La sinusite cronica ha generalmente una durata che parte da un minimo di dodici settimane, a salire. La sinusite cronica non è un disturbo molto diffuso. In uno stato di sinusite cronica il drenaggio del muco dei seni paranasali non funziona, per cui il muso si accumula all’interno dei seni stessi e diventa un elemento che favorisce la crescita di agenti esterni di natura patogena, soprattutto di natura batterica. Oltre alla infezione, più tipicamente batterica, con il blocco delle prime vie aeree, si manifestano congestione nasale, disturbi della respirazione e dolore in corrispondenza dei seni paranasali congestionati.
I seni paranasali sono delle cavità che si trovano internamente rispetto alla fronte ed alle guance, nel numero di otto (quattro paia), sono formate dalle particolari disposizioni di alcune delle ossa del cranio e, precisamente, lo sfenoide per i seni sfenoidali, l’etmoide, per i seni etmoidali, il mascellare, per i seni mascellari e, infine, il frontale, per i seni frontali.
I seni paranasali sono importanti per diverse funzionalità:
La sinusite cronica si differenzia da quella acuta per i tempi in cui si manifesta e poi scompare. La medicina considera acuta la sinusite che compare rapidamente e dura mediamente due o tre settimane (in pochissimi casi può superare il mese). Una sinusite acuta può avere una evoluzione che la porta a tramutarsi in una sinusite cronica. Le statistiche ci dicono che una buona parte di coloro che sono stati o sono afflitti da una sinusite cronica hanno, in passato, sofferto di sinusite acuta.
Non poche sono le cause che possono provocare una sinusite cronica. Fra le situazioni cliniche che possono causare una infiammazione cronica dei seni paranasali annoveriamo:
I maggiori rischi per la comparsa di una sinusite cronica possono derivare da una deformazione congenita del setto nasale, dal fumo, dall’abitare in un centro cittadino ad alto tasso di inquinamento, dal soffrire di diabete, dall’assunzione di sostanza stupefacenti per inalazione, dall’essere affetti da discinesia ciliare primitiva, e dall’essere portatore di una delle cause di sinusite cronica riportate al paragrafo precedente.
La sintomatologia più classica della sinusite cronica consta di:
Talvolta il quadro della sintomatologia può essere completato da:
I sintomi della sinusite cronica non si differenziamo molto da quelli della sinusite acuta. La differenza, oltre che nella durata, consiste nella possibilità che la sinusite acuta si possa accompagnare con uno stato febbrile.
Una sinusite cronica potrebbe provocare alcune complicazioni, delle quali, quelle con maggior significato clinico sono eventuali attacchi d’asma, la comparsa di infezioni dalle quali potrebbe poi generarsi anche una meningite, disturbi della vista ed anche coaguli ematici o anche degli aneurismi nei vasi sanguigni che afferiscono ai seni paranasali.
Rivolgersi al proprio medico di fiducia inizia a diventare indispensabile quando la sintomatologia della sinusite cronica perdura per almeno quattro settimane.
Diagnosticare una sinusite cronica, almeno inizialmente, richiede solo una anamnesi ben fatta ed un accurato esame obbiettivo. Purtuttavia in talune situazioni e per indagare più a fondo sulle cause che l’hanno generata lo specialista potrebbe richiedere degli specifici test diagnostici, come un esame culturale sul muco dei seni paranasali, un test allergico, una risonanza magnetica, una TAC o una endoscopia nasale.
L’esame obbiettivo per il rilievo di una sinusite cronica consiste nella osservazione delle cavità nasali, al fine di rilevare l’eventuale presenza di segni relativi ad una infiammazione, elementi che possano ostruirle, ecc.
L’anamnesi, invece, consiste nel raccogliere e nell’analizzare tutti gli eventi a carattere patologico relativi al paziente ed ai componenti della sua famiglia (si coinvolgono anche i componenti della famiglia soprattutto quando il paziente è un bambino o un adolescente).
La rinoscopia, anche detta endoscopia nasale, consiste nell’introdurre all’interno delle cavità nasali uno strumento, un tubo in fibra ottica che porta all’estremità una telecamera ed una sorgente di luce, per poter controllare de visu l’interno delle prime vie aeree e, eventualmente, registrare quanto visto. E’ possibile, se richiesto, prelevare dei campioni di tessuto.
RMN e TAC della zona nasale consentono di avere una visione delle prime vie aeree molto dettagliata e potere individuare eventuali processi infiammatori o elementi ostruttivi e la loro esatta posizione.
Generalmente i trattamenti per la sinusite cronica prevedono una cura specifica per le cause che l’hanno provocata. Tipicamente terapie antiinfiammatorie finalizzate ad alleviare i sintomi e per la prevenzione delle complicazioni, e terapie finalizzate al miglioramento del drenaggio dei seni paranasali.
Ove mai la terapia per favorire il drenaggio dovesse risultare non efficace o, comunque, i risultati non fossero all’altezza delle aspettative, si può ipotizzare un intervento chirurgico per “aprire” le vie del drenaggio dei seni in questione.
La terapia antibiotica è da somministrare esclusivamente a quei pazienti che avessero una accertata infezione batterica all’interno dei seni paranasali. Questa condizione sussiste molto più raramente di quanto si creda, ed infatti ricorrere ad una terapia antibiotica per una sinusite cronica è abbastanza infrequente.
E’ bene ricordare che, a parte i rimedi naturali ben conosciuti per le affezioni delle prime vie aeree, esistono degli accorgimenti che possono essere d’aiuto alle terapie e accorciare i tempi di guarigione, come, ad esempio, dormire con la testa un po’ sollevata.