Una dieta che integra merluzzo e altri pesci magri è sicuramente un toccasana per la nostra salute e ce ne rendiamo conto praticamente subito.
Vuoi perdere qualche chilo in poco tempo, senza esagerare ma rimettendoti in forma? Il consiglio della stragrande maggioranza dei nutrizionisti è quello di inserire nella dieta il merluzzo o altri pesci magri. Non si tratta semplicemente di costruire un menù soltanto basato sul consumo di merluzzo, ma di tenere in considerazione che questo pesce contiene proteine, omega-3, selenio e vitamina B12, favorendo il senso di sazietà e aiuta a bruciare i grassi.
La Landspitali University Hospital, che rappresenta la miglior facoltà di medicina della piccola repubblica dell’Islanda, ha qualche anno fa elaborato uno studio secondo il quale chi mangia merluzzo anche 5 volte a settimana, introducendolo in una corretta dieta ipocalorica, perde in media 1,7 kg a settimana in più rispetto a chi non consuma merluzzo. Per un maggiore beneficio, è consigliato consumare il merluzzo – e in generale i pesci magri – circa due o tre volte alla settimana.
Oltre a favorire il dimagrimento, il merluzzo riduce il rischio di tumori del colon, reni e pelle e protegge la vista, mentre una dieta integrata col merluzzo nello specifico prevede colazioni leggere e pasti bilanciati con verdure, legumi e frutta, limitando grassi e zuccheri. Cerchiamo di approfondire questa tematica, ricordandovi che non esiste una “dieta del merluzzo” propriamente detta, ma si tratta di un modello nutrizionale che prevede l’integrazione regolare di questo pesce.
Di per sé, il merluzzo è già un pesce particolarmente indicato per chi desidera dimagrire o mantenere il proprio peso forma grazie alle sue caratteristiche nutrizionali, in quanto è magro, povero di calorie e grassi saturi, ma ricco di proteine di alta qualità. Nello stesso tempo, la facile digeribilità lo rende adatto a persone con disturbi gastrici o epatici, così come a bambini, anziani e convalescenti.
Si tratta comunque di non superare porzioni di oltre 200 grammi per volta, dato il contenuto di colesterolo abbastanza elevato presente in questo pesce, ovvero circa 50 mg ogni 100 g, ma come abbiamo detto, possiamo inserire in generale tutte le tipologie di pesci magri nel nostro menù tra le tre e le cinque volte a settimana. La cottura è molto importante: vi consigliamo di preparare il merluzzo al vapore, al forno, alla griglia o al cartoccio, per mantenere infatti le proprietà nutritive.
Ci sono alcune controindicazioni: ad esempio, è sconsigliato consumare questi pesci fritti o con l’aggiunta di ingredienti troppo grassi. Inoltre, le persone allergiche ai prodotti ittici devono naturalmente evitarne il consumo, mentre chi soffre di ipercolesterolemia dovrebbe assumerlo con moderazione, anche se non deve necessariamente eliminarlo dalla dieta. Vi ricordiamo che un piano alimentare adeguato alle proprie esigenze va elaborato da un dietista o un nutrizionista.