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Allerta alimentare: succhi di aloe richiamati per rischio chimico

Pubblicato da
Sophia Melfi

Il Ministero della Salute ha lanciato una nuova allerta alimentare: diversi succhi di aloe sono stati richiamati per rischio chimico. Tutti i dettagli.

(Adobe Stock)

Nuova allerta alimentare: il Ministero della Salute ha segnalato il ritiro di due lotti di succhi di aloe per elevate concentrazioni di aloina, potenzialmente cancerogena. Per questo motivo, si raccomanda di non consumare i prodotti contaminati e di restituirli al punto vendita più vicino. Tutti i dettagli.

Succhi di aloe richiamati per elevata concentrazione di aloina: non consumare

Il Ministero della Salute ha ritirato due lotti di succhi di aloe Juice Aloe Arborescens e Ricetta del Frate Arborescens, entrambi appartenenti all’azienda agricola Il Pulcino. I succhi sono stati richiamati per elevate concentrazioni di aloina: una sostanza irritante per l’intestino e potenzialmente cancerogena. Per questo motivo, il Ministero della Salute ha bandito i seguenti lotti:

(Foto Pexels)
  • Juice Aloe arborescens in flacone da 500 ml: lotto 15115 – data di scadenza o termine minimo di conservazione aprile 2023;
  • Ricetta del Frate Aloe arborescens in flacone da 500 ml: lotto 05110 – data di scadenza o termine minimo di conservazione aprile 2023.

Sono prodotti a marchio Vonderweid, realizzati nello stabilimento di via J. Ressel 2/7 a San Dorligo della Valle (TS). Le foglie di aloe contengono aloina, una sostanza appartenente alla famiglia degli antrachinoni che irrita la muscolatura intestinale.

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Aloina, perché è pericolosa? Le ultime ricerche dell’Efsa

Ma perché l’aloina è così pericolosa? Dato che l’aloina irrita la muscolatura intestinale, favorisce anche l’accumulo di fluido al suo interno e l’attacco di alcune cellule che non fanno che aumentare l’infiammazione.

Già nel 2021, la Commissione Europea aveva bandito lo stop al commercio di prodotti a base di foglie di aloe contenenti idrossiantracene. Secondo l’Efsa, non è da escludere che l’aloina sia potenzialmente cancerogena e danneggi il Dna.

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Esaminando alcuni studi scientifici, gli esperti hanno rinvenuto alcuni casi di intossicazione da aloina e derivati dell’idrossiantracene, il quale si ritrova naturalmente nelle lunghe foglie verdi di aloe. Poiché danneggiano l’intestino e hanno un’elevata genotossicità, l’Efsa ha vietato diversi integratori e prodotti a base di aloe vera.

Tuttavia, come specificato dagli organi competenti, sono banditi soltanto i prodotti che presentano tracce di idrossiantracene o derivati, non tutta la pianta di aloe è vietata. Infatti moltissime altre parti della pianta non rappresentano un pericolo, come invece quelle che contengono aloina.

Sophia Melfi

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