Questo sito contribuisce alla audience di
Conosci i Dottori
Impostazioni Privacy
INRAN.IT
No Result
View All Result
  • Alimentazione
  • Anatomia
  • Donna
  • Farmaci
  • Green
  • Guide e consigli
  • Malattie
INRAN.IT
No Result
View All Result
Home Esami e analisi di laboratorio Analisi del sangue

Elettroforesi proteica: che cosa è e come capire il protidogramma

Quanto conosciuto con il nome di elettroforesi proteica, è un comune test di laboratorio effettuato al fine di valutare i livelli delle proteine plasmatiche come quelle alfa, beta e gamma, all’interno di un campione di prelievo di sangue venoso.

Aggiornato: 12 Marzo, 2019 - Pubblicato: 31 Ottobre, 2015

Argomenti trattati mostra
1 Che cosa è
2 Come viene effettuato
3 Tipologie
4 Quali proteine sottoporre a screening
5 Valori normali
6 Fonti e bibliografia

Lo scopo di tale analisi è ben individuabile nella volontà di comprendere se la presenza di queste proteine plasmatiche sia maggiore o minore rispetto a quanto considerato come “valore normale”: il loro discostamento può infatti permettere di comprendere se vi siano o meno dei disturbi in atto a livello del nostro organismo.

Che cosa è

Per prima cosa, ribadiamo che quanto conosciuto come elettroforesi proteica è un esame del sangue che serve a valutare il contenuto proteico e stabilire se è o non è all’interno dei valori di norma per quanto concerne la concentrazione delle proteine. Si tratta di un esame spesso richiesto dal proprio medico nell’ambito dei controlli di routine che possono essere effettuati a cadenze periodiche per poter monitorare il proprio stato di salute, o in maniera specifica se vi sono delle determinate condizioni di “sospetto” di certe patologie.

Come viene effettuato

L’analisi viene effettuata in laboratorio attraverso un esame del sangue. Il prelievo deve essere effettuato dopo un digiuno di almeno 10 ore. Il costo è legato al pagamento del ticket sanitario.

Leggi anche: Linfociti alti, cause, valori normali e cure

Tipologie

esistono varie tipologie di elettroforesi proteica
credit: stock.adobe.com

Esistono diverse tipologie di elettroforesi, ognuna delle quali in grado di fornire una valutazione differente. Si può ad esempio distinguere una elettroforesi proteica quantitativa da una elettroforesi qualitativa. La prima (quantitativa) ha come obiettivo quello di rilevare la quantità di proteine presenti nel campione di sangue, espressa generalmente dall’intensità di colorazione di una banda.

La seconda (qualitativa) è invece spesso associata e integrata con quella quantitativa, e serve a comprendere quale sia la tipologia di proteina, comprendendo dunque quali sono le proteine presenti nel campione, e in che quantità.

Vi sono poi delle differenti tipologie di elettroforesi a seconda della metodica utilizzata: si può in questo caso distinguere l’elettroforesi zonale (eseguita su un supporto quale gel di agarosio o poliacrillamide, da immergere in una soluzione tampone su cui applicare il campo elettrico) dall’elettroforesi capillare (che non prevede una colorazione dei campione ma valuta la diversa capacità delle proteine di assorbire la luce). Ancora, possiamo distinguere l’elettroforesi bidimensionale (che separa le proteine in una miscela proteica con due fasi distinte), quella lipoproteica (che serve – appunto – a dosare le lipoproteine) e quella per immunofissazione.

Quali proteine sottoporre a screening

Di norma le proteine che vengono sottoposte a uno screening elettroforetico sono l’albumina, le alfa-globuline, le beta-globuline e le gamma-globuline.

Valori normali

Sebbene i valori giudicati “normali” possano variare da laboratorio a laboratorio, possiamo indicare come ordinari i valori dell’albumina che oscillano tra 3,6 a 4,9 – 5,3 g/dl, con percentuale di tale proteina tra il 45% e il 70%.

Leggi anche: Granulociti eosinofili, cosa sono e quali sono i valori normali

Per le alfa globuline di tipo 1 l’intervallo di valori normali è compreso tra 0,2 e 0,4 g/dl con percentuale tra il 2% e il 5%. Per le alfa globuline di tipo 2 i valori sono invece compresi tra 0,4 e 0,8 g/dl, con percentuale tra lì8% e il 14%.

Le betaglobuline hanno invece valori ordinari tra 0,6 e 1 g/dl, con percentuale tra il 10% e il 22%. Infine, le gamme globuline dovrebbero essere comprese ordinariamente tra 0,9 e 1,4 g/dl con percentuale compresa tra 11% e 22%.

Nelle prossime settimane completeremo l’argomento affrontando il focus specifico su quali possano essere le cause di valori alti o bassi rispetto a quelli normali. Un consulto con il vostro medico di riferimento vi permetterà di ottenere ogni chiarimento in tale ambito.

Fonti e bibliografia

  • Tecniche di biochimica clinica. Anna Valerio; Ed. CLEUP; 2009
  • Molecular Lab. http://www.molecularlab.it/principi/tecniche/elettroforesi.asp
  • Encyclopedia Britannica. https://www.britannica.com/science/electrophoresis
Tags: Aminoacidi e proteine
Dr.ssa Roberta Gammella

Dr.ssa Roberta Gammella

Revisione scientifica e correzione a cura della Dottoressa Roberta Gammella (medico di base). Le informazioni contenute in questo articolo non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore-paziente; si raccomanda al contrario di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.
Vedi il profilo completo della Dottoressa Roberta Gammella

Related Posts

Urea alta

UREA ALTA (o azotemia) – Sintomi, Cura e Gli Alimenti da Evitare

8 Agosto 2019
Glicemia bassa

Glicemia Bassa: Perché ne Possiamo Soffrire e Come Intervenire

8 Agosto 2019
Vitamina D

Vitamina D: Benefici, integratori ed alimenti che la contengono.

2 Luglio 2019
neutrofili bassi e i linfociti alti

Come interpretare i neutrofili bassi e i linfociti alti?

16 Giugno 2019
Iperprolattinemia

Iperprolattinemia (prolattina alta): quando c’è da preoccuparsi

15 Gennaio 2019
Ipercalcemia

Ipercalcemia: da cosa è causata, come diagnosticarla e trattarla

4 Gennaio 2019
Immunoglubine

Immunoglobuline: gli anticorpi pronti a difendere il nostro organismo

16 Ottobre 2018
Ferritina bassa, come si misura e cosa può significare

Ferritina bassa, come si misura e cosa può significare

1 Ottobre 2018

Approfondimenti

I dottori che collaborano con noi

  • Dr. Luigi D’Angelo
  • Dr.ssa Roberta Gammella
  • Dr.ssa Viviana Pisaniello
  • Dr. Salvatore Ruggiero
  • Dr. Nicolò Sotgiu

Leggi il profilo aziendale


  • Cookie
  • Contatti
  • Disclaimer
  • Privacy
  • Chi siamo
Conosci i dottori che collaborano con noi

© 2019 Web Digital Design – Via Cupa della Torretta, 3 – 80070 – Bacoli (NA)
ATTENZIONE: Questo sito non rappresenta una testata giornalistica e viene aggiornato senza alcuna periodicità. Pertanto, non può essere considerato in alcun modo un prodotto editoriale ai sensi della L. n. 62 del 7.03.2001. Le immagini, salvo errori, non sono coperte da copyright. Siamo comunque disponibili a rimuoverle nel caso fossero coperte da diritto d’autore. Le informazioni contenute in questo sito non devono in alcun modo sostituire il rapporto medico-paziente; si raccomanda di chiedere il parere del proprio dottore prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio o indicazione riportata.
Inran.it non è collegato ai siti recensiti e non è responsabile per i loro contenuti

No Result
View All Result
  • Anatomia
  • Alimentazione
  • Donna
  • Farmaci
  • Green
  • Guide e consigli
  • Malattie
  • Contatti
  • Chi siamo
  • Cookie
  • Disclaimer

© 2019 Web Digital Design – Via Cupa della Torretta, 3 – 80070 – Bacoli (NA)
ATTENZIONE: Questo sito non rappresenta una testata giornalistica e viene aggiornato senza alcuna periodicità. Pertanto, non può essere considerato in alcun modo un prodotto editoriale ai sensi della L. n. 62 del 7.03.2001. Le immagini, salvo errori, non sono coperte da copyright. Siamo comunque disponibili a rimuoverle nel caso fossero coperte da diritto d’autore. Le informazioni contenute in questo sito non devono in alcun modo sostituire il rapporto medico-paziente; si raccomanda di chiedere il parere del proprio dottore prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio o indicazione riportata.
Inran.it non è collegato ai siti recensiti e non è responsabile per i loro contenuti