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Salute e Benessere

Insalata in busta, perché è meglio non comprarla

Pubblicato da
Francesca Bloise

Insalata in busta: comoda e veloce ma fa bene mangiarla? Ecco tanti motivi che dovrebbero portare a dire no grazie

Insalata in busta (GettyImages)

L’insalata in busta è una delle ultime trovate gastronomiche degli anni della globalizzazione e di un mondo sempre più veloce che lascia poco tempo a chi lavora tutto il giorno. Sono l’emblema della praticità: basta solo aprire la busta, versarla in ciotola, condire e mangiare. Più veloce di così non si potrebbe chiedere.

Ma tutto questo quanto è salutare e soprattutto rispettoso dell’ambiente? Ve lo siete mai chiesto? Ed inoltre c’è da dire, anche sul fronte economici conviene?

Certo le regole che vanno rispettate per questo tipo di prodotti sono molto stringenti ma in soldoni possiamo dire la l’insalata in busta non è affatto un sinonimo di mangiare sano e di qualità. Ci sono delle regole per la conservazione e il consumo di questo tipo di insalata come conservarla sempre in frigo e consumarla in breve tempo una volta aperta. Senza dimenticare però anche l’accortezza di controllare data di scadenza e integrità dell’involucro nel momento dell’acquisto. Ma spesso questo non basta. Vediamo perché è meglio non comprala, ed i motivi sono diversi.

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Insalata in busta, i motivi per cui è meglio evitarla

Insalata in busta nel banco frigo del supermercato (GettyImages)

Insalata in busta, buona, comoda e veloce. Si ma non proprio potremmo dire. Se questi sono i primi commenti a caldo sul suo consumo, un’analisi più approfondita ci permette di dire che i motivi per cui sarebbe meglio non mangiarla sono diversi. Vediamo quali sono.

Costosa: in genere il peso di una busta di insalata è nettamente inferiore a quello di una lattuga fresca anche se il costo è più o meno quello. Ecco perché l’insalata in busta non è per nulla conveniente.

Non sterilizzata: gli ingredienti dell’insalata sono già puliti, lavati ed etichettati ma non sterilizzati e questo li espone ad una maggiore possibilità di contaminazione da parte dei batteri che aumentano con il passare del tempo che rimangono in busta.

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Povera di nutrienti: l’insalata in busta perde le vitamine in modo più rapido rispetto a quella fresca e poi va consumata in tempi brevi

Spreco: triplo e non per nulla da sottovalutare. Di energia, quella che si usa per preparare le buste e rasportarle ma anche di plastica che come sappiamo è già nettamente in eccesso. E poi c’è quello dell’acqua, lavata prima di essere confezionata, l’insalata da molti viene lavata nuovamente prima del consumo.

 

Francesca Bloise

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Francesca Bloise