Spotting premestruale: perdita di sangue inaspettata

Lo spotting premestruale è una perdita di sangue minima che si verifica qualche giorno prima delle mestruazioni. È una cosa che capita a molte donne, ma non tutte conoscono quali siano le cause che vi sono dietro.

Che cos’è

Lo spotting premestruale è sostanzialmente una perdita di sangue che si verifica tra un ciclo ed altro. Può rientrare nella “normalità” quando si tratta di una cosa episodica, tuttavia se risulta presentarsi più volte potrebbe indicare un problema a carico dell’apparato riproduttore o dell’ovaio, per esempio una cisti. Per non rischiare di sottovalutare eventuali problemi reali, dal momento che la perdita non è una cosa regolare comunque, meglio fissare una visita ginecologica.

Lo spotting premestruale si può manifestare nelle giovani e anche nelle donne più mature, molto spesso come fenomeno transitorio, legato magari ad un periodo di stress intenso. Nei casi più gravi può trattarsi di alterazioni ormonali, a volte invece è solo il risultato dell’assunzione di estrogeni perché si è iniziata una terapia ormonale o perché si è iniziato ad assumere la pillola o ad utilizzare altri anticoncezionali come l’anello vaginale o i cerotti.

In corrispondenza di cose di questo genere non bisogna temere, basta, se ce n’è l’occasione, farsi visitare per avere conferma non sia nulla. Non tutte le perdite sono sintomo di qualcosa quindi è meglio non andare nel panico: tanto più che stress e adrenalina possono far diventare il disturbo cronico, anche se patologicamente non c’è nulla. Adrenalina e cortisolo potrebbero intervenire sul ciclo mestruale andando a ravvicinare un ciclo all’altro. Lo spotting premestruale dura al massimo 4 giorni, al di sopra meglio fare una verifica. Così anche se si presenta 12 giorni prima dell’ovulazione.

Lo spotting premestruale è possibile che si verifichi durante il periodo che corrisponde all’ovulazione, quando avviene il rilascio dell’uovo circa 8-10 giorni prima delle mestruazioni. La presenza di spotting in questo caso è segnale dell’ovulazione. In altri casi può indicare un problema differente: polipi, fibromi, cisti ovariche, cancro uterino o del collo dell’utero.

Sintomi

Sintomi

L’intensità e la frequenza dello spotting premestruale varia da persona a persona, così anche i sintomi possono presentarsi in modo differente. Nel caso dello spotting premestruale i sintomi comuni che si possono presentare sono cattivo odore, accompagnato da secrezione vaginale dal colore anomalo, prurito vaginale, gonfiore e sensazione di bruciore. Si tratta tuttavia di sintomi che possono essere ricondotti anche ad altri disturbi, come un’infezione della cervice o della vagina. Prima dello spotting non è raro che la donna avverta forte affaticamento. I segnali precedenti allo spotting possono facilmente essere confusi con i sintomi classici precedenti al ciclo normale. Tra questi per esempio, i crampi.

Cause dello spotting premestruale

Lo spotting premestruale sembra essere connesso nella maggior parte dei casi ad una carenza di progesterone. Questo ormone si innalza nella norma nella seconda fase del ciclo, cioè quella luteale, e precipita di solito in modo brusco con l’arrivo delle mestruazioni. Quando l’endometrio si sfalda, determinando una fuoriuscita di sangue, è il momento del ciclo. Se si verifica una perdita ematica prima del ciclo però significa che i livelli di progesterone non sono abbastanza alti per mantenere l’endometrio intatto, ma che non sono nemmeno così bassi da attivare il flusso mestruale normale.

Alla base di questa anomalia può esserci un periodo di stress che va ad inibire l’attività ovarica, oppure un ciclo anovulatorio, ovvero senza l’ovulazione, che fa sì che si manifesti una produzione di progesterone più scarsa del solito. Lo spotting premestruale dovuto alla carenza di progesterone può essere in alcuni casi un fattore che determina maggiore fertilità. Se lo spotting si presenta di frequente, va fatta un ecografia per valutare proprio lo spessore dell’endometrio, per valutare se è nutrito sufficientemente dal progesterone, responsabile della sintesi del glicogeno, che serve per ispessire l’endometrio in vista di una possibile gravidanza.

Una carenza di progesterone e quindi di fenomeni di spotting, sono un fenomeno che accade frequentemente negli anni precedenti la menopausa, quando si verificano cicli anovulatori e quindi una scarsa produzione di progesterone. Ad ogni modo in generale si può dire che lo spotting è comunemente causato da uno squilibrio ormonale, in modo simile ai disturbi causati dalla tiroide che non funziona bene. Farmaci, e anche alcuni esami, come la biopsia endometriale, possono determinare dello spotting sino a due mesi dopo l’esecuzione. Anche infezioni pelviche, malattie sessuali, fibromi possono determinare perdite ematiche anomale, ma si tratta di situazioni particolari.

Spotting premestruale e gravidanza

Spotting premestruale e gravidanza

Qualcuno si chiederà se lo spotting da impianto potrebbe essere confuso con lo spotting premestruale, in realtà la differenza di questi due fattori sta nella tempistica. Nello spotting da impianto le macchie si presentano esattamente quando dovrebbe iniziare il flusso mestruale, se il concepimento è avvenuto dopo l’ovulazione. Se c’è già una gravidanza in corso comunque lo spotting non indica nulla di buono, perché potrebbe essere segnale di un imminente aborto spontaneo. Spesso lo spotting si verifica con l’aborto prima che la donna sia a conoscenza di essere in stato di gravidanza. Questo accade di solito nella prima fase del periodo gestazionale.

Cura e trattamento

Se viene individuata una carenza di progesterone, il ginecologo può valutare l’opportunità di prescrivere un integratore di questo ormone che è utile non solo per evitare lo spotting premestruale, ma anche per contrastare i disturbi che si possono presentare in caso di scarso progesterone, come irritabilità, stitichezza, senso di gonfiore e acne. Un integratore è raccomandato specialmente se si desidera una gravidanza, perché l’ormone è necessario per inspessire l’endometrio e creare le condizioni ideali per accogliere l’ovulo fecondato, permettendo anche la crescita delle prime settimane.

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