Gambe grosse, quali sono le patologie che portano a questo problema

Una patologia che descrive un accumulo proteico dell’interstizio delle cellule, una patologia grave che non consente di drenare i liquidi del sistema linfatico. La sostanza liquida tra le varie cellule, quando in eccesso, dovrebbe essere drenata proprio dal sistema linfatico attraverso i microcapillari. Quando il sistema è incapace di drenare il liquido in eccesso, oppure vi è un’anomalia nella produzione eccessiva di questo liquido, allora si ha un accumulo proteico e quindi l’ingrossamento della gamba. Anche se le patologie che possono portare all’ingrossamento delle gambe sono molteplici, il linfedema è riconoscibile perché si presenta generalmente da giovani.

Questo permette di distinguere il linfedema in primario o secondario, ove il primario compare proprio in giovane età, anche durante la pubertà, per poi evolversi con lo sviluppo. Quando il linfedema si presenta ad età più adulta, allora si descrive come secondario, e può avere come fattore scatenante sia le gravidanze che i traumi della caviglia, quando sono già presenti dei disturbi linfatici nel paziente. Una predisposizione insomma, ma sempre attivata da un fattore scatenante, tra cui possiamo includere infiammazioni e interventi chirurgici.

Altre patologie simili, possono essere rintracciate nel lipedema, che si distingue dal linfedema in quanto colpisce generalmente solo la coscia. Anche qui si parla di un eccesso, ma di grasso, che porta a conseguenze diverse, assenti nel linfedema, come la trombosi, che è però anche l’evento scatenante. Nel lipedema raramente la patologia interessa tutta la gamba e il piede, come invece accade nel linfedema.

Altre cause e diagnosi per le gambe grosse

Altre cause e diagnosi per le gambe grosse

Come visto la trombosi non è soltanto una problematica risultante dall’ingrossamento della gamba, ma anche l’elemento scatenante della patologia. Ma come fattore scatenante per altre patologie che portano all’ingrossamento della gamba, possono essere problemi cardiocircolatori con scompensi epatici o cardiaci, oppure l’insufficienza renale. Quando sono questi i fattori scatenanti, è molto probabile che l’ingrossamento interessi tutti e due gli arti. Quando a scatenare l’accumulo di liquido linfatico è l’annientamento dei dotti linfatici, o una superproduzione linfatica, allora siamo di fronte all’eresipela.

Naturalmente la diagnosi è fondamentale per comprendere la patologia specifica e questa viene fatta secondo un protocollo ben preciso e anche relativamente semplice. Ci sono esami specifici da effettuare che possono essere sia diretti che indiretti. Alcuni escludono altre patologie, mentre altri sono significativi della malattia, come ad esempio l’edema del piede, quando questo coinvolge anche il secondo dito del piede.

L’anamnesi è il primo e fondamentale esame eseguito per capire la patologia, e il racconto storico del paziente porterà il dottore ai successivi passi. Lo specialista sottoporrà il paziente a Linfoscintigrafia, un esame strumentale per il controllo della circolazione del sistema linfatico, e ad un ecoclordoppler che serve ad eliminare qualsiasi dubbio circa l’origine della patologia come causa da indagare nel sistema di circolazione sanguigna. Fondamentale anche un’ecografia che possa accertare le condizioni del tessuto muscolare e quindi verificare il mancato drenaggio nella parte tra i muscoli e le fasce.

La terapia

La terapia

Una volta fatta la diagnosi e stabilita la patologia, viene valutato l’intervento terapico per risolvere il problema, che generalmente non è di tipo chirurgico in quanto questo è di scarso impatto e solo per determinate casistiche. Si ritiene che questo tipo di terapia è del tutto sperimentale, mentre altre terapie conservative sono attuate sia sul piano medico che fisico. Si tratta generalmente di linfodrenaggio e contenimento elastico. Si usano medicinali vasoprotettori, diuretici e drenanti, tutti indirizzati alla perdita del liquido linfatico.

I farmaci devono essere accompagnati dai bendaggi flebologici per il contenimento elastico, in modo che la gamba possa riacquistare la forma, anche con calze elastiche. Il linfodrenaggio può essere manuale, preferito perché più efficacie, o meccanico. Negli ultimi anni, una nuova macchina, il Tecar, sta cambiando il modo di curare questa patologia, attraverso le microonde che riattivano le cellule attraverso il riscaldamento dei tessuti e lo scioglimento del liquido linfatico, che reso più fluido risulta più facile da drenare successivamente con il contenimento elastico e il linfodrenaggio.

Come visto le gambe grosse sono un vero e proprio sintomo di patologie abbastanza serie, che non vanno prese alla leggera per il loro impatto sulla salute. Spesso il paziente si rivolge al medico più per fattori estetici per poi scoprire una delle patologie che abbiamo descritto.

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