L’ictus, in particolare quello ischemico, ha colpito molti personaggi noti: uno dei più recenti casi è quello di Platinette, ma come si può evitare davvero.
Due ictus nel giro di due anni, tra febbraio 2023 e marzo 2025, hanno cambiato la vita di Mauro Coruzzi, il personaggio del mondo dello spettacolo conosciuto come Platinette. Dopo il primo episodio, che gli aveva causato la perdita improvvisa della parola mentre si stava preparando per un musical, il secondo è stato senza dubbio più lieve, ma lo ha sicuramente portato a interrogarsi anche sulle varie cause e fattori di rischio che hanno portato al doppio malore, molte volte fatale.
Da quel momento in poi, Platinette ha scelto anche di collaborare con un’associazione che occupa di prevenzione dell’ictus cerebrale, ma non solo: la star televisiva è stata anche sottoposta ad alcuni interventi preventivi, che dovrebbero tutelarlo maggiormente di fronte al rischio di nuove patologie di questo genere, ma anche di complicanze cardiovascolari, connesse a questi improvvisi e molto rischiosi malori.
Dopo il primo ictus, Platinette ha dovuto affrontare una lunga riabilitazione per recuperare linguaggio e mobilità, un percorso difficile ma fondamentale per tornare a una vita autonoma: lo ha raccontato anche in diverse trasmissioni televisive. Ma cos’è nello specifico un ictus, quali sono i sintomi a cui fare attenzione e, soprattutto, si può davvero prevenirlo? Nel caso di Coruzzi, parliamo di ictus ischemico, dovuto all’occlusione di un’arteria, mentre più grave è quello emorragico, provocato dalla rottura di un vaso cerebrale.
Ci sono dei segnali che arrivano poco prima della malattia e che ci possono aiutare nella prevenzione: tra questi, la perdita improvvisa della capacità di parlare o comprendere le parole, la debolezza o la perdita di sensibilità a un lato del corpo, la difficoltà a muovere un braccio o una gamba, la visione annebbiata o la perdita della vista da un occhio. Poi ancora vertigini improvvise, perdita di equilibrio o forti mal di testa senza causa apparente.
Le conseguenze dell’ictus dipendono dalla parte del cervello colpita: alcune persone riportano difficoltà nel linguaggio, altre perdono la mobilità di una parte del corpo, altre ancora devono affrontare problemi cognitivi o di memoria, il caso di Platinette è emblematico di come una tempestiva riabilitazione possa limitare di molto i danni. Sul fronte delle cause, vanno considerati i fattori di rischio che possono portare ad avere un ictus.
Tra questi, i più comuni sono l’ipertensione arteriosa, che rappresenta il nemico più silenzioso e pericoloso, il diabete, l’eccesso di peso, quindi l’aumento del colesterolo e la sedentarietà. Anche il fumo e l’abuso di alcol giocano un ruolo importante, poiché danneggiano i vasi sanguigni e favoriscono la formazione di coaguli, così come l’ictus può essere più raramente connesso alla fibrillazione atriale. La prevenzione è fondamentale e questa inizia soprattutto da quello che mettiamo sulle nostre tavole.