Festa del Cinema di Roma, Quentin Tarantino arriva nella Capitale per ritirare il Premio alla Carriera. Grande attesa all’Auditorium Parco della Musica.

All’Auditorum Parco della Musica si respira l’aria del grande cinema di Hollywood: Johnny Depp ha fornito nei giorni scorsi un’anticipazione di quello che sarebbe successo nella settimana che porta alla conclusione dell’evento cinematografico più atteso nella Capitale: la Festa del Cinema di Roma attende Tarantino e Tim Burton. Il regista di Pulp Fiction, tra gli altri, sarà sul red carpet questa sera alle 19.00.
Un incontro ravvicinato con i fan che, dopo la presenza da Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa di Domenica, sancisce definitivamente una simpatia e ammirazione del regista e produttore statunitense nei confronti dell’Italia. A Roma ritira un Premio alla Carriera, lo stesso che verrà concesso con merito a Tim Burton, che impreziosisce un repertorio filmico ancora in espansione: il prossimo obiettivo resta una serie.
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Festa del Cinema di Roma, Tarantino nella Capitale: il Premio alla Carriera è suo

Stava lavorando per Netflix, poi la pandemia ha bloccato tutto. Ora la macchina si è rimessa in moto e Tarantino non vede l’ora di cimentarsi in questo nuovo territorio di lavoro. Per lui la novità è relativa, perchè con le serie – in qualche maniera – ha sempre avuto a che fare. Basti pensare all’apporto dato a un cult come CSI. La regia di due episodi in esclusiva ha dato ancor più lustro e aspettative a quella serie: si trattava solo di un assaggio. La parte più ghiotta deve ancora arrivare.
Sarà l’occasione giusta per vedere all’opera uno dei registi più originali del panorama contemporaneo che ha fatto, tra le altre cose, delle sue muse un riferimento: Uma Thurman – protagonista della copertina durante la sedicesima edizione dell’evento romano – in primis deve il suo successo, in larga parte, alle opere di Tarantino che l’hanno sempre messa su un piedistallo.
Trampolino che lei ha saputo sfruttare al meglio per poi spiccare il volo. Non solo materiale per i nostalgici di Pulp Fiction: stavolta Tarantino riparte da dove era rimasto, ovvero quel C’era Una Volta a Hollywood che, per struttura, elaborazione e sviluppo, ricorda il Quentin dei tempi d’oro. Che il regista stia vivendo una seconda giovinezza? Almeno a livello artistico è ancora possibile, l’unico modo che hanno i grandi della settima arte di ingannare il tempo.