Ragadi anali? Niente paura: Antrolin è con te!

L’Antrolin contiene la diidropiridina e la nifepidina, due sostanze calcio-antagoniste per utilizzo locale che sono in grado, insieme alla lidocaina, una sostanza ad azione anestetica locale di superficie, che integra nel farmaco la nifedipina, riducendo anche il tono del muscolo sfintere anale interno, di contrastare la sintomatologia delle ragadi all’ano.

L’Antrolin è un prodotto farmacologico atto a contrastare le ragadi anali e le proctalgie più in generale, che in genere si associano ad un ipertono del muscolo sfintere anale interno.

L’Antrolin ha controindicazioni?

Certo, come quasi tutti i medicinali, anche l’Antrolin ha delle controindicazioni. Innanzitutto, similmente agli altri farmaci, è controindicato in caso di ipersensibilità accertata innanzitutto nei confronti della lidocaina (e qualsiasi altro anestetico locale con le medesima struttura di tipologia amidica) e, ovviamente, nei confronti di tutti gli eccipienti associati ai principi attivi.

E’ controindicato anche alle gestanti (accertate o presunte) ed alle donne in allattamento. Non si può utilizzare neanche se si soffra di ipotensione grave o di insufficienze cardiovascolari.

Durante le varie fasi della sperimentazione clinica non si è manifestato alcun effetto indesiderato relativo ad un eventuale assorbimento di natura sistemica dell’Antrolin. In ogni caso Antrolin crema deve essere utilizzato con la massima attenzione dai pazienti con gravi danni alle mucose e se esiste uno stato flogistico nell’area da sottoporre a trattamento: queste situazioni potrebbero indurre un assorbimento eccessivo dei principi attivi. La cautela s’impone anche per quei pazienti che soffrano di diabete o accusino insufficienze a carico dei reni o del fegato, gravi.

L’utilizzo dell’Antrolin va effettuato sotto stretto controllo medico se il paziente è molto anziano oppure ha meno di diciotto anni. Tale raccomandazione vale anche per tutti quei pazienti sotto cura con farmaci ad azione antiipertensiva o beta-bloccanti.

In ogni caso è sempre preferibile effettuare un controllo della pressione arteriosa all’inizio e periodicamente, durante il trattamento. Se non si notassero miglioramenti con la terapia si consiglia di contattare il proprio medico, dopo aver sospeso il trattamento.

Le interazioni

Esistono alimenti o altri farmaci che modificano gli effetti di Antrolin?

A causa della presenza della nifedipina, gli effetti dei farmaci ad azione ipotensiva potrebbero essere molto maggiorati se si usa Antrolin contemporaneamente. Il propanololo allunga l’emivita nel plasma della lidocaina e incrementa i livelli nel plasma della nifedipina. La cimetidina potrebbe elevare il livello plasmatico della lidocaina ed anche della nifedipina e della lidocaina.

L’utilizzo contemporaneo dell’Antrolin nel paziente trattato con la digossina potrebbe indurre un incremento del livello plasmatico della digossina.

Le avvertenze

L’applicazione locale del farmaco in dosaggi eccessivi e/o per periodi di tempo troppo prolungati potrebbe indurre la sensibilizzazione e dar luogo a qualche reazione locale di sanguinamento e iperemia. Questi effetti indesiderati scompaiono quando si sospende il trattamento.

In allattamento e in gravidanza

La lidocaina e la nifedipina attraversano la barriera placentare e sono anche escrete nel latte della mamma. Le ricerche condotte su conigli e ratti hanno dimostrato che la nifedipina potrebbe indurre effetti teratogeni. Invece la lidocaina non genererebbe rischi fetali. Il prodotto, quindi, è altamente sconsigliato sia durante la gestazione che in allattamento.

La posologia

Antrolin (crema rettale) va applicato per due volte nelle ventiquattro ore proseguendo il trattamento per almeno ventuno giorni.

Casi di tossicità sistemica in caso di sovradosaggi (applicazioni locali) non ne sono stati segnalati. Si suppone che un’intossicazione provocata da una applicazione locale del farmaco possa provocare effetti di natura sistemica simili a quelli che i medesimi principi attivi inducono se somministrati per altra via.

La nifedipina, nei casi di intossicazione grave, ha indotto disturbi della coscienza sino al coma, con diminuzione grave della pressione arteriosa ed alterazioni dei ritmi cardiaci fino allo shock cardiogeno.

La sintomatologia da intossicazione da anestetico locale (lidocaina in primis) è relativa al sistema nervoso centrale: “testa leggera”, giramenti di testa, qualche disturbo uditivo e visivo (fino alle difficoltà di accomodazione ed al tinnito per qualche caso lievemente più grave) sono i sintomi più comuni. Depressione del sistema nervoso centrale e convulsioni fanne parte della sintomatologia più grave ascrivibile a questo tipo di applicazioni.

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