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Categorie: Salute e Benessere

Encondroma: cause, sintomi e trattamento di questo tumore benigno

Pubblicato da
Redazione

Gli encondromi possono verificarsi in chiunque, ma sono più comuni nei pazienti di età compresa tra 10 e 20 anni. Si trovano più spesso nelle piccole ossa della mano: l’encondroma è infatti il tumore più comune della mano.

Gli encondromi possono anche svilupparsi nelle ossa lunghe del corpo, come il femore, la tibia e l’omero (cioè, nella parte superiore del braccio).

Gli encondromi sono spesso tumori solitari. In rari casi, tuttavia, tumori multipli possono apparire come parte di una ulteriore condizione come la malattia di Ollier o la sindrome di Maffucci.

I singoli encondromi raramente diventano cancerogeni, anche se le probabilità sono leggermente superiori nei pazienti affetti dalle appena rammentate malattie di Ollier e sindrome di Maffucci. Quando gli encondromi diventano cancerosi, di solito si evolvono in un tipo di tumore maligno della cartilagine chiamato condrosarcoma.

Distinguere tra un encondroma non canceroso e la forma a bassissimo grado di un tumore canceroso può essere difficile, anche per i chirurghi oncologici ortopedici.

Causa

La causa esatta dell’encondroma è sconosciuta. Alcune ricerche suggeriscono però che potrebbe verificarsi quando le cellule si trasformano in cartilagine, invece che in ossa. Non si ritiene invece che i tumori siano causati da radiazioni o da esposizioni chimiche, o da qualsiasi attività specifica.

Sintomi

Nella maggior parte dei casi, gli encondromi non sono dolorosi e non determinano alcun sintomo. Tuttavia, se i tumori compaiono nelle mani o nei piedi, o se ci sono lesioni multiple, l’osso può indebolirsi e deformarsi. Questo può portare a fratture ossee patologiche e all’allargamento delle dita interessate.

Nei pazienti con malattia di Ollier e sindrome di Maffucci, le deformità ossee possono essere piuttosto gravi. Se il dolore da altre fonti è stato escluso, il medico studierà attentamente il tumore per determinare se potrebbe effettivamente essere un condrosarcoma di basso grado.

Il dolore notturno o a riposo è più probabile che indichi un tumore maligno. Tuttavia, poiché il dolore è un sintomo comune di molte condizioni e lesioni, il medico non potrà che condurre una valutazione approfondita.

Diagnosi

Poiché spesso non causano sintomi, la maggior parte degli encondromi vengono rilevati solo quando vengono eseguite radiografie di routine per un altro motivo, come una lesione o l’artrite. Quando ciò accade, il medico eseguirà un esame e ordinerà una serie di test per confermare che il tumore è in realtà un encondroma e non un tumore più aggressivo o canceroso.

Esame fisico

Durante l’esame, il medico ricostruirà una storia completa del paziente e domanderà specifiche informazioni sui sintomi. Chiederà se il tumore è doloroso, e quando eventualmente si verifica il dolore. Generalmente, c’è una maggiore preoccupazione se il dolore si verifica quando si è a riposo o di notte e non se ne va. Il dolore causato dall’attività è meno preoccupante.

In alcuni casi, il medico potrebbe suggerire un’iniezione nell’articolazione vicino al tumore. Se l’iniezione allevia il dolore, indica che l’encondroma non è la causa.

Per quanto concerne i test utili per una corretta diagnosi, è noto che i raggi X, con le radiografie, possono fornire immagini di strutture dense come le ossa. Nei raggi X, gli encondromi appaiono come piccoli (meno di 5 cm), a forma di lobo, con i tumori oscurati nel mezzo dell’osso. Di solito contengono macchie bianche o calcificazioni all’interno. Le aree bianche del tumore mostrano uno schema di anelli e archi che indica che il tumore contiene cartilagine.

Altre tecniche di imaging possono altresì essere utili. Il medico può ad esempio ordinare una tomografia computerizzata (TC) o una risonanza magnetica (RM) per aiutare a valutare ulteriormente il tumore.

Queste scansioni forniscono infatti un’immagine più completa dell’osso intorno al tumore. Se il tumore si è trasformato in un tumore maligno, le scansioni possono mostrare erosione ossea, infiammazione ossea o una massa che cresce fuori dall’osso.

In alcuni casi, il medico può anche ordinare una scansione ossea. Durante questo test, una quantità molto piccola di colorante radioattivo viene iniettata nel corpo per via endovenosa. Sia i tumori benigni che i tumori maligni possono causare un aumento dell’assorbimento del materiale radioattivo nell’osso a causa della relativa attività. Gli encondromi sono tipicamente attivi sulle scansioni ossee.

Ancora, potrebbe essere necessaria una biopsia per confermare la diagnosi di encondroma. In una biopsia, un campione di tessuto del tumore verrà prelevato ed esaminato al microscopio: l’operazione potrà essere effettuata in anestesia locale con un ago o con una piccola operazione di apertura del tessuto.

Trattamento

Se il tumore non causa sintomi, il medico può raccomandare l’osservazione e il monitoraggio per vedere se il tumore cresce o meno. Durante questo periodo, il paziente potrebbe aver bisogno di radiografie periodiche o altri test.

La maggior parte dei medici ritiene di solito che i tumori senza sintomi non debbano essere rimossi.

Se invece si richiede un trattamento chirurgico, generalmente la tecnica adottata è quella del curettage, con cui il tumore viene “raschiato” fuori dall’osso. Una volta che gli encondromi vengono rimossi, la maggior parte fortunatamente non genera alcun “ritorno” recidivo. Se un tumore ha provocato la frattura dell’osso, il medico di solito curerà prima la frattura e, solo dopo la guarigione, tratterà il tumore.

Dopo il raschiamento, il medico potrà riempire la cavità con un innesto osseo per stabilizzare l’osso. Un innesto osseo viene generalmente prelevato da un donatore (allotrapianto) o da un altro osso nel corpo (autotrapianto). In alcuni casi, un’altra sostanza può essere utilizzata per riempire la cavità.

Fonti e bibliografie

  • Manuale di ortopedia e traumatologia. Federico A. Grassi, Ugo E. Pazzaglia, Giorgio Pilato; Ed.Elsevier; 2012
  • Trapianto – Da Wikipedia
  • Ortopedia e traumatologia. G. Sessa, C. Villani; Ed. Monduzzi; 2010
  • credit: stock.adobe.com
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