Come cucinare le patate per gustarle con piacere e fare bene alla salute. I consigli sulle alternative per consumarle nel modo giusto
Se c’è un alimento che più di ogni altro mette tutti d’accordo è la patata. Tutti la amano, dai grandi ai piccoli, da chi segue una dieta onnivora a chi ha scelto piani alimentari vegetariani o vegani. La patata ha origini antichissime e prima di arrivare sulle nostre tavole ha rappresentato una grande risorsa per le civiltà dei nativi d’America.
Ma come mangiare le patate? Inutile dire che quelle fritte sono le più amate in assoluto ma c’è da sapere che molte altre alternative sono più salutari ma anche molto buone, scopriamo come cucinarle senza perdere il gusto.
Le patate hanno origini antichissime, coltivate almeno da 2 mila anni prima della colonizzazione europea delle Americhe, tra Bolivia e Perù. Arrivarono in Europa intorno alla prima metà del Cinquecento ma non fu amore a prima vista.
Si pensava, infatti, che la patata fosse velenosa ma lentamente ha saputo conquistare gli Europei ed il mondo intero con il suo gusto semplice ma che si presta a tante varianti ma anche per via dei suoi valori nutrizionali.
La patata, infatti, ci regala un apporto di micronutrienti importanti, dai minerali come magnesi, potassio, fosforo e ferro alle vitamine B6 e C svolgendo anche un’azione antiossidante. Ecco perché è bene cucinarla nel modo giusto per far sì che l’organismo ne assuma tutti i nutrienti.
Le patate si prestano alla realizzazione delle ricette più varie e sono sempre buone. Ma dal punto di vista della salute? Sicuramente la versione fritta è la più gustosa ma anche la meno salutare.
Da un lato sappiamo quanto la frittura non faccia bene al nostro organismo, dall’altro ci sono i prodotti industriali già pronti che sono del tutto da evitare perché ultra processati, ricchi di sale, grassi e calorie.
Ci sono altri modi più sani per consumare le patate, cotte al forno o in pentola, meglio se consumate con la buccia. Vediamo come e perché.
Il modo più salutare per mangiare le patate è farle bollite o cotte al vapore, mantenendo la buccia, consumandole tiepide o fredde. In questo modo gli amidi che sono contenuti nelle patate raffreddandosi si trasformano in amido resistente che aiuta a controllare la glicemia ma ci dà anche un senso di sazietà nutrendo il microbiota intestinale.
Anche la cottura al forno non è da meno, inserendo piccole quantità di olio extravergine d’oliva e spezie aromatiche, per ottenere un effetto croccante fuoci e morbido dentro. La cosa essenziale è evitare temperature e tempi di cottura eccessivi che possono scatenare la creazione di sostanza nocive. La cottura lenta e uniforme resta la migliore.