Meniscopatia: cosa è e come si recupera da questo infortunio

La meniscopatia è una fastidiosa condizione che riguarda i menischi del nostro corpo. Cerchiamo di saperne un pò di più su tale scenario, e comprendere in che modo si possa recuperare un pronto benessere attraverso le migliori indicazioni terapeutiche. Il tutto, naturalmente, partendo da un interessante e semplice assunto: cosa sono i menischi e a cosa servono?

I menischi

I menischi sono degli elementi molti importanti del nostro corpo, costituiti da tessuto fibrocartilagineo costituito da una trama di fibre collagene, con cellule sparse. Il loro utilizzo è fondamentale per poter incrementare la congruenza tra i condili femorali e i piatti tibiali, permettendo così il carico in modo uniforme su tutta la superficie articolare. Sono inoltre a partecipare alla stabilità del ginocchio insieme ai legamenti e a migliorare la distribuzione del liquido sinoviale sulla cartilagine articolare.

Come sono composti i menischi

I menischi hanno una forma più spessa nella loro parte periferica e più sottile verso il bordo libero articolare, fino a poggiarsi poi sulla superficie del piatto tibiale. Proprio per la loro particolare forma e per la funzione che esercitano, è molto facile comprendere come la rimozione completa di un menisco possa provocare una degenerazione precoce artrosica.

Che cosa è la meniscopatia

Introdotto cosa sia il menisco, è più facile cercare di compiere un passo in avanti e cercare di comprendere cosa si intenda per meniscopatia, una condizione che comprende una serie di sintomi più o meno dolorosi, che possono indicare la presenza di lesioni acute o croniche a uno o e a entrambi i menischi.

Perchè si soffre di meniscopatia

Numerose possono essere le cause che sono alla base della formazione della meniscopatia. Tra le principali possiamo ricordare una rotazione forzata: si pensi alla extrarotazione della tibia a ginocchio semiflesso o a una intrarotazione della tibia a ginocchio flesso. È inoltre possibile che una lesione possa essere provocata da una brusca iperestensione del ginocchio (il c.d. “calcio a vuoto”) o ancora da una distorsione piuttosto importante, con conseguente lesione delle formazioni capsulo-legamentose.

Da quanto sopra ne deriva che molto spesso i problemi al menisco nascono nei soggetti che subiscono infortuni in ambito sportivo. È tuttavia possibile che il problema al menisco possa insorgere da stress per eccessivo carico ai quali sono sottoposti, e non solo

Diagnosi della meniscopatia

I sintomi tipici della meniscopatia e delle lesioni al menisco possono essere una sensazione di dolore, di blocco articolare, di “scatti” al ginocchio, di rigidità, di difficoltà a salire le scale o a cambiare direzione. Ad ogni modo, è ben evidente che vi siano alcune malattie che possono condividere con la meniscopatia alcuni sintomi: si pensi alla tendinite, all’artrosi post traumatica o ancora alle sindrome rotulee.

Proprio per questo motivo, in caso di dubbi, è opportuno procedere al compimento di una risonanza magnetica che possa permettere di valutare al meglio lo stato delle strutture articolari.

Come curare la meniscopatia

Considerata l’importanza del menisco, di solito si evita di procedere alla sua rimozione. Il trattamento chirurgico può dunque essere effettuato per suturare eventuali lesioni periferiche e viene effettuato in artroscopia. Considerando che non si punta a rimuovere il menisco, quel che viene rimosso è il frammento instabile, preservando invece il tessuto sano.

Al fine di recuperare il menisco, la riabilitazione prevede inoltre un lavoro congiunto tra palestra e piscina: durante le sedute in vasca, sfruttando la spinta idrostatica, si effettua il lavoro di carico, la rieducazione al cammino e tutti gli esercizi in cui l’acqua è utile grazie alla diminuzione del carico gravitazionale. Sul lettino si procederà invece a condurre la mobilizzazione articolare, con rinforzo muscolare degli ischio-curali, dei glutei e del muscolo tricipite.

Per quanto concerne l’effettuazione degli esercizi a catena cinetica chiusa, l’inizio è a carico parziale e con escursione limitata. Bisognerà comunque rivolgere grande attenzione alla protezione da pericolose torsioni che potrebbero essere involontariamente effettuate durante il primo mese: per tale motivo è fondamentale cercare di effettuare gli esercizi con l’aiuto di un esperto, e rieducare l’arto in modo graduale, prima di riprendere l’attività sportiva specifica.

Per poterne sapere di più, vi consigliamo naturalmente di consultare il vostro medico di riferimento e condividere con lui modalità di intervento e di riabilitazione.

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