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Salute e Benessere

Il mio partner soffre d’ansia e depressione, cosa devo fare? I consigli degli esperti

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Redazione Inran

Il mio partner soffre d’ansia e depressione, cosa devo fare e come devo comportarmi? I consigli degli esperti.

(Foto Pexels)

Se il mio partner soffre d’ansia e depressione, come devo comportarmi? E’ difficile stare accanto ad una persona che soffre di una condizione mentale ed emotiva, non riuscendo a vedere al di là del proprio dolore. Secondo gli esperti è utile intraprendere un percorso riabilitativo e seguire alcuni consigli che antepongano la malattia alla vita di coppia, ma senza rinunciare ai propri spazi e alla propria individualità.

Se il mio partner soffre d’ansia e depressione cosa significa?

Non è sempre facile interpretare i segnali di una mente turbata, seppur appartenente ad una persona a noi molto vicina (come un fidanzato, un genitore ecc.). Una persona che soffre d’ansia o depressione mette in primo piano il proprio dolore e la propria insoddisfazione, spesso accompagnata dall’incapacità di cambiare le cose. Non apprezza l’aiuto dall’esterno e le attenzioni o i piccoli gesti cadono dietro al sipario, incrinando inevitabilmente il rapporto di coppia. Chi soffre di depressione è convinto talvolta di non valere niente, di non meritare attenzioni e di non avere alcuno scopo nella vita.

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Questo può fare sentire il partner disarmato e impotente di fronte al problema altrui, apparentemente senza soluzione e via di scampo. In questa circostanza, per preservare il rapporto di coppia e aiutare al tempo stesso il partner è bene seguire alcuni consigli di esperti psicologici. Vediamo quali sono.

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1) Ricordati che la malattia viene prima

L’errore più comune in cui si inciampa durante questo percorso è quello di sottovalutare il problema. I disturbi di ansia e depressione non sono di fatto riconosciuti da molte persone come una vera e propria malattia. Il lato positivo è che trattandosi di disturbi mentali sono quasi sempre reversibili, attraverso un percorso riabilitativo e terapeutico. Bisogna curarsi, andare in terapia e riprendere in  mano le redini della propria vita, ma il primo passo è sempre quello più problematico. La volontà di guarigione deve nascere dalla persona che ha un determinato problema (e non sempre è facile riconoscere di avere un problema). Inoltre bisogna affidarsi a cure adeguate e a professionisti in grado di risolvere tempestivamente il problema.

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In primis bisogna quindi riconoscere di avere un disturbo mentale per intraprendere un percorso di guarigione, se il partner fosse in totale disaccordo potremmo chiedergli il motivo e porgli la questione in maniera diversa. Ad ogni modo l’ansia e la depressione rientrano tra i disturbi mentali e vanno riconosciuti come tali e affrontati con l’aiuto di psicologici e psicoterapeuti. Se la volontà di cambiare non parte dal singolo, è bene non forzare troppo la situazione.

2) I consigli per preservarti

Se è vero che in primis viene il disturbo del partner e poi le dinamiche di coppia, è anche vero che questo non deve essere invalidante nella nostra vita. Bisogna imparare, anche in situazioni come queste, a ritagliarsi i propri spazi. Questo è fondamentale per preservare la propria personalità e individualità e per trascorrere del tempo di qualità senza pensare eccessivamente ai problemi altrui, turbandosi a propria volta. L’incapacità di aiutare l’altro o di farlo sentire meglio spesso portano ad un’esigenza di allontanarsi da questa situazione e per questo non bisogna affatto sentirsi in colpa.

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Prendersi cura di se è fondamentale per vivere bene e per fornire supporto all’altro. Spesso si crea un disagio anche da parte della persona che intende aiutare l’altro e per questo è necessario distrarsi, continuando a vivere la propria vita e facendo ciò che ci piace. All’esigenza, ci si può anche affidare ad un professionista.

3) Come comportarsi nel rapporto di coppia

E frequente che il partner “aiutante” traduca l’impossibilità di aiutare l’altro con dei sensi di colpa dovuti al non sentirsi abbastanza. In questo caso, bisogna ricordare che il malessere altrui non parla di noi e non dipende da noi. Possiamo ricordare al partner che non si sentirà sempre così e che i disturbi mentali sono reversibili e c’è una guarigione. Mantenere viva la speranza è fondamentale per entrambi. Rispolverare vecchi ricordi felici potrebbe diventare un pretesto per avvicinarsi alla guarigione (incontri con amici, cene, viaggi). Bisogna valorizzare l’importanza dell’aprirsi al prossimo, senza essere troppo pressanti. E infine, impara a disinnescare i litigi non necessari alleggerendo così il carico emotivo del partner.

Sophia Melfi

Redazione Inran

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