Amartoma: una patologia tumorale congenita benigna

La sua natura congenita, tipica dello sviluppo embrionale delle cellule, la rende una patologia con sintomi, cause e cure ben precise, di cui parleremo in maniera più approfondita nei paragrafi che seguono.

L’amartoma è una patologia a carattere tumorale che riguarda l’anomalia di sviluppo delle cellule che compongono qualsiasi parte del corpo.

La sua origineembrionale può svilupparsi quindi in qualsiasi organo e tessuto, senza avere una specifica formazione.

Caratteristiche generali

Va ribadito comunque che la sua natura è del tutto benigna, e quindi le conseguenze per la salute sono abbastanza ridotte, come avremo modo di vedere in seguito.

Per quanto riguarda invece altre caratteristiche dell’ amartoma, va detto che tale lesione tumorale si sviluppa in maniera disorganizzata a partire dai tessuti in cui esso è situato, crescendo in simbiosi con quest’ultimi e allo stesso ritmo.

Cause principali della formazione di un amartoma

La causa principale della formazione di questa lesione è da attribuire a fattori congeniti che si sviluppano a partire dalle fase embrionale del feto, e che accompagnano il suo sviluppo fin quando non viene diagnosticato al soggetto una qualche particolare sintomatologia.

Sintomatologia che si accompagna ad un amartoma

Entrando nello specifico, i sintomi generali che possono dare adito alla presenza di un amartoma sono:

  • una crescita puberale molto precoce, la quale è indice di un amartoma a livello dell’ipotalamo;
  • una qualche deformazione di carattere estetico su viso e collo;
  • problemi renali, allo stomaco, al colon o alla milza, a causa dei quali si riscontra la presenza di un amartoma a carico di tali organi;
  • la compressione eccessiva di vene e arterie.

Possibili danni derivati dall’ amartoma

L’ amartoma in linea di massima rimane tuttavia una patologia del tutto asintomatica, anche se nei casi sopraccitati vi possono essere alcuni evidenti segnali della presenza di tali lesioni tumorali.

La tipologia di amartoma più pericolosa, e che reca con sé sintomatologie visibili e peculiari è senza dubbio quella ipotalamica, in quanto il cervello è un’area estremamente delicata del nostro organismo.

In questa area particolare del nostro corpo, le possibili conseguenze e sintomi legati al proliferare di tali lesioni tumorali sono:

  • lesioni al nervo ottico;
  • la comparsa della cosiddetta “gelasticepilepsy”, una particolare forma di epilessia che porta il soggetto a ridere continuamente e in modo convulsivo;
  • altre forme di epilessia;
  • estrema rabbia;
  • scarse capacità relazionali e sociali;
  • uno sviluppo puberale precoce;
  • la comparsa di un ritardo mentale;
  • la comparsa di alcune forme di autismo.

Per quanto riguarda altri organi interni, un aumento delle dimensioni di un amartoma a livello del colon può causare un’ostruzione intestinale, con conseguenze anche fatali.

Come viene diagnosticato di norma  un amartoma?

Ala diagnosi di amartoma spesso è correlata ad altre patologie o sintomatologie a carico di alcuni organi, proprio in virtù della sua natura congenita e asintomatica.

Ad ogni modo, gli esami diagnostici più adatti per rintracciare nel soggetto la presenza di un amartoma sono radiografie, ecografie, e tutto ciò che riguarda in generale la diagnostica per immagini, grazie alla quale si possono effettuare scansioni mirate per individuare, specie nella regione ipotalamica, le lesioni tumorali in questione.

Una volta accertato il quadro clinico e conclamata la diagnosi di amartoma, il medico di base deciderà come procedere alla sua cura.

In alcuni casi, trattandosi di una lesione benigna, egli potrà decidere di non intervenire in alcun modo; tuttavia, nel momento in cui si sospettano eventuali complicazioni per la salute del paziente, il medico provvederà a procedere nei modi in cui parleremo di seguito.

Cura e trattamento

La cura più efficace per la remissione totale da questa particolare patologia tumorale è l’asportazione mediante intervento chirurgico.

Questa tipologia di trattamento tuttavia richiede estrema cautela, e va effettuata solo se vi è la certezza di danni gravi per il paziente: infatti il volume dell’ amartoma può causare numerosi problemi di salute, di cui abbiamo avuto modo di parlare in precedenza.

Icasi in cui si prospetta l’intervento chirurgico per l’asportazione di un amartoma sono di norma i seguenti:

  • la formazione dipolipi intestinali, onde evitare che possano causare problemi di ostruzione intestinale;
  • la rimozione a carico di vene e arterie, pena la loro parziale o totale occlusione, con conseguenze per la circolazione sanguigna;
  • la diagnosi di un amartoma osseo, al fine di evitare un indebolimento dell’apparato scheletrico, con la comparsa di eventuali fratture.

In tutti gli altri casi non è necessario rimuovere l’ amartoma dalla sua sede, in quanto la sua natura benigna non preclude in alcun modo la salute del paziente.

Come ogni altra tipologia di intervento chirurgico, anche la rimozione di un amartoma comporta rischi per il paziente e valutazioni da prendere di comune accordo col medico curante, e prevede un decorso post-operatorio specifico in base all’entità dell’intervento stesso.

Impostazioni privacy