Transaminasi alte: cause, sintomi e dieta per trovare un nuovo benessere

La loro funzionalità è piuttosto nobile, visto e considerato che convertono gli aminoacidi in maniera tale che possano essere utilizzati per gli scopi energetici (ad esempio, una bella e intensa gara sportiva).

Tuttavia, quando le cellule dei muscoli e del fegato si danneggiano e si rompono, la sorte delle transaminasi è quella di finire nel sangue, incrementandone la loro concentrazione ordinaria e dando luogo al fenomeno delle transaminasi alte, che sarebbe opportuno tenere sotto monitoraggio e cercare di invertire, anche mediante un’opportuna dieta.

Le transaminasi alte sono una situazione non certo rara, le cui determinanti possono essere eterogenee e di diversi livelli di gravità. Ordinariamente, le transaminasi alte potrebbero essere una spia di qualche problema a carattere epatico, o muscolare. Al fine di comprendere in misura più specifica e ragionevole quali siano i motivi che stanno alla base di una condizione non idilliaca, sarebbe opportuno valutare anche gli altri livelli degli enzimi epatici, andando altresì a coordinare un quadro clinico più completo, e tenendo sempre in dovuta considerazione che in condizioni normali le transaminasi sono presenti a livelli piuttosto bassi.

Se la situazione non riveste più i caratteri dell’ordinarietà ma, magari, si riscontrano delle transaminasi piuttosto elevate rispetto ai valori consigliabili, potrebbe trattarsi di qualche problema al fegato, o di un epatite virale che non ha ancora toccato una fase acuta, o ancora pregiudizi che possono essere provocati dai farmaci. Generalmente, i livelli elevati delle transaminasi sono strettamente correlate ai danni al fegato: danni molto ingenti provocano livelli molto elevati, mentre danni lievi provocano incrementi più lievi. Ma quali sono i valori che è possibile considerare normali?

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Quali sono i sintomi?

I sintomi delle transaminasi alte generalmente non sono particolarmente evidenti, considerato che il fenomeno può essere del tutto asintomatico (per lo meno, fino a quando non vi sono livelli di particolare gravità). Altre volte potrebbero invece manifestarsi attraverso una sensazione diffusa di debolezza e di stanchezza, con potenziale virata del colore della pelle verso un innaturale giallastro.

Dieta: quali relazioni?

Nelle condizioni di transaminasi alte può essere utile porre in essere una specifica dieta che possa eliminare alcuni cibi che potrebbero aggravare la situazione. A finire nella black list sono soprattutto le fritture e i cibi molto grassi, i dolci elaborati, le maionesi, le salse, il burro, la panna, le conserve, e così via. Naturalmente, sono da evitare anche gli alcolici e le bibite gassate.

Alcuni altri alimenti dovrebbero invece essere oggetto di un consumo più moderato: si pensi alle uova, ai formaggi stagionati, al prosciutto cotto, ad alcuni tipi di carne (come quella di maiale).

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Di contro, sono ordinariamente permessi la pasta e il riso, il pane, le patate (lesse), il latte scremato, quello parzialmente scremato, i formaggi magri, il pesce, le carni magre. Per quanto attiene l’idratazione, meglio bere acqua, spremute e bibite rigorosamente non gassate.

Riassumiamo un pò.

Dunque, valori lievemente aumentati di transaminasi possono destarsi in caso di una steatoepatite, steatosi, danno da farmaci e epatiti virali in fase tuttavia non acuta. Si tratta inoltre di rialzo contenuto anche nelle ipotesi di tumori epatici primari e secondari.

Se invece i valori sono molti alti (ad esempio, oltre 10 volte in più dei valori basali), potrebbero trattarsi di danni epatici acuti e consistenti. Si pensi in questo caso a epatiti virali acute, danno epatico ischemico, iatrogeno, e così via.

Complessivamente, il riscontro isolato di una transaminasi elevata può essere considerata una spia di un probabile danno al fegato o alle vie biliari. Tuttavia, nonostante si possa prefigurare un danno anche di una certa entità, il termine “probabile” deve essere sempre premesso, visto e considerato che non sempre i valori delle transaminasi alte possono indirizzarsi nei confronti di una simile situazione. Potrebbe infatti trattarsi anche di un danno muscolare, che ha poi determinato un aumento delle transaminasi.

Dunque, nell’ipotesi in cui a margine di un’analisi del sangue riscontriate valori elevati delle transaminasi, il nostro consiglio è certamente quello di parlarne con il vostro medico di fiducia e, di conseguenza, cercare di comprendere con lui quali siano i prossimi step di analisi.

Fonti e bibliografia

  • Sleisenger e Fordtran. Trattato di Malattie Gastrointestinali ed Epatiche. Fisiopatologia, diagnosi e trattamento. Feldman Mark; Friedman Lawrence; Brandt Laurence J; Ed. EDRA; 2018
  • Netter. Atlante di Anatomia Fisiopatologia e Clinica. Apparato Digerente. Vol.1: Tratto Digestivo Superiore. Reynolds Jame C.; Ward Peter J.; Rose Suzanne; Solomon Missale; Ed. EDRA-Masson; 2017
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