomatologia

Oltre alla sensazione dolorosa, la lombosciatalgia potrebbe far insorgere nel lato interessato dal problema, una particolare forma di formicolio, come un intorpidirsi della parte (se ne altera anche la sensibilità) e/p una debolezza dei muscoli della parte colpita.

Non accade spesso che i dolori ed il resto della sintomatologia descritti (quando in atto) si localizzino tutti in un medesimo posto: accade più spesso che il dolore si avverta in un punto, il formicolio in un punto diverso, la debolezza dei muscoli ancora in un punto diverso, ecc.

Quando sottoporre a visita medica la lombosciatalgia?

Una lombosciatalgia va fatta presente al nostro medico allorquando:

  1. La sintomatologia tenda a peggiorare anziché a migliorare;
  2. L’individuo affetto avverta peggioramenti repentini, soprattutto del dolore in zona lombare e/o della sensazione di debolezza dei muscoli;
  3. Il disturbo sia insorto dopo impatti violenti, ad esempio incidenti automobilistici;
  4. Rilevato il dolore da lombosciatalgia, il paziente accusi anche l’assenza di controllo delle funzioni vescicali e di quelle intestinali.

Le complicazioni

Una lombosciatalgia può dare origine anche a qualche complicazione se la sua causa un’alterazione grave o addirittura una lesione del nervo sciatico. In queste condizioni le complicazioni potrebbero essere:

  1. Impossibilità a deambulare;
  2. Assenza di sensibilità relativa alla gamba del lato interessato;
  3. Gamba del lato interessato molto debole;
  4. Scarso o nullo controllo delle funzioni vescicali ed intestinali

La diagnosi

Anamnesi ed esame obbiettivo sono il giusto inizio per una diagnosi corretta: Fatti questi due primi passi il medico può trarre molteplici informazioni di indubbia utilità, talvolta anche addirittura sufficienti per effettuare la diagnosi finale.

Ricorrere a procedure che richiedano l’utilizzo di strumentazioni diagnostiche è utile solamente quando il dolore sia davvero insopportabile o quando le informazioni raccolte con l’esame obbiettivo e l’anamnesi possono indurre a ipotizzare una grave situazione scatenante (una ernia del disco grave, tumori spinali ecc.). Ma quali possono essere, comunque, gli esami strumentali? Possiamo ricordare:

  1. Radiografia della colonna vertebrale;
  2. Una risonanza magnetica nucleare, sempre alla colonna;
  3. Una Tomografia Assiale Computerizzata (TAC), ovviamente sempre a livello della colonna vertebrale;
  4. Un’elettromiografia, al fine di valutare gli impulsi nervosi passanti attraverso il nervo sciatico.

La terapia

Se il disturbo non è grave e le cause scatenanti non paiono gravi, il ricorso ad una terapia farmacologica o qualsiasi altro trattamento è tipicamente ritenuto inutile e la malattia guarisce sovente in modo spontaneo.

Farmaci, fisioterapia e, in qualche caso, interventi chirurgici vengono consigliati allorquando la malattia appare di grave intensità, oppure origina da cause ritenute gravi, oppure ci si trova in presenza di una lombosciatalgia preesistente che, invece di migliorare, sta peggiorando.

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