Sempre più persone diventano intolleranti ai latticini o alla carne. Ad oggi abbiamo finalmente capito qual è la causa: è colpa di una zecca
Ormai sono anni che sentiamo parlare di intolleranza ai latticini. Ed è per questo che in commercio troviamo sempre più prodotti senza lattosio. Ad oggi anche la mozzarella si può trovare senza lattosio, ed il sapore è pressapoco uguale. Ma ultimamente le intolleranze riguardano anche la carne. Capita che, dopo aver degustato un pezzo di carne, sopraggiungono sintomi come la nausea, sfoghi sulla pelle o anche difficoltà nel respirare.
La causa di tutto ciò è una zecca che potrebbe sembrare innocua, ma in realtà causa effetti seri. Il suo nome è zecca stella solitaria. Proviene dal sud degli Stati Uniti d’America e la sua diffusione è causata anche dal cambiamento climatico. Più fa caldo, più ci sono sintomi di allergia. In un anno si sono registrati più di 450.000 casi in un anno.
Questa particolare forma di allergia nasce da una molecola chiamata Alpha-Gal, che viene trasmessa all’uomo attraverso il morso della zecca. Una volta nel sangue, il corpo può iniziare a reagire in modo anomalo ogni volta che assumiamo carne rossa o latticini. Il risultato? Sintomi più o meno gravi, che possono comparire anche ore dopo il pasto.
Questa condizione ha un nome preciso: si chiama Sindrome di Alpha-Gal. E la cosa più inquietante è che non sempre ci si accorge subito del collegamento tra il cibo e la puntura. Per questo, riconoscerne i segnali e parlarne con un medico è fondamentale. A lanciare l’allarme in Italia è anche Matteo Bassetti, infettivologo e primario all’ospedale San Martino di Genova, che in un video ha spiegato come questa sindrome potrebbe arrivare anche da noi per via del riscaldamento globale. Ma non è l’unica: secondo il CDC, altre specie di zecche presenti in diversi Paesi sono già state associate a casi di AGS.
I sintomi principali? Orticaria, nausea e difficoltà respiratorie, che si manifestano dopo aver ingerito carne o latticini. In alcune persone, la reazione può essere così forte da portare anche a gravi forme di anafilassi.
Al momento, non esiste una cura né un vaccino. L’unico modo per evitare il problema è non farsi pungere. Ma con l’insetto sempre più diffuso, soprattutto nel sud-est e sud-ovest degli Stati Uniti, in zone come Texas, Iowa e persino in alcune aree del Messico – il rischio cresce. Gli esperti avvertono: se il riscaldamento globale continuerà a intensificarsi, la zecca stella solitaria potrebbe espandersi ancora di più, raggiungendo anche altre zone oggi non coinvolte.
E mentre il numero ufficiale dei casi resta difficile da calcolare, poiché la sindrome non è ancora sottoposta a obbligo di notifica, le stime parlano già di centinaia di migliaia di persone colpite. Un dato che invita alla prudenza, soprattutto durante le attività all’aperto nelle aree a rischio.