Urodinamica è un termine usato per descrivere una serie di esami di diversa natura, utili a valutare l’attività del basso tratto urinario durante le due fasi della minzione: il riempimento vescicale ed immagazzinamento dell’urina e lo svuotamento vescicale.
L’esame urodinamico consiste in una flussimetria, una cistomanometria ed uno studio pressione/flusso.
L’esame urodinamico serve a valutare la corretta funzionalità vescicale, prevenendo così numerose patologie sia del tratto urinario sia di altri apparati, come ad esempio:
L’esame urodinamico è spesso consigliato sia agli uomini che alle donne per cercare di offrire la cura più adatta all’incontinenza urinaria. L’incontinenza urinaria è una perdita involontaria delle urine che influisce sulla qualità della vita determinandone un peggioramento. Questa condizione è frequente ed è spesso curabile ma tende a venire sottostimata dai medici. A volte basta semplicemente cambiare dieta o fare un’attività fisica adeguata, questa modifica di abitudini quotidiane può determinare un miglioramento dei sintomi.
È anche possibile applicare una rieducazione pelvica, la terapia riabilitativa comprende esercizi specifici associati ad elettro stimolazione in modo da rinforzare la muscolatura del pavimento pelvico e lo sfintere urinario.
L’esame urodinamico è composto da tre fasi. Nella prima fase, il paziente si deve presentare a vescica piena e si esegue una normale uroflussometria (si urina in un contenitore che raccogliendo l’urina misura la spinta attraverso dei sensori di pressione). Questa fase è utile anche per il normale check-up della prostata.
Durante la seconda fase dell’esame urodinamico si inserisce un catetere sterile e si procede con l’infondere una soluzione fisiologica nella vescica del paziente. Durante il riempimento, il paziente deve riferire le sensazioni che prova, nonostante gli operatori vedano tramite PC come si comporta la vescica. Nella terza ed ultima fase, si invita il paziente ad urinare spontaneamente con tutto il catetere per evidenziare l’eventuale creazione di pressioni vescicali durante la minzione che per esempio, nell’uomo con prostata ostruente, tendono ad essere alte.
Una volta terminato l’esame, il medico sfila il catetere lentamente e registra le pressioni dell’uretra.
L’esame urodinamico di per se è semplice anche se scomodo per il paziente, ma di grandissima utilità per le diagnosi. Normalmente dura dai 30 ai 60 minuti.
Complicanze dovute all’esame urodinamico sono davvero molto rare, più comuni invece sono dei bruciori minzionali per uno o due giorni successivi, per questo normalmente si consiglia ai pazienti di aumentare l’assunzione di liquidi, per diluire le urine. Le infezioni urinarie batteriche sono complicanze non comuni, se e quando dovessero capitare necessitano di una breve terapia antibiotica.
Lo studio urodinamico normalmente è un esame non doloroso che consente di indagare se ci sono alterazioni minzionali. Gli esami urodinamici possono essere di due tipi: invasivi e non invasivi.
Tra gli esami urodinamici invasivi troviamo:
Ovviamente esistono anche esami non invasivi che consentono di dare informazioni del paziente senza posizionamento dei cateteri, tra essi troviamo:
Le prove urodinamiche invasive sono altamente controindicate nel caso di pazienti trattati con terapia anticoagulante. Anche se eseguite con minuzia e diligenza le prove urodinamiche possono dare luogo a cistiti, ematurie ed infezioni delle vie urinarie, tutte facilmente trattabili con un ciclo di antibiotici.
Per una corretta esecuzione di un esame urodinamico è necessario: