Un consumo eccessivo può portare ad aumentare la ritenzione idrica e la produzione di gas intestinali. Latte e derivati fanno male a prescindere e vanno quindi eliminati del tutto?

Sicuramente uno tra i temi più discussi nel campo dell’alimentazione riguarda il consumo di latticini e derivati del latte in età adulta. C’è chi ritiene che siano da rimuovere dall’alimentazione perchè poco sani per il nostro organismo e chi, invece, pensa opportuno che facciano parte della nostra dieta. Gli esperti sono spesso divisi riguardo a questo argomento, vediamo perchè.
In questo momento storico, dove gli sprechi ambientali di terreni e risorse agricole sono un problema veramente serio, il consumo di carne va limitato. 2 volte a settimana la carne bianca, una volta quella rossa, per questo è necessario trovare delle fonti di proteine alternative come i legumi ed i latticini. Per le persone intolleranti al lattosio i latticini sono altamente sconsigliati in quanto causa di coliti e disturbi intestinali, ma anche per i non intolleranti ci sono diverse cose a cui prestare attenzione. Un consumo eccessivo può portare ad aumentare la ritenzione idrica e la produzione di gas intestinali. Quindi come dobbiamo comportarci a riguardo? Latte e derivati fanno male a prescindere e vanno quindi eliminati del tutto?
Bere il latte: si o no? Vediamo se fa davvero male

Anche in questo caso serve fare delle precisazioni importanti visto che il presupposto da cui partire è sempre lo stesso: l’eccesso fa male anche se si parla di alimenti naturalmente sani. Serve regolare la propria dieta alimentare in funzione del proprio stato di salute e della patologie pregresse manifeste. Se per le persone intolleranti al lattosio è sconsigliato consumarlo con frequenza (previa comparsa di gonfiore, crampi, gas, diarrea, mal di testa, eccetera) ma solo poche volte a settimana, per gli altri soggetti sani invece sembra ci sia il via libera da parte dei medici nutrizionisti.
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Alcune persone non riescono a digerirlo e quindi ne diventano intolleranti perchè manca loro l’enzima chiamato lattasi adibito all’assimilazione del lattosio, ovvero lo zucchero del latte. Per tutti gli altri però non c’è alcun pericolo, se piace si può mantenere regolarmente nella propria dieta alimentare. Il latte è fondamentale per i neonati in quanto è un alimento completo, necessario alla crescita. Ma dopo lo svezzamento è giusto continuare ad assumerlo?
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Ebbene sì perchè il latte ed i suoi derivati contengono tutti gli amminoacidi essenziali ovvero quelli che il nostro organismo non è in grado di sintetizzare e di cui la dieta costituisce l’unica fonte. Ricco di vitamine A, C, E, e K, oltre che di acido folico. L’uomo è l’unico mammifero che beve latte anche dopo lo svezzamento. Secondo molti studi bisogna sicuramente ridurre il consumo con la crescita, ma non è necessario abolirlo, anzi!
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Forse non tutti lo sanno ma 100 ml di latte intero (1 tazza) contiene:
- 4,90 g di carboidrati
- 3,30 g di proteine
- 3,60 g di grassi
- 4,90 g di zuccheri solubili
- 50 mg di sodio
- 150 mg potassio
- 119 mg calcio
- 93 mg di fosforo.
Tutti dosaggi che diminuiscono di molto se poi si assume quello parzialmente scremato per un regime dietetico a minor apporto calorico.
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Al contrario di quanto si possa pensare, quindi il latte è utile per chi vuole perdere peso e anche per gli sportivi. Il latte riduce il numero di grassi presenti nel cibo che assorbiamo durante il giorno ed aiuta a controllare l’appetito. I bambini ne hanno bisogno per il corretto sviluppo e la crescita delle loro ossa. Può essere di aiuto contro eventuali problemi cardiaci, grazie alla sua capacità di aumentare i livelli di colesterolo buono. Grazie al calcio e alla vitamina D è indicato per chi soffre di depressione, in quanto è responsabile dello sviluppo della serotonina.