Spiramicina: cos’è, come agisce e interazioni

La spiramicina si caratterizza per essere un antibiotico che viene impiegato piuttosto di frequente per la cura delle infezioni portate da microrganismi con sensibilità a tale sostanza. Nella maggior parte dei casi questo farmaco viene impiegato per il trattamento di infezioni che vanno a colpire le vie respiratorie, la cute, il cavo orale e i tessuti molli. Questo farmaco si caratterizza per essere venduto solamente dietro presentazione della ricetta.

Come agisce la spiramicina

La spiramicina si caratterizza per essere un farmaco generico formato da Spiramicina, che è il principio attivo che viene ricavato da Streptomyces Ambofaciens, molto diffuso e conosciuto per via della sua notevole azione batteriostatica. L’assunzione di questo farmaco avviene soprattutto per via orale, visto che l’assorbimento avviene molto velocemente all’interno dell’intestino e poi viene diffuso ai vari tessuti. Proprio in questi ultimi, grazie all’interazione con i vari sistemi ribosomiali 5OS, va a bloccare la sintesi proteica. Grazie a questa azione batteriostatica, questo farmaco permette di annullare i vari sintomi nel giro di qualche giorno di cura, evitando che possano scattare dei sistemi di resistenza che potrebbero limitare l’efficacia di tale medicinale. Una volta portata a termine la sua azione benefica, la Spiramicina viene smaltita soprattutto mediante la bile, non comportando un’ulteriore mole di lavoro sulla funzionalità renale.

Come si deve impiegare durante la gravidanza

Come si deve impiegare durante la gravidanza

Come è ampiamente conosciuto, questo farmaco viene impiegato per la cura di infezione da Toxoplasma durante la gravidanza. L’obiettivo è quello di garantire un’adeguata prevenzione nei confronti delle malformazioni che sono correlate a questo tipo di disturbo. Questo trattamento in particolare è in grado di abbassare l’ipertensione correlata alla gravidanza. Anche se nel corso della gravidanza, nella maggior parte dei casi questo farmaco non presenta controindicazioni (in modo particolare nei confronti del feto), si consiglia di evitare l’assunzione nel corso della fase dell’allattamento, dato che potrebbe finire, in notevoli quantità, all’interno del latte materno.

Qual è la posologia corretta

In commercio la spiramicina si trova soprattutto sottoforma di compresse rivestite. Una cura per qualche giorno con questo antibiotico permette di ottenere degli ottimi risultati nella maggior parte dei casi. Quindi, si consiglia di assumere per via orale insieme ad un bicchiere d’acqua circa 2 o 3 compresse al giorno. Senza ombra di dubbio, quando il soggetto colpito dall’infezione è in età pediatrica oppure senile, allora il dosaggio dovrebbe essere rivisto e personalizzato da parte del medico in base alle caratteristiche del paziente.

Quali sono le principali avvertenze

Quali sono le principali avvertenze

Anche se nella maggior parte dei casi questo antibiotico non comporta alcun tipo di effetto collaterale ed è sicuro, prima dell’assunzione è fondamentale che il medico valuti alla perfezione, tramite un’accurata visita, se sia compatibile o meno con le caratteristiche del paziente. Infatti, tutti coloro che soffrono di malattie epatiche e renali devono assumere con grande attenzione questo antibiotico. Allo stesso modo chi soffre di deficit enzimatico di glucosio 6 fosfato deidrogenasi, che può comportare lo sviluppo di crisi anemiche, in alcuni anche particolarmente gravi e difficili da affrontare. Tra i vari eccipienti di tale farmaco troviamo il lattosio: per tale ragione se ne sconsiglia l’impiego in pazienti che sono intolleranti al lattosio, che hanno una sindrome da scorretto assorbimento di glucosio galattosio o un deficit enzimatico di lattasi. Per quanto riguarda le interazioni, l’assunzione contemporanea potrebbe comportare un maggiore effetto terapeutico e andare ad aumentare gli effetti collaterali di questo farmaco.

Quali sono i principali effetti collaterali

Esattamente come per tutti gli altri antibiotici, un impiego eccessivamente prolungato di tale farmaco può comportare alcuni sintomi piuttosto diffusi, come ad esempio vomito, diarrea, nausea e colite pseudomembranosa, ma anche cefalea, reazioni da ipersensibilità in particolar modo sulla pelle. I pazienti che soffrono di deficit enzimatico della glucosio 6 fosfato deidrogenasi che seguono un trattamento a base di tale farmaco potrebbe correre un pericolo di emolisi. Ecco spiegato il motivo per cui è necessario prestare la massima prudenza in tutti questi casi: il medico dovrà essere sicuro che tale antibiotico non possa comportare degli effetti collaterali rischiosi per la salute del paziente.

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