FT3 alto, cosa significa e quali conseguenze comporta per la tiroide questo valore

La triiodotironina è una molecola costituita da 3 unità di iodio, e circola nel nostro sangue legata a delle specifiche proteine plasmatiche. Solo una parte piccolissima circola libera da tale legame. Essendo libera, questa è la parte di ormone che svolge più attività a livello metabolico, per questo si preferisce dosare l’FT3 nelle analisi del sangue rispetto al T3.

L’fT3 libero, unito alla tiroxina fT4 libera, sono esami che vengono prescritti tendenzialmente per monitorare l’attività endocrina da parte della tiroide. Quando l’ormone fT3 si mostra elevato ai test ematici, il soggetto è affetto da ipertiroidismo.

Cause

Le cause principali che determinano l’innalzamento del l’FT3 sono:

  • Morbo di Basedow e Graves: tali patologia è conosciuta anche come gozzo tossico diffuso, ed è una malattia autoimmune. Questa malattia è costituita dalla presenza di anticorpi diretti contro il ricettore dell’ormone TSH. Mediante la reazione degli anticorpi, la tiroide produce in maniera anomala la tiroxina e la triiodotironina. Queste possono causare a loro volta ingrossamento della ghiandola tiroidea.
  • Tiroditi: tale patologia è di natura infiammatoria e può avere come natura scatenante una infezione, oppure può essere autoimmune. Se autoimmune, comporta specie nella fase iniziale, la liberazione di grandi quantità di T3 e di T4. Successivamente, tali patologia evolvono in ipotiroidismo, perché l’infiammazione, con il passare del tempo, distrugge il tessuto della ghiandola tiroidea. In questi frangenti, non è più in grado a produrre quantitativi adeguati di ormoni.
  • Adenoma tossico e gozzo nodulare tossico: tali malattie vengono denominate anche con il termine Morbo di Plummer. Si tratta di una neoplasia di origine benigna che ha colpito la tiroide, costituita da un solo nodulo. Ovvero gozzo uninodulare, o da più noduli, ovvero gozzo multinodulare, che può comportarsi con un nodulo freddo e di conseguenza non secretivo, oppure può produrre elevate quantità di T3 e di T4 in maniera sregolata come meccanismo di compenso ormonale. A seguito dei test ematici, tale patologia mostrerà elevati livelli di T3, T4 ed Ft3, e ridotti livelli di TSH.

Ipertiroidismo

In presenza di fT3 alto, si sviluppa nel soggetto ipertiroidismo. Questa è una condizione clinica che comporta alterazioni importanti a livello metabolico, del cuore e del sistema nervoso. Questa patologia causa un forte aumento del consumo di ossigeno, e della produzione metabolica da parte dell’organismo di calore.

Questo perché gli ormoni tiroidei, sono termogenici, mentre come difetto hanno un sovrappeso patologico, ed un eccesso di questo, comporta nel paziente sudorazione eccessiva, intolleranza al calore, magrezza e tremori.

In presenza di ipertiroidismo, il quadro clinico si mostra piuttosto vario. Oltre a manifestare i sintomi di cui sopra, sono compresi altri disturbi da non sottovalutare, legati all’aumentata attività da parte del metabolismo. Un paziente affetto da ipertiroidismo causato da FT3 alto, mostra una cute sempre molto calda, dovuta all’incremento costante di flusso ematico e della vasodilatazione periferica, dove il corpo cerca di disperdere tutta l’energia termica in eccesso.

Anche questa patologia, proprio come nell’ipotiroidismo, viene associata al gozzo. Ovvero un aumento importante del volume e del peso della tiroide. Mediante l’eccesso di ormoni della tiroide, si sviluppa il catabolismo che a sua volta può determinare astenia, ed anche il cuoio capelluto soffre di tale condizione. Per questo motivo i capelli dei soggetti colpiti, tendono ad indebolirsi e diventano fragili e sottili e nei casi più gravi, può manifestarsi alopecia.

Trattamento

Anche la normale attività del sistema nervoso centrale, viene influenzata da ipertiroidismo. Determina la comparsa di agitazione, insonnia, nervosismo generale ed in alcuni casi anche una vera e propria psicosi. Le ripercussioni che si manifestano a carico dell’apparato cardiovascolare, provocano tachicardia ed ipertensione, molto spesso associata ad ipertrofia del ventricolo sinistro.

In base alla causa scatenante dell’ipertiroidismo, varia la cura farmacologica ed il trattamento da eseguire sui pazienti. In determinati casi, può essere risolutivo l’intervento chirurgico di asportazione totale, o parziale della ghiandola tiroidea. Può anche essere sufficiente una terapia a base di iodio marcato, in grado di distruggere solo le cellule della tiroide anomale. Per quanto riguarda il trattamento farmacologico, questo si basa sulla somministrazione nei pazienti di medicinali tireostatici, che sono in grado di bloccare la sintesi ormonale. Oppure possono basarsi sulla conversione periferica in forma inattiva, ovvero T4, in forma attiva ovvero T3.

Bibliografia e credit

  • Endocrinologia Clinica. A. Lenzi, G. Lombardi, E. Martino, R. Vigneri; Ed. Minerva Medica; 2017
  • Medicina Interna. Compendio essenziale per la pratica clinica. Gerd Herold; Ed. Monduzzi Editoriale; 2015
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