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Vaccini anti Covid: gli aggiornamenti per le varianti future

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Redazione Inran

Una nuova ricerca ha esaminato il modo di rendere i vaccini anti Covid efficaci contro le varianti che potrebbero svilupparsi nel futuro: cosa si è scoperto.

(Foto Pexels)

Sono state scoperte nuove informazioni che riguardano il futuro dei vaccini anti Covid. La ricerca è stata svolta basandosi sui dati raccolti grazie ai pazienti guariti dal virus. Gli studiosi hanno scoperto un particolare tipo di cellula che rappresenta la chiave nella lotta al Coronavirus a lungo termine. Queste cellule sono in grado di aiutare i ricercatori nello sviluppo di vaccini sempre più mirati che saranno efficaci anche contro le varianti future di Covid.

La chiave per i vaccini anti Covid

Fortunatamente, al momento, tutte le varianti del virus apparse in giro per il mondo sono risultate coperte dai vaccini in circolazione. Gli studiosi però non prevedono la sconfitta dal Covid nel breve tempo, si stanno infatti preparando a rendere aggiornati i vaccini contro ogni futura variante.

(Foto Pexels)

La recente scoperta ha dato risultati positivi in questa direzione. È stato osservato che il 93% dei pazienti guariti dal virus ha sviluppato i linfociti T.

Questo tipo di linfociti sono cellule con una lunga memoria che permette loro di riconoscere la proteina Spike, ovvero ciò che dà la struttura a corona al virus e gli permette di entrare nell’organismo e infettarlo. È proprio il linfocita T che può diventare il modello di nuovi vaccini per il futuro.

Il nuovo studio sui vaccini

La rivista Science ha da poco pubblicato uno studio i cui dati sono stati analizzati dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. La ricerca dà un’ulteriore speranza sul modo in cui il virus verrà combattuto in futuro. Sembra infatti che il Sars-Cov-2 sia diventato endemico, ciò significa che la malattia rimarrà sempre presente in circolazione.

In vista di ciò gli studiosi stanno riesaminando i vaccini attualmente in uso per renderli aggiornati a coprire le varianti future che molto probabilmente si svilupperanno.

Il Professor Roberto Cauda, il revisore scientifico dei parametri Covid del governo, ha confermato che nel futuro del Coronavirus sono di certo presenti nuove varianti se questo continuerà a circolare e ad infettare molte persone.

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Il pericolo della proteina Spike

Alcune delle varianti come quella inglese e quella indiana si sono distinte negativamente per la loro maggiore trasmissibilità. Il Prof. Cauda ha spiegato che la gravità clinica è legata in modo diretto alla diffusione numerica del virus. Se il virus si diffonde a molte persone aumenta di conseguenza il numero di casi gravi e i ricoveri in ospedale.

(Foto Pexels)

La strategia a cui puntano gli studiosi è di bloccare il virus all’entrata del corpo attraverso gli anticorpi prodotti da nuovi vaccini aggiornati per essere ancora più efficaci contro la proteina Spike.

L’alternativa degli anticorpi monoclonali richiede una rimodulazione per ogni nuova variante del Coronavirus. Inoltre questo tipo di anticorpo è stato creato per riconoscere la proteina Spike e se questa dovesse mutare i monoclonali avrebbero più difficoltà ad individuarla riducendo l’efficacia del vaccino.

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Come mantenere aggiornati i vaccini

Il professor Cauda ha spiegato che i vaccini moderni sono più versatili di quelli del passato che si focalizzavano contro la parte più rilevante di un virus, cioè quella che permetteva l’attacco all’organismo. Ha inoltre aggiunto che attualmente i vaccini sono già creati su misura sequenziando l’Rna e il Dna e che potranno essere revisionati nel tempo per adattarli alle varianti.

I vaccini dovranno mirare in modo specifico a bloccare l’ingresso del virus nel corpo umano. In questo modo si ridurrà la nascita di nuove e pericolose varianti.

AstraZeneca, Moderna e Pfizer hanno già predisposto i loro vaccini agli adeguamenti futuri contro le variazioni del virus.

Elena

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