Viviamo giugno concentrando le energie in una direzione di sensibilizzazione: il mese della consapevolezza sulla salute mentale degli uomini.
Oggi parliamo di salute mentale, un’aspetto fondamentale per la nostra serenità . Questo termine è ampio e racchiude molti aspetti, come il benessere emotivo, psicologico e sociale, influenzando il modo in cui pensiamo, sentiamo e agiamo. Il nostro stato di salute mentale è determinante nel gestire la vita quotidiana, le relazioni e le scelte sulla salute, anche fisica. Per questo è importante parlarne e sensibilizzare questo aspetto, troppo spesso ignorato soprattutto dagli uomini.
Il mese di giugno è dedicato a far luce sui problemi riguardati la salute mentale che gli uomini affrontano e sensibilizzare la cultura dell’aiuto. Un mese che ci vede tutti coinvolti con lo scopo di costruire una comunicazione attorno alla salute mentale. Parlarne è l’obiettivo, perché spesso il tema è avvolto dal silenzio. Ma perché un mese dedicato in maniera specifica agli uomini? Quando si parla di salute si ragiona sempre sulla salute fisica e sempre troppo poco su quella mentale. Una caratteristica culturale che vede gli uomini trascurare questo aspetto facendolo passare inosservato. Un’aspetto culturale e patriarcale.
Cultura dell’uomo forte che non può e non deve presentare difficoltà nel panorama della salute mentale. Parliamo di una caratteristica molto presente nel nostro contesto sociale e, spesso, molto pericolosa. Infatti gli uomini sono meno propensi a cercare aiuto a causa di stigma e aspettative sociali. Proprio a causa di questo aspetto si manifestano problemi che, in alcuni casi, includono abuso di sostanze, suicidio, disturbi d’ansia e depressione. Per questo motivo il mese di giugno punta a sensibilizzare il tema, affinché vengano sciolti stigmi e aspettative sociali, per la salvaguardi della salute mentale degli uomini.
Come possiamo supportare questa battaglia?
Non possiamo assumerci delle responsabilità sanitarie e psicologiche su cui non abbiamo competenze. Ciò che è importante capire è che questo mese non vuole sensibilizzare solo chi soffre, ma anche chi è attorno a chi vive questa condizione, avviando conversazioni per parlare di salute menale, chiedere come stanno e sensibilizzare al dialogo e all’ascolto. Senza assumere ruoli professionali che non ci spettano, è importante saper fornire le giuste risorse. Informazioni, contatti per assistenza e servizi terapeutici. Tutto questo sarà fondamentale per offrire supporto e allontanare la sensazione di solitudine sociale.
Partire da se stessi per curarsi e rapportarsi con sé è essenziale. Esercizio fisico, mangiare sano e dormire in maniera sufficiente, sono aspetti importanti per una vita sana. Aspetti che non possono essere gli unici ad essere presi in considerazione, che devono essere accompagnati da una terapia mirata, che sostenga e aiuti il processo di guarigione. Tutto parte dall’ascolto di noi stessi e la volontà di prendersi cura di noi in tutto, dall’aspetto fisico a quello mentale.
Lorenzo Angelini