Il morbo di Dupuytren consiste nell’ispessimento e nella retrazione dell’aponeurosi, ovvero della fascia palmare. Inizialmente la patologia esordisce con la formazione di piccoli noduli sottocutanei asintomatici e progredisce con la formazione di corde aponeurotiche che tendono a rivolgersi verso il centro del polso. Tali corde hanno una consistenza anelastica e mano a mano che si accorciano progressivamente, attraggono le dita e le flettono. Molto spesso è possibile che tra la fascia e cute si formino aderenze che compaiono come delle fossette situate a ridosso delle pieghe della mano, le quali tendenzialmente risultano dirigersi verso il polso con una tipica forma a V.
Questa malattia viene classificata in medicina in quattro stadi, in base all’angolo che forma la seconda falange del dito colpito. Il morbo di Dupuytren colpisce nell’80% dei casi il sesso maschile, e a determinare la patologia può esserci una predisposizione familiare genetica, che può aggravarsi con il tempo da lavori manuali pesanti ad esempio, oppure da piccoli traumi ripetiti, o da patologie importanti come il diabete, l’alcolismo, ed il consumo di farmaci tipo Gardenale. In presenza di tale patologia, il paziente deve intervenire tempestivamente perché la malattia progredisce e tende ad aggravarsi in breve tempo, in maniera tale da poter ottenere risultati soddisfacenti.
Intervento mini-invasivo
Le risoluzioni possibili per migliorare la condizione che determinano tale patologia sono due:
- Trattamento mini-invasivo con ago sottile
- Trattamento mediante infiltrazione con collagenasi
Il primo caso, come ci suggerisce la parola stessa, è una tecnica mini-invasiva ovvero che provoca un minimo trauma per i tessuti e che viene svolta senza l’utilizzo del bisturi. Tale procedimento consiste nella sezione della corda aponeurotica eseguita mediante l’impiego di un sottile ago da insulina. Le caratteristiche di questa tecnica prevedono:
- Una sola seduta
- Anestesia localizzata
- Assenza di ricovero ospedaliero ovvero si può svolgere in ambulatorio medico e molto raramente occorre il day-hospital
- Tecnica mini-invasiva che viene effettuata senza apertura cutanea delle dita della mano o del palmo e grazie all’ago, viene selezionata la fascia palmare situata sotto la cute permettendo alle dita di estendersi completamente
- Assenza di cicatrice
- Complicanze rarissime
- Riabilitazione nulla o minima
- Nessuna sospensione o breve del lavoro
- Impiego raro di tutore notturno
Tale tecnica viene ampiamente utilizzata al nord della Francia, dove è considerata come procedura principale in casi di tale patologia. Nel nostro paese è poco conosciuta ed applicata per questo sono molti i soggetti affetti a non poter beneficiare.
Il secondo trattamento con infiltrazione di collagene prevede invece l’iniezione diretta nella corda aponeurotica di un enzima precedentemente estratto da un batterio. Tale enzima è in grado di digerire le fibre presenti nel collagene della corda, permettendo in questa maniera la rottura dopo circa 24 ore. Le caratteristiche di questa tecnica prevedono:
- Due sole sedute, una per l’infiltrazione e la seconda dopo 24 ore per la rottura della corda
- Anestesia localizzata più anestesia in sedazione che prevede l’assistenza di un’anestesista
- Ricovero in day-hospital
- Tecnica mini-invasiva senza nessuna apertura cutanea delle dita e del palmo della mano, e l’enzima scioglie la fascia palmare che è retratta nel sotto-cute. Nella seconda parte dell’intervento si effettua una trazione molto forte sulle dita della mano in maniera tale da rompere la corda e permettere così alle dita di potersi estendere completamente
- Assenza di cicatrici
- Lievi complicazioni frequenze
- Complicazioni importanti rare
- Riabilitazione
- Astensione dal lavoro per circa 20 giorni
- Utilizzo di un tutore per le prime due settimane e a seguire tutore notturno in base alla risposta del paziente