La morte di Pamela Genini è l’ennesimo femminicidio che viene commesso in Italia nel 2025: non basta il codice rosso a proteggere le donne.
Aveva 29 anni Pamela Genini, la giovane donna uccisa dal compagno Gianluca Soncin nel suo appartamento di Milano, nelle scorse ore: la sua morte si aggiunge tragicamente alla lunga lista di femminicidi che continuano a sconvolgere l’Italia. Un’altra vita spezzata, un altro nome che diventa simbolo di un fenomeno che non accenna a fermarsi, tutto questo mentre si continuano a legiferare pene più severe contro la violenza sulle donne.
Difatti, nonostante l’introduzione di misure come il Codice Rosso, pensate per accelerare gli interventi nei casi di violenza di genere, i numeri restano allarmanti e dimostrano che la sola risposta normativa non è sufficiente. La vicenda di Pamela Genini, nel caso specifico, solleva interrogativi urgenti sull’efficacia delle leggi esistenti, sull’adeguatezza delle istituzioni e su una cultura patriarcale ancora profondamente radicata.
Di solito, si sottolinea infatti come poco o nulla si sia fatto di fronte a denunce di maltrattamenti da parte di donne, nel caso specifico, non vi erano precedenti denunce e la vita della coppia – al di là delle differenze di carattere emerse peraltro solo in queste ore – sembrava scorrere via serena. Eppure, i campanelli di allarme, anche in questo caso, c’erano stati: lei 29enne, lui di 52 anni, stavano insieme da circa un anno e già in primavera c’era stato un episodio violento.
Una vicina di casa, infatti, aveva chiamato le forze dell’ordine perché aveva sentito la coppia litigare in maniera furiosa, ma a quell’intervento non era seguita la denuncia formale. In estate, invece, la coppia era in vacanza all’Isola d’Elba, ma lei aveva preso Bianca, la sua chihuahua ed era rientrata in città: sembra che l’uomo avesse tentato di aggredire la cagnolina. Da quel momento in poi, i rapporti si erano definitivamente inclinati e lei aveva deciso di lasciare il compagno.
Ieri sera, martedì 14 ottobre, il femminicidio di Pamela Genini, avvenuto in un appartamento di via Iglesias, a Milano: la coppia avrebbe litigato furiosamente, così la donna in preda alla paura e alla disperazione avrebbe chiamato l’ex fidanzato, chiedendogli aiuto. L’uomo, a quel punto, ha a sua volta avvertito le forze dell’ordine, che si sono recate presso l’appartamento sito al terzo piano del civico 33 di via Iglesias, nel quartiere Gorla.
Al citofono, l’uomo avrebbe pronunciato qualcosa per lasciar capire alla giovane che si trattava di un delivery, ma nel frattempo le forze dell’ordine stavano già facendo le scale in tutta fretta. A quanto pare, al loro arrivo, Pamela Genini giaceva per terra, priva di vita, mentre Gianluca Soncin aveva tentato di ferirsi col coltello alla gola, il tutto davanti agli occhi di alcuni vicini, che a loro volta avevano lanciato l’allarme: l’uomo è stato arrestato e si trova piantonato all’ospedale Niguarda.
La 29enne Pamela Genini viene descritta come una giovane solare, sempre sorridente e cordiale: originaria di Strozza, comune di un migliaio di abitanti in Valle Imagna, nel bergamasco, amava viaggiare molto e viveva tra la sua terra d’origine, Milano, Montecarlo e Dubai. Imprenditrice di discreto successo, con la sua amica Elisa Bortolotti aveva dato il via a un brand made in Italy e producevano una linea di bikini, nata “dall’idea di due amiche molto creative con la passione per la moda e per il mare”.
Inoltre, il suo nome era legato a quello di un’agenzia immobiliare milanese, che gestisce appartamenti di un certo valore, mentre nel suo passato c’è una carriera da modella iniziata da giovanissima. Una decina di anni fa, era stata anche tra le protagoniste di “L’isola di Adamo ed Eva”, un reality show andato in onda su Deejay Television e condotto da Vladimir Luxuria, che era stato girato sulle spiagge della Croazia.