Avvertire voglia di alcuni cibi non è solo una questione legata ad un capriccio del momento. Scientificamente potrebbe trattarsi di una ben precisa necessità da parte del nostro organismo.
La voglia di alcuni cibi va inquadrata non solo come un semplice capriccio ma anche come un vero e proprio segnale che arriva dal nostro interno. Resistere ai languorini oppure ai più devastanti raptus della fame è qualcosa di pressoché impossibili, e non in pochi ammetteranno le proprie colpe in ciò. Cedere a delle tentazioni continue non fa affatto bene al proprio fisico. Mentre farlo una volta ogni tanto, con la frequenza di una volta alla settimana, è invece concesso.
Ogni buona dieta efficace mostra spazio per una o due eccezioni settimanali in dosi contenute. Questo ci dà il permesso di manifestare la voglia di alcuni cibi come ad esempio la pizza. Ma il desiderio continuo e da tenere a bada di sgranocchiare uno snack o di volere vedere a tavola una lasagna potrebbe avere anche una spiegazione scientifica, alla quale si arriva considerando lo storico di quella che è stata l’evoluzione della specie umana.
In epoche passate, ai tempi degli uomini primitivi, l’organismo aveva assimilato alcune dinamiche per fare in modo che i processi di protezione e di preservazione venissero attuate. Erano periodi nei quali bisognava uscire ed andare a caccia, od individuare colture in ambienti selvatici come ad esempio le bacche. Che tra l’altro non erano tutte commestibili. In nome della sopravvivenza e dell’adattamento quindi anche i segnali che provenivano, e che ancora provengono dallo stomaco, potrebbero indicare la mancanza o la scarsità di determinati nutrienti.
Molte volte abbiamo voglia di dolci. Questo però potrebbe avvenire per via di una non sufficiente presenza di serotonina, che è l’ormone che regola l’umore. Quando siamo tristi tendiamo a sfogarci proprio sul cibo, e questa cosa avviene proprio a causa della poca serotonina che si trova in quel momento dentro di noi. Eppure basterebbe uscire e fare una corsetta anche leggera per fare in modo che la serotonina aumenti, senza che ci siano quindi dei contraccolpi per il nostro peso corporeo.
La voglia di latte, che è tipica dei neonati, avviene non solo per assolvere allo scopo di nutrire quest’ultimi, ma anche per calmarli. Il latte materno (ed oggi anche quello artificiale) possiedono il calcio e la caseina, che sono sostanze che inducono un poppante a stare più tranquillo. Una voglia di latte, di conseguenza, potrebbe essere interpretata come una scarsità di calcio, od anche di magnesio o di melatonina. Quest’ultimo è l’ormone che regola il sonno e la veglia. Si può sostituire il latte anche con la frutta secca, negli adulti.
E che cosa avviene con il cosiddetto cibo spazzatura? Quest’ultimo è la principale causa di obesità sia tra la popolazione adulta che tra i bambini. E la stessa obesità ucciderebbe più del fumo, in base agli ultimi studi. Dal punto di vista dell’alimentazione la cosa è vista come una carenza di sodio oppure di cloro. Bere molto potrebbe contribuire a placare questa insana voglia di alcuni cibi come patatine, snack e simili. C’è poi una voglia di carne, che può essere connessa ad una maggiore necessità di implementare più quantitativi di vitamina B12, ferro e testosterone.