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Categorie: Salute e Benessere

Malattie polmonari: peggio del fumo c’è soltanto una cosa

Pubblicato da
Lisa Girello

Gli esperti hanno valutato i fattori di rischio delle malattie  polmonari e solo una cosa può essere peggio del fumo: il dormire poco e male. Ecco perché.

Respirare (Pexels)

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Alcuni pazienti affetti da malattie polmonari sono peggiorano più rapidamente di altri e la causa potrebbe essere proprio il cattivo sonno. Secondo uno studio condotto dai ricercatori dell’Università della California di San Francisco (UCSF), un sonno insufficiente o disturbato può avere un effetto maggiore del fumo nelle persone aventi malattie polmonari progressive.

La qualità del sonno sta alla base del benessere psicofisico e quando viene intaccato, le conseguenze possono essere molteplici, come per l’appunto, il peggioramento di alcune malattie polmonari. Lo studio ha rilevato che un sonno insufficiente può aumentare fino al 95% le probabilità di peggioramento della malattia in un paziente affetto da BPCO (Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva) rispetto a chi dorme a sufficienza. Queste riacutizzazioni, che si manifestano con un aumento della dispnea e della tosse, possono alla fine provocare danni polmonari irreparabili, accelerare il decorso della malattia e aumentare la mortalità.

Come la qualità del sonno influisce sul peggioramento delle malattie polmonari

Dormire (Pexels)

I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista SLEEP. Secondo l’autore principale, questi fattori potrebbero spiegare in parte perché i pazienti afroamericani affetti da BPCO spesso progrediscono in peggio rispetto ai pazienti bianchi. Secondo le indagini sociologiche, potrebbe essere dovuto al fatto che gli afroamericani sono sovra rappresentati nei quartieri a basso reddito, dove è meno probabile che le persone abbiano una buona qualità del sonno. Possono vivere in spazi affollati con più coinquilini e avere condizioni di sonno meno confortevoli, come un divano, e possono svolgere un lavoro con orari variabili che si prestano a interrompere il sonno.

I ricercatori hanno monitorato 1.647 pazienti con BPCO accertata e hanno esaminato il verificarsi di riacutizzazioni, definite come un aggravamento temporaneo dei sintomi che richiede un trattamento, con informazioni auto-riportate sulla qualità del sonno per un periodo di tre anni. Secondo lo studio, il sonno insufficiente aumenta il rischio di riacutizzazioni dal 25% al 95%.

Tutti i partecipanti erano fumatori o ex fumatori e sono stati sottoposti ad almeno una valutazione del sonno al momento del reclutamento. I ricercatori hanno riscontrato che, rispetto ai partecipanti con una buona qualità del sonno, quelli con sonno insufficiente avevano una probabilità maggiore del 25% di avere una riacutizzazione entro l’anno successivo. La qualità del sonno e gli ausili per il dormire meglio possono migliorare significativamente la salute delle persone.

Lisa Girello

Laureata in Scienze e Tecnologie della Comunicazione nel 2021, da sempre mi appassiona la scrittura. Divoro libri da che ne ho memoria ma le mie passioni più grandi sono il cinema, le serie tv, anime e manga. Da brava curiosa quale sono, adoro scoprire cose nuove e collaborare con Inran mi da la possibilità di farlo ogni giorno.

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Lisa Girello