Arriva un bonus che può davvero alleggerire le spese e restituire un po’ di serenità quotidiana a molti cittadini italiani.
Vivere con una patologia alla tiroide non è affatto semplice. C’è chi si sente sempre stanco, chi lotta con il peso che cambia senza motivo o con un cuore che batte troppo veloce. E poi ci sono le visite, gli esami, le terapie… tutto diventa più faticoso e, spesso, anche più costoso.
Per questo motivo l’INPS ha confermato anche per il 2025 il Bonus Tiroide, un contributo economico che viene erogato ai cittadini, per dare un po’ di respiro a chi ogni giorno deve gestire questa condizione.
Il bonus è rivolto a chi ha ricevuto un riconoscimento di invalidità pari o superiore al 74%. L’importo varia da 286 fino a 550 euro al mese, in base al grado di invalidità. Non sono cifre enormi, ma per chi ha spese continue tra analisi, farmaci e controlli, rappresentano un sostegno concreto.
Possono richiederlo coloro che soffrono di ipotiroidismo, ipertiroidismo, gozzo o carcinomi tiroidei, a patto che la malattia sia certificata e riconosciuta come invalidante.
La tiroide è piccola, ma regola gran parte del nostro equilibrio fisico. Quando qualcosa non va, si sente subito.
Con l’ipotiroidismo, il metabolismo rallenta: ci si sente sempre stanchi, aumenta il peso anche senza esagerare a tavola, la pelle si secca e si soffre il freddo.
Con l’ipertiroidismo invece succede il contrario: si dimagrisce in fretta, il cuore accelera, si dorme male e ci si sente sempre agitati. Nei casi più gravi, come i carcinomi tiroidei, servono cure costanti, interventi e controlli frequenti.
Chi vive tutto questo sa quanto sia importante avere un aiuto, anche piccolo, per affrontare meglio le spese e non sentirsi completamente solo davanti a una malattia che purtroppo influisce su ogni aspetto della vita.
Per chiedere il bonus non serve impazzire tra scartoffie. Basta entrare nel sito ufficiale dell’INPS, accedere con SPID o Carta d’Identità Elettronica e andare nella sezione “Invalidità civile”. Da lì si compila la domanda online, allegando tutta la documentazione medica.
Chi non se la sente di farlo da solo può rivolgersi a un CAF o patronato, che si occupa di tutto: dall’invio alla convocazione della visita medica. Durante la visita, la Commissione dell’INPS valuterà la documentazione e stabilirà la percentuale di invalidità.