Palmitoiletanolamide, analgesico per curare il dolore scoperto da Rita Levi Montalcini

L’attività benefica è stata sottolineata in un gran numero di studi in ambito scientifico. Nello specifico il modo di azione della palmitoiletanolamide è stato individuato da un premio Nobel per la Medicina italiano. Si tratta della professoressa Rita Levi Montalcini.

Denominata PEA, si tratta di un principio attivo che si trova in un gran numero di cibi che si mangiano quotidianamente. Ad esempio, è presente nelle arachidi, nei piselli, nelle uova, nella soia, nei pomodori e così via. Inoltre, viene prodotta anche naturalmente da un gran numero di cellule del corpo umano. Si può rivenire anche in quantità più alte all’interno dei tessuti cerebrali.

Il meccanismo d’azione

In poche parole tutto ruota intorno all’inibizione di un recettore che si trova all’interno del nucleo delle cellule umano. Si tratta del PPAR-a, ovvero il recettore adibito alla proliferazione dei perossisomi. Questo recettore agisce andando a trasdurre il segnale per permettere notevoli funzioni legate all’infiammazione cronica. Non solo, alla trasmissione algogena del dolore neuropatica in tante patologie. Come , ad esempio, il dolore lombare, il dolore ai denti, il dolore da sclerosi multipla, la sciatica, l’osteoartrite, la sindrome del tunnel carpale e così via.

Per cosa viene usata

La PEA va ad agire nello specifico sull’infiammazione. È in grado di ripristinare il corretto funzionamento sia di tessuti che di vari organi. Questa sostanza, infatti, è attiva per via orale nel corso dell’abbassamento delle infiammazioni legato al tessuto. Così come è attiva durante la degranulazione mastocitaria in vivo. Infatti, va a ridurre l’iperalgesia legata alla compressione del nervo periferico. Si tratta di un principio attivo che ha davvero numerose potenzialità e non esclusivamente legate all’infiammazione. Infatti, è legato anche alla cura del dolore cronico, così come della sclerosi multipla e di varie patologie autoimmuni.

I livelli di PEA

I livelli di palmitoiletanolamide sono più alti in diverse situazioni. Ad esempio in caso di malattie neurologiche, come ad esempio emicrania cronica, sclerosi multipla oppure neuropatia diabetica. Oppure all’interno del duodeno nei pazienti che soffrono di celiachia. Così come all’interno del colon in quelli che soffrono di colite ulcerosa. Stesso discorso a livello cutaneo per chi soffre di dermatite atopica. Oppure anche in seguito all’esposizione a degli agenti che provocano irritazioni. Ci sono delle situazioni in cui i livelli di PEA sono più bassi, invece, rispetto a quelli normali. Anche fino a 1000 volte inferiori. Si trovano, ad esempio, all’interno del liquido sinoviale delle articolazioni in tutti coloro che soffrono di artrosi o artrite reumatoide. Il cambiamento nei valori di PEA rispetto a quelli che sono considerati i livelli normali può comportare varie considerazioni. Prima di tutto che è necessaria la somministrazione di un integratore alimentare basato su PEA. In questo modo, si va ad aumentare l’efficacia dell’effetto analgesico e antinfiammatorio legato alla cura del dolore cronico e neuropatico. Molto di più rispetto a quello che si può ottenere mediante l’uso dei farmaci FANS.

Quali sono i possibili effetti collaterali

I soli effetti collaterali legati all’uso della palmitoiletanolamide sono stati individuati in una complessiva pesantezza allo stomaco in seguito all’assunzione delle compresse. Ancor più raramente si sono manifestati disturbi a livello gastrointestinale. Oppure diarrea dopo aver assunto la preparazione sublinguale. Questi rari disturbi potrebbero essere correlati alla presenza del dolcificante sorbitolo nella formulazione. Si tratta di effetti collaterali che solamente in rari casi hanno comportato l’interruzione della terapia. I derivati antidiabetici glitazonici presentano degli effetti collaterali specifici. La PEA, però, non li presenta. Perché? Il motivo è strettamente correlato al fatto che si tratta di un modulatore endogeno e non di una molecola di derivazione sintetica. Inoltre, va ad agire esclusivamente sul recettore PPAR-a e non sul recettore PPAR-y.

Dove si può acquistare la plamitoiletanolamide

In Italia la PEA si può comprare soprattutto nella formulazione di integratore alimentare. Di solito, si può trovare sotto denominazioni commerciali come Pelvilen, Normast e Peavera. L’acquisto può avvenire sia nelle farmacie che nelle parafarmacie. Per quanto riguarda i prezzi, invece, una confezione da 20 compresse di Normast 600 costa circa 28,5 euro. Una confezione di Pelvilen Forte 400 mg + 40 mg da 30 compresse ha un costo pari a 29 euro.

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