Gittata cardiaca, che cos’è e come regolarla

Per riassumere è la quantità di volume pompato dai ventricoli nell’arco di un minuto, cioè durante la contrazione.

Quando si parla di gittata cardiaca viene inteso il volume di sangue che i ventricoli, sia quello di destra sia quello di sinistra, sono in grado di gettare nel lasso di tempo di una contrazione, quindi un minuto, sia attraverso l’arteria polmonare sia attraverso l’aorta. I valori medi di un adulto normodotato si aggirano attorno ai 5 – 5,5 litri al minuto.

Questa “funzione” si manifesta in dm3/min, in cui 1 decimetro cubo è uguale a mille cm3 oppure ad un litro. Durante la fase di riposo questa raggiunge, come già abbiamo visto, i 5 litri al minuto valori diversi si generano invece, in concomitanza dello svolgimento di uno sport. Nel picco più alto dello sforzo fisico la gittata cardiaca può raggiungere livelli pari a 20 L/min in un uomo che pratica una disciplina fisica di media frequenza, mentre negli atleti agonistici questi possono oscillare fino a 35-40 L/min.

Durante una giornata di normale attività quotidiana, ogni ventricolo riesce a completare l’intero ciclo di pompata nel giro di una contrazione, il sangue in pratica viene espletato totalmente nell’organismo.

Finora abbiamo fatto riferimento agli individui adulti maschi ma il discorso cambia per le donne. Queste infatti avendo la dimensione del cuore ridotta la gittata cardiaca risulta inferiore del 25% rispetto agli uomini, lo stesso discorso, ad esempio, vale per gli atleti professionisti che nello stato di riposo il livello si aggira attorno ai 100 ml, fattore che viene influenzato fino a raddoppiare durante un intenso sforzo.

Come si evince il cuore essendo un muscolo è sensibile all’affaticamento più è allenato e maggiore è la forza propulsiva, avvantaggiando tutta una serie di benefici aspetti, a partire dalla circolazione. Non per niente nei sedentari la gittata cardiaca è molto rallentata, accusando di conseguenza malesseri e dolori.

Come si calcola

Approfondiamo il tema della gittata andando a comprendere la sua formula. Come abbiamo epurato questa è il prodotto della frequenza cardiaca moltiplicata per la gittata sistolica, che altro non è che la quantità di sangue che viene espulsa ad ogni battito del cuore attraverso i due ventricoli.

La frequenza cardiaca (f) a riposo è rappresentata da circa 72-75 battiti al minuto ma la gittata sistolica (bpm) si aggira attorno ai 70 ml, applicando il calcolo precedentemente spiegato avremo che:

Frequenza cardiaca (f) 72 x 70 (bpm) = 5040 mL/min (circa 5 L/min) gittata cardiaca

Ricapitolando, durante il riposo il battito cardiaco è inferiore ai 75 battiti al minuto, la gittata sistolica è di 70 ml, il prodotto è di circa 5040 cioè 5 Litri al minuto di sangue pompato da entrambi i ventricoli.

Come si calcola
credit: stock.adobe.com

Regolazione

La gittata cardiaca è influenzata da diversi fattori, questa infatti più subire delle riduzioni così come degli aumenti. Generalmente si fa riferimento alla frequenza oppure al volume sistolico e solitamente variando uno dei due aspetti l’altro si adegua ad esso.

Ci sono due tipi di regolazione:

Regolazione intrinseca che avviene quando il cuore non riesce a regolare la gittata, il corpo viene soggetto ad un apporto maggiore di pressione venosa pertanto si crea un divario tra l’afflusso ventricolare nella diastole e l’uscita ventricolare nella sistola. In pratica durante la fase di uscita i ventricoli non garantiscono una corretta quantità di sangue pari a quella fuoriuscita nella precedente diastole.

Il cuore essendo un muscolo è condizionato da un equilibrio rappresentato dalla tensione/lunghezza: quando quest’ultima è ottimale si genera una forza di contrazione massima. Le fibre miocardiche hanno una lunghezza inferiore rispetto all’equazione, perché sono influenzate dal riempimento venoso e quindi dalla distensione del muscolo per via della massa sanguigna.

In poche parole, se si ha un aumento della pressione venosa la gittata cardiaca dovrà essere maggiore per riequilibrare la quantità di sangue in entrata e in uscita, di contro, se avviene una diminuzione della pressione venosa allora la gittata sarà inferiore e la contrazione sarà più debole.

Regolazione estrinseca interessa le innervazioni orto e parasimpatica del cuore, ove queste regolano la frequenza e la forza di contrazione.

Fonti e bibliografia

  • Fisiologia medica. F. Conti; Ed. Edi-Ermes; 2010
  • Cardiovascular Physiology. Rodney J. Levick; Ed. Hodder Arnold;2009
  • Physiology of the Heart. Arnold M. Katz; Lippincott Williams and Wilkins; 2010
Impostazioni privacy