Tibiale anteriore: anatomia, funzioni e patologie correlate

Il tibiale anteriore non è altro che il muscolo che si trova più in mezzo rispetto a tutti i quattro muscoli anteriori che si trovano all’interno della gamba. Questo muscolo si sviluppa a parte da una superficie piuttosto ampia che fa parte della faccia al lato della tibia, ma trae origine anche dalla parte superomediale che appartiene alla membrana interossea, ma anche dalla fascia crurale e dal setto intermuscolare. Questo muscolo si caratterizza per essere innervato dal peroniero profondo.

Tibiale anteriore anatomia

Il muscolo tibiale anteriore si caratterizza per avere dei fasci che si sviluppano in modo verticale verso il basso e una volta che arrivano nella parte più bassa della gamba, proseguono fino ad inserirsi all’interno del tendine d’inserzione. Quest’ultimo va a collocarsi medialmente e si fissa all’interno del tubercolo del primo osso cuneiforme e nella parte basale del primo osso metatarsale. Questo muscolo, all’interno della gamba, si caratterizza per avere un rapporto superficiale con la fascia crurale, mentre ha un rapporto a livello più profondo con la membrana interossea.

Tibiale anteriore funzione

Questo muscolo si caratterizza per avere il compito di provvedere alla flessione dorsale e all’adduzione del piede. Questo muscolo viene impiegato nell’attività di supinazione, ovvero nella particolare rotazione del piede che si verifica verso la parte interna, sempre rimanendo sul medesimo asse longitudinale.

Tibiale anteriore periostite

La periostite tibiale si caratterizza per essere la forma che insorge con la maggiore frequenza: si tratta di un disturbo di natura infiammatoria che va a colpire il periosto tibiale. In questo caso, la parte su cui si concentra l’infiammazione si caratterizza per essere il periosto della tibia e, più precisamente, nei punti in cui si infilano i muscoli soleo e tibiale posteriore.

Periostite tibiale anteriore tipologie

Ci sono diverse tipologie di periostite tibiale: in base alla durata della malattia c’è la forma acuta e quella cronica. Con la forma acuta i sintomi chiaramente sono piuttosto intensi e gravi, ma anche l’evoluzione della patologia è particolarmente veloce, mentre nella seconda forma i sintomi si manifestano in modo decisamente più lieve, anche se si mantengono sul corpo del paziente per diverso tempo. In base alla zona in cui insorge l’infiammazione si suole parlare di periostite tibiale anteriore e posteriore. Nella prima tipologia il malessere ha luogo proprio nella parte frontale della tibia, mentre nella seconda forma l’infiammazione si sviluppa nella zona intera della gamba che si trova sulla tibia. Infine, troviamo la forma monolaterale e quella bilaterale: la differenza è sostanzialmente che in un caso la malattia colpisce solamente una gamba, mentre nel secondo insorge su entrambe.

Periostite tibiale cause e terapia

Questo tipo di infiammazione si può sviluppare per colpa di un’infezione, anche se nella maggior parte dei casi si verifica in seguito ad un evento di natura traumatica. Si tratta di fenomeno che vanno a stimolare la produzione di tessuto osseo di cui si occupano gli osteoblasti, delle particolari cellule. Di conseguenza, questo tipo di malattia si caratterizza proprio per la presenza di una placca ossea che ha  dei confini ben delimitati, oppure si può verificare anche una sopraelevazione anomala della superficie delle ossa. Tra i soggetti che rischiano con la maggior frequenza di dover incorrere in questo tipo di problema troviamo sicuramente coloro che praticano spesso attività sportiva, in modo particolare a livello professionistico. In tutti i soggetti che invece non fanno sport, questo tipo di infiammazione insorge per colpa di disturbi della postura durante la camminata, la cui conseguenza principale è rappresentata dal fatto che vanno a colpire, sollecitandoli, i muscoli che sono utilizzati nella deambulazione, come ad esempio il soleo e il tibiale posteriore. Il sintomo che insorge con la maggior frequenza corrisponde ad un dolore particolarmente intenso che si può individuare nel confine mediale della tibia: si tratta di un punto che si trova, più o meno, dieci centimetri al di sopra della caviglia. Il trattamento della periostite consente sopratutto di evitare che assuma una forma cronica: di conseguenza, si consiglia di non praticare alcun tipo di attività sportiva per almeno trenta giorni. La terapia che viene maggiormente consigliata in questi casi è sicuramente quella della crioterapia, non prima di aver svolto degli esami radiografici che permettono di capire se ci siano delle anomalie e degli ispessimenti che sono legati al periosto.

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