Cistite emorragica, come riconoscerla e trattarla

Le cause della cistite emorragica sono numerose e possono essere suddivise in due grandi categorie: cause infettive e cause non infettive.

Tra le prime non possiamo che fare riferimento ai batteri, ai virus o ai funghi che possono aggredire il nostro organismo. Si pensi, ad esempio, alla cistite da Escherichia coli, o ancora alla cistite da Staphylococcus saprophyticus.

I fattori che possono favorire l’insorgenza della cistite emorragica sulla base di tali elementi possono essere la delibitazione del nostro sistema immunitaria, una scarsa igiene intima, l’utilizzo di assorbenti interni, malattie sessualmente trasmissibili, rapporti non protetti, diabete.

Vi sono poi le cause di natura non infettiva, che sono di norma conseguenza comune di radioterapia, chemioterapia, calcoli, tumori, malformazioni, e così via.

Come riconoscere la cistite emorragica

Riconoscere la cistite emorragica è piuttosto semplice, considerato che le sue caratteristiche sono la già citata presenza di sangue nelle urine, insieme a tradizionali sintomi di natura infiammatoria come ad esempio l’incremento del numero delle minzioni durante il giorno (accompagnato dalla diminuzione contestuale del volume dell’urina prodotta nelle singole minzioni), la difficoltà nell’urinare, bruciore, dolore durante la minzione, e così via.

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Cura

La cistite emorragica deve essere curata partendo da una corretta diagnosi che non potrà che passare anche mediante l’opportuna individuazione delle cause che hanno fatto scaturire una simile situazione.

Ad ogni modo, e ferma restando la necessità di parlarne attentamente con il vostro medico di riferimento, vi consigliamo anzitutto di valutare con il consulente una terapia antibiotica immediata, che possa essere utile in attesa dei dati dell’urinocoltura o dopo aver identificato il battere che è responsabile della cistite emorragica.

Può inoltre essere utile procedere con una valida terapia di supporto che, a base di antidolorifici e antispastici, possa ridurre contrazioni, dolori, infiammazioni.

Ancora, alcuni medici consiglieranno l’idratazione salina e la somministrazione di mesna, al fine di prevenire la cistite, e l’evacuazione del coagulo di sangue.

Farmaci consigliati

Come abbiamo visto poche righe fa, il trattamento contro la cistite emorragica non può che partire attraverso l’individuazione della causa sottostante. Pertanto, se la causa è di natura infettiva, dopo aver individuato il batterio potrà essere utile approcciare mediante un farmaco antibiotico utile per debellarlo.

Il discorso è simile per quanto concerne virus e funghi: per quanto concerne i virus, il medico consiglierà specifici farmaci antivirali, mentre per quanto concerne i funghi, potrebbe indicare appositi antimicotici.

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Qualora la cistite emorragica abbia una determinante batterica, la gamma di farmaci indicabili dal medico è piuttosto vasta. Possiamo ad esempio ricordare l’Imipenem, che è un farmaco contro le cistiti emorragiche provocate da Klebsiella e Pseudomonas: l’assunzione avviene per via intramuscolare con posologia stimata in 500-750 mg due volte al giorno. Ancora, può essere consigliabile la Cefalosporina di terza generazione, utile per il trattamento della cistite a base dei batteri di cui sopra. Ulteriormente, possono spesso essere indicati Ofloxacina o Piperacillina.

Sul fronte di un intervento terapeutico antispastico, sono spesso indicati la Scopolamina butilbromuro e l’Oxibutinina o ossibutinina. Il farmaco analgesico più indicato per il controllo del dolore da cistite emorragica è il Tramadolo.

Fonti e bibliografie

  • AICI (Associazione Italiana Cistite Interstiziale). https://www.aicionlus.org/
  • Manuale di urologia e andrologia. Ed. Pacini Editore; 2009
  • credit foto: stock.adobe.com
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