Sordità congenita: una corretta prevenzione per una diagnosi precoce

La sordità congenita è un problema molto diffuso tra i neonati, tant’è che può colpire fino a 3 bambini su mille, ecco perché è importante fare prevenzione.

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Mani di padre e figlio (Pixabay)

In occasione della Giornata Mondiale dell’Udito che si è svolta il 3 marzo, è importante parlare di sordità congenita e di come fare per prevenire questo problema che si manifesta fin dalla nascita.

La sordità congenita non è altro che la perdita dell’udito a causa di un malfunzionamento del nervo uditivo, che con il passare del tempo può portare a problemi durante lo sviluppo cognitivo e del linguaggio.

Questo problema può interessare entrambe le orecchie oppure uno solo. Per evitare che si arrivi a una condizione di ipoacusia, ossia di riduzione o di perdita totale dell’udito, è molto importante intervenire tempestivamente, ma in che modo? Scopriamolo insieme.

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Come fare prevenzione in caso di sordità congenita

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Bambino che dorme (Pixabay)

La sordità congenita è una condizione che può avere molteplici cause. In circa la metà dei casi la causa è di tipo genetico. Ciò avviene quando il bambino eredita dei difetti genetici da parte di entrambi i genitori o di uno solo. L’altra metà può invece accusare delle infezioni trasmesse dalla madre nell’utero. Tra queste vi è l’infezione da Citomegalovirus, che è la causa più comune di tipo non ereditario.

Oltre a questa, la sordità congenita può essere causata da infezioni virali, quali ad esempio il morbillo, la rosolia, l’influenza, la parotite e l’herpes. Ma anche da cause più “banali”, come ad esempio un’eccessiva esposizione al rumore. In questo caso è necessario fare una buona informazione per una corretta prevenzione. Molti di questi bambini, però, non presentano alcun sintomo alla nascita. Ecco perché molto spesso il problema non viene diagnosticato per tempo.

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Purtroppo, per questa tipologia è impossibile evitare che la malattia si manifesti. L’unica cosa che si può fare è attuare un tipo di prevenzione secondaria, con la quale è possibile individuare precocemente il problema e agire di conseguenza. Questo tipo di prevenzione si può fare grazie a uno screening audiologico universale. Così come lo screening selettivo per Citomegalovirus congenito. Il primo viene effettuato da quasi tutte le Terapie Intensive Neonatali.

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