Vegetallumina: cos’è, come si usa e quali sono le controindicazioni?

Nella sua forma più tradizionale, infatti, si presenta come gel per uso topico, ma esistono in commercio anche delle versioni spray da applicare direttamente sulla zona indolenzita.

A base di ibuprofene lisina, principio attivo comunemente utilizzato in altri farmaci da banco, e classificata ufficialmente come antinfiammatorio non steroideo per uso esterno, la vegetallumina è consigliata soprattutto per il trattamento locale di contusioni, mialgie e strappi muscolari, torcicollo, distorsioni, lombalgie e, più in generale, stati infiammatori e dolorosi a carico di muscoli e articolazioni. Soprattutto nella versione spray è utilizzata, poi, per il primo soccorso in caso di traumi lievi e c’è chi usa la vegetallumina anche per i massaggi, specie in campo sportivo, o per alleviare il dolore da crampo muscolare.

Applicare la vegetallumina è semplice. Come per qualsiasi altro antiinfiammatorio di uso topico, infatti, basta applicare una dose generosa di gel sulla parte indolenzita o interessata dalla contusione e massaggiare delicatamente fino al completo assorbimento. L’applicazione può essere ripetuta fino a tre-quattro volte al giorno e al bisogno. E, piccola nota di comodità, al contrario di altri farmaci simili, la vegetallumina non unge, né macchia, motivo per cui può essere utilizzata in qualsiasi momento. Chi opta, invece, per la versione spray può nebulizzare la vegetallumina direttamente sulla zona da trattare, avendo cura però di tenere il flacone ad almeno 30cm di distanza, anche per attenuare la sensazione di freddo che può seguire all’applicazione.

Gli effetti collaterali e come evitarli

effetti collaterali della vegetallumina

Il trattamento a base di vegetallumina non andrebbe prolungato, comunque, per un tempo eccessivo, soprattutto nei pazienti più anziani o nel caso in cui ci si accorga di segni di ipersensibilità ai principi attivi. Tra gli effetti collaterali della vegetallumina, seppur raramente, sono stati registrati infatti reazioni cutanee di tipo allergico tra cui eritemi, arrossamenti e irritazioni, prurito e bruciore, etc. Nel caso in cui compaiano uno o più di questi sintomi è opportuno, perciò, rivolgersi al più presto al proprio medico e stabilire, insieme, una terapia alternativa.

Per evitare che si presentino simili e più gravi effetti collaterali, ci sono comunque comportamenti da evitare quando ci si sottoponga a un trattamento a base di vegetallumina. Tra questi il principale è evitare un’eccessiva esposizione al sole o alla luce di solarium e lettini abbronzanti per i giorni del trattamento e le settimane immediatamente dopo: ciò potrebbe aumentare, infatti, la fotosensibilizzazione e aumentare un’eventuale ipersensibilità al principio attivo.

Quando non usare

Quando non usare la vegetallumina

Più in generale ci sono dei casi in cui andrebbe evitato l’utilizzo di vegetallumina per il trattamento degli stati infiammatori e dolorosi:

  • precedenti reazioni allergiche (orticaria, asma, rinite) all’utilizzo di acido acetilsalicilico;
  • allergia all’ibuprofene lisina o a qualsiasi altro degli eccipienti contenuti nella vegetallumina;
  • precedenti problemi manifesti con altri antipiretici, analgesici o FANS;
  • età inferiore ai 14 anni;
  • terapia a base di anticoagulanti, in questo caso infatti la vegetallumina può aumentarne gli effetti in maniera potenzialmente pericolosa;
  • ferite aperte e lesioni nella zona interessata dal dolore.

L’uso della vegetallumina andrebbe valutato poi in maniera attenta e con l’ausilio del proprio medico di fiducia non solo nel caso di gravidanze già in atto, ma anche nel caso in cui se ne stia programmando una. Nel primo caso, infatti, il farmaco potrebbe incidere negativamente sul feto mettendolo a rischio di disfunzione renale e difficoltà cardiopolmonare. Senza contare che, nei casi più gravi e specie se assunto durante l’ultimo trimestre, potrebbe indurre l’aborto, causare sanguinamenti prolungati o inibire le contrazioni uterine con effetti ritardanti sul travaglio. Anche nel caso in cui si stia allattando serve valutare attentamente l’uso di vegetallumina come antidolore. Inibendo la sintesi delle prostaglandine, infine, la vegetallumina dovrebbe essere evitata nel caso in cui si stia cercando di concepire e si stiano seguendo cicli ormonali e cure per la fertilità.

Cosa è necessario sapere

Essendo un farmaco da banco, la vegetallumina non ha bisogno di prescrizione medica, ma non è oggetto di esenzione da ticket. Per ottenere un effetto ottimale il farmaco andrebbe conservato lontano da fonti di calore e di luce diretta. Un’eventuale alterazione nella colorazione non è da considerare, comunque di cattiva conservazione del farmaco. Contenendo alcol la vegetallumina potrebbe far risultare gli sportivi positivi al test anti-doping.

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