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Salute e Benessere

Scrittura in corsivo, può essere un’arma di prevenzione per la dislessia

Pubblicato da
Andrea Cerasi

La prevenzione della dislessia attraverso la scrittura in corsivo è possibile? Secondo gli psicologi, scrivere in corsi significa rappresentare se stessi.

Elegante calligrafia (Canva – Inran.it)

Ne avevamo parlato tempo in un articolo che riguardava l’importanza della scrittura in corsivo, vista dagli psicologici come espressione personale di se stessi. In effetti, ogni persona al mondo adotta una scrittura corsiva personale, arricchendola in base al proprio gusto, alle proprie esperienze e alla propria percezione della realtà. Va da sé che ogni persona ha un suo stile ben preciso, identificabile.

Secondo gli esperti, purtroppo, questa usanza si sta abbandonando lentamente, a causa dell’uso quotidiano dei dispositivi elettronici. I computer e i telefonino, ma in generale la scrittura da tastiera, stanno annientando la scrittura manuale, e ciò potrebbe portare a una perdita importante della cultura e anche dell’esposizione della personalità dei cittadini, sia adulti che bambini. Ma il corsivo è importante anche per combattere la dislessia.

Perché la scrittura in corsivo è importante come forma di prevenzione dalla dislessia

Bambina fa i compiti in casa (Canva – Inran.it)

Il corsivo aiuta il bambini ad esprimersi, tanto che si tratta di una vera e propria pratica educativa, la quale migliora le prestazioni personali e aiuta ad aprirsi agli altri. Gli insegnanti, ad esempio, attraverso la scrittura di un alunno, possono capire molto del suo carattere. Secondo il Professor Piero Crispani, autorevole pedagogista popolare in tutta Europa, la scrittura in corsivo potenzia le competenze di un individuo.

Negli ultimi decenni la didattica è stata stravolta e manipolata, ed è andata peggiorando, sfruttando tecniche e procedure preordinate, che rallentano lo sviluppo mentale dell’alunno, bloccandone il pensiero. Significa che l’alunno agisce secondo indicazioni, come un automa, ma non riesce bene a elaborare. Inoltre, oggi, a causa delle tastiere dei dispositivi, gli alunni ragionano in termini schematici, tramite simboli predisposti, quindi non riescono più a creare da sé i propri simboli.

Alunni in classe (Canva – Inran.it)

Ciò comporta anche un deficit di controllo grafomotorio, per questo motivo, un bambino alle scuole elementari deve essere educato alla scrittura manuale, per imitare e per personalizzare, cosa impossibile da fare con le tastiere. Il corsivo aiuto a elaborare le immagini, a processarle, a costruirle. In tal senso, si imitano i segni e le parole, si imitano i pensieri e le espressioni del viso.

Conquistare il codice verbale scritto è essenziale quanto camminare e parlare. Da qui si coltiva il processo comunicativo, sociale e culturale. In tal senso, nasce il “metodo Crispani”, creato dallo stesso Piero Crispani, valido per prevenire e combattere la dislessia, ma non solo questa, attraverso la scrittura in corsivo. La dislessia non è un deficit, ma un disordine delle giuste sequenze. Il corsivo migliora la fluidità esecutiva e aiuta a rimettere in ordine le sequenze di parole.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.