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Categorie: Salute e Benessere

Bambini al mare e in piscina: tutto quello che serve sapere per tenerli al sicuro

Pubblicato da
Aurora De Santis

Comincia la bella stagione, e il pericolo per i bambini al mare o in piscina è quello di annegare: vediamo subito come evitare il peggio.

Andare al mare o in piscina con i bambini è una delle esperienze più belle dell’estate. Per loro è un gioco continuo, un’avventura fatta di schizzi, tuffi e risate.

Bambini al mare e in piscina: tutto quello che serve sapere per tenerli al sicuro – Inran.it

Ma per noi adulti le cose cambiano: mentre loro si divertono, noi restiamo con lo sguardo fisso su ogni loro movimento. Basta un attimo di distrazione, e l’acqua può diventare pericolosa.

Bambini in acqua: cosa fare per la loro massima sicurezza

I bambini che imparano a nuotare fin da piccoli non solo si divertono di più, ma affrontano l’acqua con maggiore consapevolezza. Secondo uno studio, le lezioni di nuoto possono ridurre il rischio di annegamento dell’88%. Una cifra che fa riflettere.

Bambini in acqua: cosa fare per la loro massima sicurezza – Inran.it

Già dai tre mesi di vita si può iniziare a prendere confidenza con l’acqua. Non significa imparare a nuotare come pesciolini, ma iniziare un percorso che renderà tutto più naturale.

Le prime cose da insegnare ai bambini: entrare e uscire dall’acqua

Uno degli insegnamenti più utili, e spesso sottovalutati, è come entrare e uscire dall’acqua nel modo giusto. I bambini imparano che non sempre c’è una scaletta comoda ad attenderli, quindi devono conoscere anche tecniche alternative: come spingersi sulle pareti della piscina, come appoggiarsi e trarsi fuori in sicurezza. Sono piccole accortezze che fanno la differenza.

Le prime cose da insegnare ai bambini: entrare e uscire dall’acqua – Inran.it

Bisogna anche insegnare ai bambini a galleggiare. Non serve solo per rilassarsi a pancia in su, ma per risparmiare energie se ci si trova in difficoltà. Il galleggiamento prolungato può essere un vero salvagente. Ed è proprio durante le lezioni che i bambini capiscono che stare immobili sopra l’acqua non è poi così difficile, anzi, diventa quasi naturale.

Altra abilità che può salvare la vita: tornare in superficie. Se un bambino cade in acqua, sapere come orientarsi, girarsi e riemergere è importantissimo. È proprio su questo che si concentrano alcune lezioni di nuoto, ed è qui che si costruisce quella sicurezza che può fare la differenza.

Una volta acquisite queste competenze, i bambini imparano anche a muoversi nell’acqua con un certo ritmo, senza affaticarsi troppo. Non si tratta di nuotare come atleti, ma di percorrere qualche metro in autonomia, senza panico, senza sprechi di energia. È una conquista che aumenta la loro autonomia e tranquillizza i genitori.

Quindi, non bisogna assolutamente improvvisare, i bambini hanno bisogno di imparare a nuotare, già da piccolissimi. Un corso di nuoto è quello che ci vuole per stare tranquilli e vivere il mare e la piscina con un po’ più di serenità, ma sempre con uno sguardo attento.

Aurora De Santis

Classe 1990, mi dedico agli studi classici per poi specializzarmi in grafologia. Collaboro da diversi anni con testate giornalistiche e siti web. La scrittura è un mondo che ha un fascino speciale per me. Infatti, unisco la passione per la scrittura al mondo della grafologia. Sono grafologa, grafologa forense, educatrice del gesto grafico e grafologa dell’età evolutiva.

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Aurora De Santis