Nodulo tiroideo: ingrossamento di una parte della tiroide

Il nodulo alla tiroide è una patologia piuttosto eterogenea se la osserviamo dal punto di vista clinico, istologico e funzionale. I noduli alla tiroide possono manifestarsi singolarmente oppure multipli di natura benigna oppure maligna di piccole o grandi dimensioni, con sintomi oppure asintomatici.

Tale patologia tende ad insorgere nell’ambito di una tiroide di dimensioni normali, oppure quando questa è ingrossata, ovvero quando il paziente presenta il gozzo. Tendenzialmente il paziente non manifesta alcun sintomo particolare riconducibile alla presenza di un nodulo tiroideo, ma scopre di averlo casualmente a causa di una tumefazione evidente nel collo, oppure semplicemente dopo accertamenti medici di routine.

Quando sono presenti uno o più noduli di grandi dimensioni, il paziente può avvertire dei disturbi dovuti alla compressione, come dolore e difficoltà nella deglutizione e difficoltà respiratorie. Se il nodulo tiroideo secerne quantità elevate di ormoni tiroidei ovvero è iperfunzionante, il paziente manifesta i sintomi classici dell’ipertiroidismo ovvero tremore, intolleranza a luoghi caldi, calo del peso corporeo, aumento dell’appetito, tachicardia ed iperidrosi. Tali sintomi non devono essere trascurati ed il paziente deve rivolgersi tempestivamente dal proprio medico, che dopo aver prescritto le analisi del sangue, valuterà la situazione clinica e le cure farmacologiche adeguate.

Fattori a rischio

I fattori a rischio che ora elencheremo, aumentano le probabilità che i noduli alla tiroide abbiano carattere maligno, anche se da soli non sono sufficienti a stabilire una diagnosi di carcinoma tiroideo.

– Il paziente ha avuto un familiare con cancro alla tiroide

– Il paziente ha effettuato precedentemente radioterapia o esposizione elevata a radiazioni ionizzati ambientali

– Il paziente è un fumatore

– Se il paziente manifesta raucedine improvvisa o stridore associato al gozzo

– Se il paziente manifesta una massa tiroidea che cresce di volume in pochissimo tempo

Linfadenopatia che si avverte al tatto ovvero linfonodi del collo ingrossati

– I noduli alla tiroide sono molto frequenti nel maschio rispetto alla femmina

– Il rischio di malignità è considerato molto inferiore in presenza di gozzo multinodulare

– In presenza di nodulo fisso dalla consistenza dura ed elevata palpazione con mobilità scarsa nei piani sottostanti

– Quando il 95% dei casi di nodulo tiroideo si presenta freddo all’esame scintigrafico e si accende un allarme di ipofunzionalità da parte degli stessi in termine di secrezione ormonale. Nel 10% dei casi, il nodulo alla tiroide è iperfunzionante ovvero è in grado di secernere elevate quantità di ormoni tiroidei rispetto al resto della ghiandola. Il rischio che il nodulo tiroideo diventi maligno è superiore nei noduli freddi in una percentuale che va dal 5 al 8%, mentre solo lo 0,5% dei noduli caldi si rivela maligno.

– Si rileva la presenza di nodulo tiroideo singolo in bambini ed adolescenti al di sotto dei 20 anni, e nelle persone anziane con età superiore ai 60 anni.

Diagnosi

Nodulo tiroideo: diagnosi

Oggi la medicina ha a disposizione moltissimi strumenti per accertare la natura di malignità di un nodulo tiroideo. Il primo passo da compiere è valutare il livelli di TSH ovvero ormone ipofisario che stimola la tiroide a secernere gli ormoni T3 e T4. Quando il valore THS rientra nei parametri della normalità, questo indica la presenza di equilibrio endocrino tiroideo per cui una volta accertato questo, le indagini cliniche terminano, ma in caso di TSH alterato, il medico misurerà i livelli di Tiroxitina Libera che viene associata agli anticorpi antitireoglobulina ed antitireoperossidasi.

In casi di TSH basso e livelli alti di FT4 il nodulo alla tiroide è iperfunzionante ovvero caldo, ed in questo caso specifico, come abbiamo già accennato, le probabilità di malignità sono basse. La prima indagine strumentale invece è l’ecografia alla tiroide, che permette di visualizzare in sede le dimensioni e le caratteristiche dei noduli alla tiroide ed eventualmente il rischio di malignità.

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