Feci gialle: quali sono le cause più comuni e cosa fare

Le feci gialle o, comunque, di un colorito abbastanza chiaro, si rivelano spesso essere una indicazione abbastanza chiara di una qualche patologia. Molte patologie potrebbero essere associate a questo particolare colore delle feci, ed in questi casi è sempre bene rivolgersi al proprio medico di fiducia il quale potrebbe, per una diagnosi più precisa, richiedervi un campione delle vostre feci da sottoporre ad analisi.

Le analisi di queste feci gialle potranno aiutare a capire se siamo di fronte ad un disturbo digestivo di carattere funzionale, oppure ad infezioni virali o batteriche o se si fossero addirittura insediati dei parassiti. Oltre il colore, il medico analizzerà anche la forma, la consistenza e l’odore delle feci, probabilmente controllerà anche la presenza di sangue ed il volume totale.

Sali nella bile e cause associabili

Le feci gialle potrebbero manifestarsi per la mancanza o un decremento dei sali nella bile. Questa assenza potrebbe essere originata da malattie epatiche, tra le quali ricordiamo l’epatite e la cirrosi epatica. Ancora, ricordiamo anche un tumore della cistifellea, oppure pancreatico o, ancora, al fegato o alle vie biliari. Ma la causa potrebbe essere ricercata anche in qualche blocco che limita la possibilità corporea di trasportare le corrette quantità di sali biliari al tratto intestinale. Potrebbe esserci all’origine un processo infiammatorio, o anche dei calcoli biliari. In questo caso altri sintomi correlati dovrebbero essere un rialzo termico, un ittero (anche ingiallimento degli occhi), del prurito e la nausea.

Cause dovute al pancreas

La ghiandola pancreatica sintetizza un enzima, la lipasi, oltre ad altre tante sostanze che coadiuvano nella “rottura” dei grassi. Se riscontriamo feci gialle, che, magari, galleggiano o hanno un aspetto di natura oleosa ed olezzi più fastidiosi del solito, tutto ciò potrebbe costituire la sintomatologia di un trattamento non corretto dei grassi a carico dell’apparato digestivo. Se la ghiandola pancreatica non produce più l’enzima lipasi, potremmo trovarci davanti ad una fibrosi cistica o anche, purtroppo, ad un carcinoma della ghiandola pancreatica, ma anche ad una anomalia nella sintesi della lipasi, magari in essere sin dalla nascita.

Origine intestinale delle feci gialle

Anche eventuali malfunzionamenti a carico dell’intestino potrebbero produrre le feci gialle. Se esso non riesce ad assorbire correttamente i grassi, ad esempio. Anche alcuni parassiti, quali la Giardia, ad esempio, che vivono nelle acque contaminate, possono essere all’origine del colore giallo delle feci. Ribadiamo che la presenza di altri sintomi (in quest’ultimo caso del tipo dei sintomi influenzali o, almeno, la febbre), e quindi fondamentale per risalire ad una causa certa.

Reflusso gastroesofageo

La patologia denominata reflusso gastroesofageo può produrre nel corpo un ritmo più veloce nella digestione. Poiché i grassi presenti negli alimenti, ed anche i batteri, normalmente vengono assorbiti nelle feci, ecco che esse prendono il caratteristico colorito marrone. Ma se la digestione scorre ad un ritmo troppo veloce, questi elementi non verranno correttamente assorbiti, determinando il problema delle feci gialle.

La celiachia

La celiachia è una patologia a carattere genetico che impedisce a chi ne soffre una completa e corretta digestione del glutine in quanto il tratto intestinale non è capace di trattarlo a fondo. I pazienti di questa malattia soffrono sovente di eventi diarroici, motilità intestinale anomala e, appunto, di feci gialle, soprattutto nel caso di ingestione di alimenti che l’intestino non riesce a “trattare” correttamente.

La steatorrea

E’ una patologia che induce un anomalo contenuto di grassi nelle feci, nel senso di eccessivo. La presenza di quantità eccessive nelle feci le rende giallastre. In genere la steatorrea è più facilmente presente nei celiaci, nei pazienti con processi infiammatori al pancreas (ad esempio, nei casi più gravi, pancreatite). Anche in questo caso la colorazione è da riferirsi ad un processo digestivo troppo più rapido del normale.

Le feci gialle e le cause emotive

Non sempre fattori funzionali e patologie cliniche sono all’origine delle feci gialle, esse possono anche essere causate da fattori emotivi, ed anche in grande quantità e varietà. In genere il fattore funzionale provocato dell’evento emotivo è sempre lo stesso: un transito del cibo da digerire attraverso l’apparato gastrointestinale troppo rapido, che fa sì che non tutti gli elementi che andrebbero assorbiti con la digestione riescano ad esserlo. In molti casi gli elementi che non riescono a venire assorbiti possono causare strane colorazione delle feci, tra cui anche le feci gialle.

Ad esempio esse potrebbero assumere questa colorazione a causa di una eccessiva presenza di bilirubina (sintetizzata nel fegato) o di troppi grassi. La bilirubina, ad esempio, è quella sostanza che, non da sola ma più delle altre, è all’origine del classico colorito giallastro delle urine.

Generalmente la bilirubina si converte in stercobilina nel momento della sua espulsione attraverso le feci, a meno che, appunto, l’organismo non abbia avuto problemi ad elaborare correttamente il cibo in quel momento.

A questo riguardo delle ricerche scientifiche hanno stabilito che gli individui più soggetti a disturbi di ansia e di stress potrebbero andare incontro ad un transito del cibo nell’apparato digerente troppo veloce.

Le ansie e lo stress pare provochino una anomala distribuzione degli ormoni e quindi risposte dell’organismo, anche nei confronti della digestione, irregolari. Di qui le accelerazioni dei processi digestivi, all’origine dei malassorbimenti, della diarrea e delle feci gialle.

Fonti e bibliografie

  • Medicina Interna. Compendio essenziale per la pratica clinica. Gerd Herold; Ed. Monduzzi Editoriale; 2016
  • Harrison Principi di Medicina interna. Dennis L. Kasper Anthony S. Fauci Dan L. Longo Stephen L. Hauser J. Larry Jameson Joseph Loscalzo; Ed. Ambrosiana; 2016
  • Manuale di Gastroenterologia. Unigastro. Unigastro, Mazzella, Milani, Sturniolo; Ed. Gastroenterologia Italiana; 2016
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