Festa del Cinema di Roma, la seconda giornata si apre con Rebecca Hall che presenta “Passing”. Nel pomeriggio l’incontro ravvicinato con i Manetti Bros.

Festa del Cinema di Roma, la manifestazione si prepara al secondo giorno di proiezioni e dibattiti. Oggi tocca ai Manetti Bros, che oltre a parlare di Diabolik – prossimo all’uscita – incontreranno i fan nell’incontro ravvicinato per rilasciare anche qualche anticipazione importante sul futuro. Magari proprio rispetto a quel Coliandro che, televisivamente parlando, ha lasciato il segno ancora una volta. Manca la prova – anzi, la certezza – del 9 e forse la riserva sulla nuova serie dell’amato ispettore i registi la scioglieranno proprio in giornata.
È anche la volta di Rebecca Hall che presenta il suo film “Passing”, opera che vede Netflix protagonista principale nell’apporto produttivo. Supporto dato nella realizzazione e collaborazione rispetto al girato, per quanto concerne il film nella sua struttura siamo davanti a una Commedia che strizza l’occhio al Drama. Gli americani li chiamano “Dramedy”: lavori dove si ride senza smettere di riflettere, lasciandosi anche andare a qualche lacrima. “Passing” è un’opera intensa, ambientata negli anni ’20 di New York, periodo in cui l’odio razziale popolava le strade della Grande Mela e non solo.
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Festa del Cinema di Roma: da Rebecca Hall ai Manetti Bros, i volti della 2a giornata

Costantemente alla ricerca e con il timore del diverso, le strade USA erano diventate un campo di battaglia con aggressioni, soprusi e violenze all’ordine del giorno. Quando ad agire non erano le mani, la differenza la faceva il pensiero. Schierato sempre dalla parte dell’emarginazione: solo pochi avevano, e forse hanno ancora oggi, nonostante le cose siano cambiate in qualche misura, di andare oltre. In questo contesto si conoscono le due protagoniste della storia: Irene – detta Reenie – e Clare. Il loro incontro darà vita a una serie di equivoci e fraintendimenti che porteranno le due donne a confrontare le proprie diversità scoprendosi, in realtà, molto più affini di quanto si possa credere.
Questa è un’opera che sembra di altri tempi, ma appare di una modernità disarmante: ciascun interprete fa i conti con un personaggio poliedrico e relativamente complesso. Una storia di chiusure, personali e collettive che precludono una serie di evoluzioni. Anche sul piano culturale. Persino chi sembra essere leggermente più aperto, poi si rivela schiavo dei luoghi comuni. Dal punto di vista tecnico l’opera strizza l’occhio al neorealismo, in voga a quei tempi, con un girato interamente in bianco e nero che valorizza determinati tratti – somatici e scenici – degli attori.
“Passing” è stato molto discusso, in fase di presentazione, proprio perchè scardina determinate consapevolezze che sembravano essere assodate. Una bella premessa aspettando i Manetti Bros che, in questa seconda giornata di Festa, rappresentano l’evoluzione più irriverente del cinema italiano. Coloro che hanno avuto il coraggio di mescolare generi e stilemi quando ancora non era così abituale farlo.
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