Si avvicina il Natale e capita, quando fissiamo soddisfatti il nostro albero, di chiederci quanto purtroppo ci costa in bolletta: vediamo i consumi.
Ci siamo, anche se su alcuni meme sui social il conto alla rovescia è iniziato da dopo Ferragosto, ora è partito quello ufficiale al 25 dicembre. E’ al via la corsa folle agli acquisti, regali e addobbi sono il pensiero fisso degli italiani che si recano nei centri commerciali o nei negozi nelle città.
Le corsie sono invase da colori, musichette e i personaggi iconici che ci ricordano che pranzi e cene in famiglia sono vicini. Purtroppo però, a causa del caro vita, un pensiero che non ci abbandona è quanto spendiamo? E ci viene in mente soprattutto quando guardiamo orgogliosi il nostro albero di Natale con le lucine accese. Cerchiamo di capire i consumi e in particolar modo se conviene tenere le luci accese fisse o a intermittenza.
Quel piccolo meccanismo nascosto dentro fili sottili, un ritmo che sembra decidere da solo quando accendersi e spegnersi può rappresentare la differenza tra un aumento in bolletta o restare su un importo accettabile. Molti lo apprezzano, altri vorrebbero solo che si fermasse.
E allora nasce una domanda: come restituire stabilità a quelle catene luminose che continuano a lampeggiare, anche quando si desidera una luce calma e costante? Il percorso passa attraverso interventi che richiedono prudenza e consapevolezza, perché toccare ciò che porta corrente significa sempre muoversi con attenzione. E dietro questa ricerca si nasconde un dubbio che ancora più spesso lascia perplessi: le luci fisse consumano davvero meno di quelle intermittenti?
Molte catene luminose continuano a lampeggiare perché nel circuito sono inserite lampadine progettate per produrre intermittenza. In questi casi, la stabilità può essere raggiunta intervenendo proprio lì, dove nasce il segnale che regola il ritmo delle accensioni.
Individuare queste lampadine lungo il filo è il primo passo. Sostituirle con lampadine della stessa tensione ma a luce fissa permette spesso di ottenere subito un’illuminazione stabile, senza toccare altri componenti.
In altre situazioni l’intermittenza non dipende dalle lampadine, ma da un piccolo dispositivo nascosto vicino alla spina, responsabile dei vari effetti luminosi. Quel piccolo elemento, spesso riconoscibile come una scatolina leggera, è un modulo a intermittenza che regola da solo i cambi di ritmo.
In molti casi la luce torna stabile rimuovendo la scheda interna del modulo e collegando direttamente i fili di alimentazione, rendendo così il passaggio della corrente uniforme. Prima di arrivare a questo passaggio serve sempre verificare attentamente ogni connessione e isolare i fili con materiali adatti, perché ogni intervento su corrente elettrica va svolto nella massima sicurezza.
Esistono poi catene in cui l’intermittenza deriva dal tipo di corrente che alimenta le lampadine. Quando lo sfarfallio è causato dalla corrente alternata, la soluzione più efficace è l’inserimento di un ponte raddrizzatore, un componente capace di trasformare la corrente alternata in corrente continua, rendendo così la luminosità stabile e continua.
Il ponte si colloca tra l’alimentazione e la catena stessa, uniformando il flusso elettrico. Questa trasformazione richiede precisione e conoscenze tecniche, motivo per cui chi non ha dimestichezza con l’elettricità dovrebbe affidarsi a una persona esperta o a un elettricista qualificato.
Quando si parla di risparmio energetico emerge sempre un interrogativo che torna puntualmente ogni dicembre: le luci di Natale fisse consumano più o meno di quelle intermittenti? Molti credono che le luci intermittenti utilizzino meno energia, perché restano spente per una parte del tempo. La realtà è diversa. Il sistema che gestisce il lampeggio resta attivo continuamente e non permette di ottenere un risparmio significativo. Le differenze di consumo tra i due tipi di illuminazione sono quindi minime e spesso impercettibili.
Il vero punto di svolta non è la modalità con cui le luci si accendono, ma la tecnologia della lampadina. Le luci a LED rappresentano la scelta più efficiente, perché consumano molto meno delle vecchie lampadine a incandescenza, durano di più e mantengono un impatto energetico ed economico decisamente inferiore.
Il consumo può aumentare solo quando entrano in gioco alimentatori poco efficienti o decorazioni che integrano movimenti meccanici, elementi che richiedono energia aggiuntiva. Per ottenere un effetto luminoso più ricco senza aumentare il consumo, si può sfruttare ciò che già esiste nell’ambiente domestico.
Le superfici che riflettono la luce amplificano in modo naturale la percezione della luminosità: una serie di luci posizionata accanto a superfici metalliche, vetri o elementi dorati crea un effetto più intenso senza richiedere un aumento dei watt. Anche la presenza di fonti luminose non elettriche, come le candele, può trasformare gli ambienti rendendoli più caldi e suggestivi, armonizzando la luce delle catene elettriche senza sovraccaricare il consumo energetico.