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INPS, modifica importante rivolta a tutti: cosa è cambiato dal 13 novembre

Pubblicato da
Francesca Di Marco

INPS, una comunicazione importante che riguarda modifiche significative è passata inosservata: ecco cosa accade dal 13 novembre.

Come abbiamo già ripetuto più volte, quando l’INPS rilascia comunicazioni ufficiali non si può mai essere certi se riguarderanno modifiche positive o negative. Questo perchè ovviamente riguardano ambiti della vita che spesso coinvolgono la parte economica, questo farebbe venire un po’ d’ansia a chiunque.

Inps, cosa cambierà dal 13 novembre 2025 (inran.it)

Dopo l’annuncio del bonus natalizio, 100 euro extra rivolti solo a determinati cittadini e modifiche che entreranno in vigore da dicembre, anche a novembre si è verificato un cambio di rotta passato inosservato ma dalla vitale importanza.

INPS, dal 13 novembre cambiamenti significativi: chi riguarderanno

Alcune notizie non arrivano con clamore, compaiono all’improvviso e una volta rilette con attenzione, mostrano tutta la loro portata. C’è un cambiamento recente che sta attirando l’attenzione degli operatori sociali, dei professionisti del diritto e di molte persone che vivono situazioni delicate, un cambiamento che fino a poco tempo fa non sembrava possibile.

Questo cambiamento riguarda l’Assegno di Inclusione, un sostegno economico che negli ultimi anni ha assunto un ruolo centrale per chi vive condizioni di fragilità. L’INPS, con il messaggio n. 3408 del 12 novembre 2025, ha introdotto un ampliamento significativo nelle modalità di verifica delle condizioni di svantaggio, un aspetto fondamentale per chi presenta domanda.

INPS, modifiche ADI dal 13 novembre 2025 (inran.it)

Dal 13 novembre 2025 la procedura coinvolge gli Uffici di Esecuzione Penale Esterna, noti come UEPE, che appartengono al Ministero della Giustizia.

Per comprendere la reale portata, occorre capire il funzionamento tradizionale del sistema. In passato, la validazione delle situazioni personali complesse era riservata alle strutture sanitarie che seguivano chi presentava la richiesta. Questo significava che solo chi era in carico ai servizi sociosanitari poteva vedere certificato il proprio stato attraverso un canale diretto. Tutto il resto passava da procedure più lunghe, con rischi di rallentamenti e di verifiche complicate. Ora con l’ingresso degli UEPE cambierà molto.

Questi uffici hanno ricevuto la possibilità di confermare non solo la condizione di svantaggio, ma anche l’effettivo inserimento di una persona in percorsi di reinserimento, progetti di sostegno, misure alternative e situazioni di accompagnamento sociale gestite dal sistema penale esterno.

Il dettaglio sul quale porre maggiormente l’attenzione riguarderà la gestione dei tempi. L’INPS considera valida la procedura anche quando la certificazione non viene registrata entro sessanta giorni. Ciò significa che il beneficiario dell’ADI non rischia più di restare sospeso in un limbo amministrativo a causa di ritardi o difficoltà organizzative degli uffici coinvolti. Questo porta maggiore tutela e riduce l’incertezza, elemento cruciale per chi già affronta condizioni personali complesse.

ADI, cambiamenti significativi dal 13 novembre

Nel Quadro C, accanto alle strutture sanitarie, compare ora la possibilità di selezionare il Ministero della Giustizia come ente certificatore, indicando l’ufficio UEPE competente sul territorio. Le tabelle dedicate sono già state caricate sul portale e rendono più immediata la scelta della sede giusta. Chi compila la richiesta trova quindi un percorso più agevole, con una mappatura chiara e un sistema meglio organizzato.

In caso di errore nella scelta dell’amministrazione, è possibile correggere direttamente rivolgendosi agli uffici dell’INPS prima che l’istruttoria venga chiusa. Questo evita che un semplice sbaglio nella compilazione renda necessaria una nuova domanda e accorcia i tempi di risposta, rendendo il processo più funzionale e meno stressante per chi lo affronta.

Francesca Di Marco

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Francesca Di Marco