Acrocianosi, una patologia che fa venire le estremità blu

L’acrocianosi è una malattia che colpisce il nostro microcircolo, e che conferisce alle estremità del corpo una colorazione bluastra. A causare la malattia è uno spasmo dei piccoli vasi che si trovano nel circolo capillare, molto spesso in risposta a condizioni climatiche avverse come le basse temperature e non è classificata come malattia venosa occlusiva, per questo si esclude la fase ischemica.

Tale patologia si manifesta nel soggetto in maniera simmetrica in particolar modo nelle mani, nei piedi e nelle parti distali del viso. Le estremità del corpo spesso sono molto fredde, sudano e possono anche gonfiarsi, a differenza ad esempio della malattia di Raynaud, l’acrocianosi non è facilmente reversibile, il dolore non si manifesta ed inoltre non si verificano alterazioni trofiche né ulcerazione, ed il polso periferico rientra nella norma.

Cause e malattia primaria

Acrocianosi: cause e malattia primaria

L’eziologia esatta di tale patologia è ancora oggi sconosciuta alla medicina, e molto spesso tale condizione è stata associata ad un effetto collaterale di alcune farmaci o sostanze. Grazie a diversi dati epidemiologici è stato possibile dedurre che il clima freddo unito all’esposizione occupazionale ed al basso indice di massa corporea, determinano fattori a rischio. L’acrocianosi si manifesta prevalentemente nelle donne con età inferiore ai 30 anni, per poi scomparire da sola con la menopausa. A fronte di questo, si ritiene che il vasospasmo possa in qualche modo essere associato ad anomalie neuro-ormonali.

Tale patologia detta anche acrocianosi essenziale o primaria, è una condizione medica benigna, associata il più delle volte a fattori ormonali. La malattia tende a regredire in maniera spontanea, e non è quasi mai richiesto al paziente che ne soffre, la somministrazione di trattamenti farmacologici specifici. Se le estremità del corpo sono esposte per un lungo periodo di tempo a basse temperature, potrebbe essere necessario un intervento medico tempestivo, per evitare complicazioni. L’acrocianosi si differenzia dal congelamento, perché quest’ultima è accompagnata da dolore che si riflette nei ricettori termici che avvisano il pericolo.

Altre condizioni potrebbe colpire le mani ed i piedi ed anche parti del viso, associati a cambiamenti del colore della pelle ed in questo caso, tale patologia deve essere ben distinta dall’acrocianosi e le cause potrebbero essere:

  • Fenomeno di Raynaud: si manifesta con episodi reversibili di pallore cutaneo delle dita delle mani, oppure delle dita dei piedi, causato dalla costrizione dei piccoli vasi esposti a basse temperature, oppure a forte stress emotivo.
  • Geloni: questi provocano irritazione cutanea causata dall’esposizione prolungata a temperature basse oppure umide.
  • Acrorigosi: tale patologia provoca nel paziente sensazione di freddo permanente simmetrica alle estremità, in associazione a pallore cutaneo.
  • Eritromelalgia: si manifesta con la vasodilatazione causata dall’aumento della temperatura delle cute e si manifesta con calore localizzato, arrossamento ben evidente e forte dolore.

Patologia secondaria

L’acrocianosi potrebbe essere determinata anche da altri problemi di salute di natura più importante che devono essere ricercate durante gli approfondimenti diagnostici. Le condizioni causali possono includere: Connettivopatie, disturbi neurologici, Vasculiti, problemi che scaturiscono cianosi centrale, sindrome da anticorpi antifosfolipidi, cnoglobulinemia, infezioni, neoplasie e tossicità. In questi casi, si osservano alterazioni cutanee che prendono il nome di “acrocianosi secondarie”.

La distribuzione di queste patologie potrebbe mostrasi meno simmetrica ed esordiscono nelle persone in età matura provocando forte dolore e danni ai tessuti. Tendenzialmente un corretto trattamento è in grado di ridurre la sintomatologia dell’acrocianosi secondaria. Tale patologia viene diagnosticata in base all’esame fisico ed alla prima anamnesi oltre alla sintomatologia che descrive il paziente.

Impostazioni privacy