Funghi commestibili: come si possono riconoscere?

La conoscenza dei funghi è molto importante per poterli poi consumare. I funghi, infatti, si caratterizzano per essere degli organismi che fanno parte del regno vegetale e non hanno la capacità di effettuare alcuna sintesi autonoma del proprio nutrimento. Di conseguenza, possono vivere solamente come dei “parassiti”, attaccandosi ad altre piante, da cui traggono energia e nutrimento per poter vivere. Ci sono davvero tantissime specie di funghi, oltre centomila, e tanti si possono vedere solamente usando il microscopio. Tanti altri, invece, hanno dimensioni notevoli e sono proprio questi che vengono definiti veri e propri funghi. I funghi commestibili si caratterizzano per essere un alimento che spesso si può notare sulle tavole degli italiani: prima di mangiarli bisogna capire quali siano commestibili e quali, al contrario, non si possono consumare.

Differenza tra funghi commestibili e funghi velenosifunghi commestibili: le differenze con quelli velenosi

Anche se apparentemente alcuni funghi possono sembrare decisamente buoni e commestibili, tante volte possono nascondere delle insidie. Infatti, in diverse occasioni tali funghi potrebbero avere del veleno, in grado anche di causare la morte del soggetto che li mangia. I funghi, invece, possono anche essere mortali se chi li raccoglie li mangia senza conoscerli. Ancora al giorno d’oggi, infatti, si sono registrati tanti casi in cui delle persone hanno sofferto di avvelenamenti (e in certe occasioni sono anche morte) per colpa di funghi velenosi. Nella maggior parte dei casi queste persone non avevano una conoscenza specifica di questi organismi o si sono affidate a persone senza cultura in questo campo. È fondamentale capire quali funghi possano considerarsi commestibili e quali, al contrario, si debbano ritenere velenosi e, di conseguenza, estremamente pericolosi per la salute dell’uomo.

Quali sono i falsi miti sui funghi

Ci sono diverse credenze e leggende che circolano sui funghi, ma in molti casi bisogna considerarle semplicemente come tali. Ad esempio, bisogna evidenziare come diversi funghi che in realtà sono letali non portano all’annerimento della cipolla, dell’aglio e del cucchiaio d’argento durante la fase della cottura. Di conseguenza, non può essere un metodo valido per capire se un fungo è velenoso o meno. È altrettanto sbagliato credere a tutti coloro che sostengono come i funghi che vengono consumati da parte di insetti vari o lumache si possano mangiare senza problemi. Infatti, questi animali hanno un organismo completamente diverso in confronto a quello umano: di conseguenza, ciò che per noi può risultare nocivo, per tali animali invece può essere commestibile. I funghi, inoltre, non diventano velenosi solo tramite contatto con delle piante velenose. I funghi velenosi, inoltre, non si riconoscono certamente tramite l’odore, né osservando la loro viscidità o la vivacità dei colori, così come dal cambiamento che caratterizza il colore della vera e propria “carne” dopo che è esposta completamente all’aria.

I funghi che vengono considerati letali, infatti, non si riconoscono certamente odori e colori. Inoltre, non è detto che tutti i funghi dal buon sapore e che hanno una colorazione biancastra siano commestibili. Un classico esempio deriva sicuramente dall’Amanita primaverile, che è sicuramente uno dei funghi che possono portare più facilmente alla morte di una persona. I funghi, per capire se sono commestibili, non devono essere fatti assaggiare prima agli animali, dal momento che questi ultimi presentano una sensibilità notevolmente differente in confronto a quella umana. Diverse persone sostengono che i funghi, dopo che hanno subito un processo di essiccazione, non abbiano più alcuna proprietà venefica. In realtà, si tratta di una credenza del tutto falsa, dal momento che tramite l’essiccazione i funghi lasciano per strada esclusivamente l’acqua e, invece, la quantità di veleno che rimane al loro interno è ancora più elevata.

Come si possono distinguere i funghi commestibili e quelli velenosifunghi commestibili: come distinguerli da quelli velenosi

 

L’unico sistema che si deve sfruttare per capire quali funghi possano essere mangiati e quali invece evitati perché letali è informarsi e farsi una buona cultura per quanto riguarda le varie specie. Insomma, quando si va a funghi, è fondamentale individuarli in modo corretto in base alle proprie conoscenze. Quindi, meglio conoscere alla perfezione un numero ridotto di specie che tutte e in malo modo. In Italia, ad esempio, le specie che sono velenose e che possono portare alla morte sono in realtà poche e, di conseguenza, saperle individuare è il primo sistema per evitarli.

Le caratteristiche benefiche dei funghifunghi commestibili: le caratteristiche benefiche

I funghi, quando ovviamente sono commestibili, si caratterizzano per essere uno di quegli alimenti decisamente completi. Il loro valore energetico è notevole e non sono eccessivamente pesante per la digestione. Esattamente come tante altre verdure la composizione dei funghi vede una netta prevalenza di acqua (circa l’88%), idrati di carbonio, elementi azotati, cellulosio, grassi e ceneri. Si tratta di un alimento che si può definire quasi completo, dal momento che possono contare su svariate sostanze nutritive importanti. Ecco spiegato il motivo per cui sono stati spesso ribattezzati con la denominazione di “carne del povero”.

Alcuni esemplari di funghi commestibili

Tra i funghi commestibili troviamo i chiodini, che si caratterizza per crescere spesso vicino alle radici di alberi che stanno morendo, come ad esempio querce, abeti e salici. Un altro tipo di fungo commestibile è rappresentato dalla colombina verde, denominata anche Verdone, che presenta un cappello decisamente carnoso, con una colorazione che varia dal verde fino al giallastro. Altri funghi commestibili sono i finferli, una specie particolarmente diffusa e nota in commercio, che si sviluppa soprattutto nei pressi di castagni e querce.

La manina è un fungo che ha una forma decisamente particolare e di notevole qualità: la sua presenza si concentra spesso nei vari boschi che ci sono dall’Italia del Nord fino al centro-sud. Di questa specie, però, vanno mangiati solamente gli esemplari più giovani, mentre quelli più vecchi potrebbero provocare dei problemi a chi li consuma.

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